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Ciò che sveglia Louis sono dei forti colpi dati - forse - alla porta d'ingresso. Sono così forti da far tremare per qualche istante i vetri delle finestre della stanza in cui si trova ancora legato.
Deglutisce a fatica, perché José è stato così stronzo da non dargli nemmeno della fottuta acqua e quindi si sente completamente disidratato. Non a caso ha le labbra completamente asciutte e sente che potrebbero formarsi dei taglietti su di esse da un momento all'altro per questo.
Ormai fuori è completamente buio e Louis non sa da quanto tempo si trova nella stessa posizione ma sa per certo che non riesce più a sentire il suo corpo dalla vita in giù.
Si muove, ovviamente. Lo fa per quel che può, ma non riesce comunque a sentire i muscoli che si contraggono o la pelle che si strofina contro le corde massicce. Forse questo non è proprio un bene.
Mugola di dolore per il forte tonfo che la porta causa quando viene buttata giù; gli fanno male le tempie e ha la vista annebbiata. I suoi muscoli delle braccia a volte hanno piccoli spasmi e le dita gli formicolano sempre più spesso.
Nasconde il viso contro al materasso, poi sente delle voci gridare qualcosa e in poco tempo si ritrova ad essere illuminato da della luce bianca e molto intensa proveniente da delle torce.
«È qui, lo abbiamo trovato!»
«Louis!»
Forse Louis sta avendo delle allucinazioni perché, insomma, non ha riconosciuto la prima voce ma è di Harry la voce che invece ha pronunciato il suo nome? O forse lo sta solo sognando come ha fatto per le ultime ore?
Utilizza le poche forze che gli sono rimaste per ruotare di poco la testa verso la porta della stanza. Non riesce a tenere completamente gli occhi aperti ma riesce a distinguere diversi uomini che indossano la divisa della s.w.a.t, stanno tagliando le corde che gli stringono le gambe, finalmente può distenderle.
«Louis, oh mio Dio, Louis.»
Non sa come, ma riesce persino ad accennare un sorriso perché no, non se lo stava sognando; Harry è veramente lì insieme alla s.w.a.t e lo sta raggiungendo facendosi spazio fra le forze militari con piccole spallate.
Tende le mani verso di lui, ha ancora i polsi legati ma ci pensa Harry a farsi dare un coltello per liberarglieli.
Mentre lo fa tira su con il naso e Louis vorrebbe tanto dirgli che adesso sta bene perché riesce a vedere le lacrime scorrere fuori da quegli occhi verdi ma ha la gola così secca che, se provasse a parlare, inizierebbe a tossire come un malato terminale e non sa se riuscirebbe a fermarsi. Così gli afferra debolmente una mano e gli stringe con fatica le dita con quell'espressione dispiaciuta per averlo fatto preoccupare così tanto.
Non era sua intenzione quella di farlo piangere.
Harry si asciuga le guance con il dorso della mano che non sta tenendo Louis, annuisce leggermente come per dire che sta bene e quasi urla contrariato quando il corpo di Louis viene coperto da una coperta termica e sollevato da quel letto fin troppo velocemente.
Di José, purtroppo, non c'è traccia in quella casa. Louis non ricorda nemmeno l'ultima volta che lo ha sentito uscire perché lo faceva così spesso da confonderlo. Ma continua a tenere la mano di Harry anche se adesso si trova su una barella mentre un paramedico gli sta somministrando una flebo. Non vuole lasciarlo andare, non ancora. Vuole essere completamente sicuro di averlo lì.
«Mi dispiace averci messo due giorni, Lou. Ma Niall voleva essere sicuro di riuscire a prenderti sano e salvo e...avrei dovuto pensare prima a chiamare loro» Harry abbassa lo sguardo realmente dispiaciuto, si morde il labbro e fa un rapido cenno verso i diversi militari che lentamente stanno abbandonando l'abitazione.
Louis aggrotta la fronte.
Due giorni? Si trova in quelle condizioni da due giorni? Quarantotto infinite ore?
Diamine, non sa come sia riuscito a non usare il bagno per tutto questo tempo.
«Pensavo che se avessi sbagliato qualcosa avrei potuto perderti, Lou. José è un pazzo schizofrenico e io sono stato così stupido» la voce di Harry sta lentamente cambiando e lui stesso sente che potrebbe mettersi a piangere da un momento all'altro per non aver agito prima.
Louis è visibilmente debole, ma riesce comunque a rassicurarlo grazie al modo in cui lo sta guardando.
Sembra volergli dire che non deve sentirsi in colpa, che è tutto okay.
Harry pensa di non essersi mai sentito più inutile di così in tutta la sua vita mentre Louis prende con difficoltà qualche respiro prima di svenire stremato su quella barella. Non ha mai nemmeno avuto così tanta paura di perdere una persona in tutta la sua vita, se è per questo.
«Ti amo...» è solo un sussurro, un piccolo impercettibile sussurro prima che scoppi a piangere e si lasci cadere sulle ginocchia con i sensi di colpa a divorarlo dall'interno.

•••
Hi. I'm alive.
I sensi di colpa che ha Harry li ho pure io per non aver aggiornato prima MA alla fine ce l'ho fatta e spero che per voi sia valsa la pena aspettare(?) MI DISPIACE :'(

Whore Where stories live. Discover now