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Harry pensava che Louis lo stesse prendendo per il culo con la storia del bikini. Insomma, dai, un bikini? Da donna? Non gli aveva dato nessuna risposta e aveva sbuffato una risata per far capire che no, manco per sogno.
Poi si era alzato dal loro telo e si era tuffato in quell'acqua così fredda da urlare una volta riemerso.
Aveva nuotato per qualche minuto, lo trovava rilassante, finché non aveva visto alcuni scogli e improvvisamente voleva salirci sopra. Si, insomma, gli sembrava una cosa fattibile. Gli piaceva l'idea di tuffarsi da lì. Louis però lo aveva richiamato dalla spiaggia non appena lo aveva visto nuotare in quella direzione ed è stato a quel punto che, nuotando verso di lui, Harry aveva accidentalmente colpito con il polpaccio qualcosa nell'acqua, abbastanza in profondità. Forse uno degli scogli un po' più lontano rispetto agli altri che non emerge fuori dall'acqua perché più piccolo. Aveva imprecato a pieni polmoni, aveva sentito come se la sua pelle si fosse lacerata e Louis era quasi svenuto vedendo quel sangue bagnargli la gamba al di sotto del ginocchio.
«Che cazzo.»
«C'era un sasso» gli occhi di Harry hanno le pupille più dilatate del solito, sono lucidi e deve tirare su con il naso per non piangere in faccia a Louis. Cavolo, in acqua non bruciava così tanto. Si sente così stupido per essere andato fino a lì. E Louis, be', non ha mai visto Harry così piccolo e carino e bisognoso di aiuto. Lo ama, si, decisamente.
«Corri in casa. Per modo di dire. Vai sotto la doccia e pulisci la ferita, forza!» lo incita agitando le mani verso la casa poco distante, così può recuperare il telo e seguirlo pensando a cosa fare. Niall deve sicuramente avere un kit del pronto soccorso in casa, quindi è la prima cosa che si mette a cercare una volta varcato l'ingresso.
Lascia cadere il telo sul pavimento e corre da Harry, sente già l'acqua della doccia scorrere abbastanza forte.
«Quanto è grave?»
Harry fa spallucce aprendo un'anta del box doccia e Louis vede che il taglio si trova sul lato esterno del polpaccio ed è abbastanza aperto da far vedere la carne viva.
«Porca vacca troia merda.»
Fortunatamente il piccolo kit si trova attaccato al muro accanto al box doccia, così non ci pensa due volte prima di spalancare il suo piccolo sportello e cercare qualsiasi cosa possa aiutare Harry.
«Okay, Herzchen. Esci senza mettere il peso su quella gamba, Gesù. L'importante è stare calmi.»
Harry ridacchia, si morde il labbro e annuisce abbastanza divertito dalla scena che ha davanti. Insomma, Louis sta prendendo la prima cosa che gli capita fra le mani senza nemmeno leggere di cosa si tratta. È così ovvio che è lui quello a non essere calmo.
Comunque esce senza fiatare, zoppicando e grugnendo per la fitta di dolore che lo prende di sorpresa.
Louis lo fa sedere sul gabinetto. Non pensa nemmeno a passargli un'asciugamano.
Butta sulla ferita una quantità eccessiva di acqua ossigenata, Harry digrigna i denti e gli tira forte i capelli per farlo smettere.
Brucia, imbecille.
«Ho quasi fatto, Cristo, tira fuori le palle» Louis non riesce a trattenere l'impulso di alzare gli occhi al cielo mentre apre il cerotto più grande che ha trovato in quel kit.
«Le ho già fuori, Lou» la voce di Harry è sofferente, ma comunque riesce a far ridere Louis alludendo al fatto che è nudo.
«Touché.»
Grazie alle scarse doti da infermiere di Louis, presto il polpaccio di Harry ha una fantastica fasciatura un po' macchiata di sangue e lui si ritrova ad essere disteso sul letto con un paio di cuscini sotto la gamba ferita e un paio di carote sbucciate al suo fianco perché «mi fai la merenda, Lou?»
Sembra estremamente contento mentre le mangia con tranquillità, non pensa nemmeno al dolore pulsante che non lo lascia stare nemmeno un secondo.
Louis gli fa da cuscino, è sistemato dietro di lui e lo tiene fra le sue gambe in modo da avere i suoi capelli ricci e umidi sparsi sul grembo.
Riesce a sentirne l'odore fruttato, il che lo fa sfarfallare con le ciglia.
«Dovrei andare io a fare la doccia, adesso. Mi lasci andare, babe
«Mmh» Harry si gira appena su un fianco, per quel che può. Abbraccia goffamente una gamba di Louis e lo guarda dal basso con i suoi occhi grandi, leccandosi le labbra mentre ingoia la carota che stava masticando.
Tende le labbra chiedendo un bacio, sbatte gli occhi così piano che Louis pensa di essersi incantato.
Cazzo, se lo ama.

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