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L'espressione di Dan è a dir poco irritata, Matthew sonnecchia tra le sue braccia e il borsone del bambino è lì accanto, a terra.
Proprio dove si trova il seggiolino per l'auto.
«Ti sei dimenticato di lui per mesi, Louis. Sai cosa significa, vero?»
Louis fa una smorfia annoiata, non pensa di aver mai fatto un tale errore prima d'ora.
Insomma, scordarsi completamente del suo fratellino non è una cosa da poco.
Si abbassa per riuscire a prendere il borsone pieno di pannolini, latte in polvere e cose da bambini e se lo mette in spalla dopo aver alzato gli occhi al cielo.
Ogni volta che si trova davanti a Dan gli sembra di tornare un adolescente.
È una cosa automatica, non sa nemmeno lui perché si comporta così in sua presenza.
È solo infastidito, crede.
«Dovrò tenerlo più di una settimana, lo so. Ma anche tu potevi chiamarmi!» sbatte un piede sul pavimento, mantiene le braccia incrociate al petto ma ottiene un'occhiataccia da parte di Dan per aver alzato un po' troppo la voce.
Matthew infatti emette un piccolo lamento nel sonno per essere stato disturbato, cercando qualcosa da afferrare prima di tornare tranquillo.
«Senti, è un modo per vedere se sei una persona responsabile. E non lo sembri per niente, da quando non c'è più Jay sei sempre con la testa per aria! Hai voluto tu l'affidamento condiviso di Matthew quando potevi benissimo lavartene le mani e, guarda un po', non lo rispetti.»
«Perché lui ha bisogno di me! Sono l'unico legame che gli è rimasto con nostra madre, tu non capisci» il tono di voce di Louis adesso ricorda davvero quello di un ragazzino che si lagna, sta continuando ad alzare la voce e ormai Matthew ha aperto i suoi grandi occhi blu curioso di sapere cosa lo ha svegliato e sta lentamente mettendo a fuoco suo fratello maggiore.
È questione di pochi secondi prima che gli sorrida allegramente e protenda le braccia verso di lui per passare nelle sue confortanti mani.
Il tutto accompagnato da piccoli versi di apprezzamento e un po' di linguacce infantili.
«Louis, non incominciamo...»
«No, infatti, devo andare a prendermi cura di lui. Buonanotte» Louis prende Matthew dalle braccia di Dan non prestando particolare attenzione, è sbrigativo nel sistemarlo nel seggiolino ed andarsene.
Riesce a sentire lo sbuffo annoiato di Dan alle sue spalle, ma non gli interessa più.
Harry scende dalla sua auto non appena lo vede arrivare, lo aiuta a sistemare il seggiolino nel sedile posteriore bloccandolo a dovere e mette il borsone sul pavimento, in mezzo si sedili.
«Ci hai messo un po'...» si stringe nelle spalle poi, allacciando di nuovo la cintura non appena Louis mette in moto.
Non sa perché ma gli piace vederlo alla guida della sua Porsche.
Sta iniziando a cambiare idea sul rivenderla.
«Si, be', suo padre è un coglione» Louis fa spallucce, come se fosse una cosa di poco conto.
«Ma, Lou!»
«Senti, è vero. Comunque il marmocchio starà con noi per un mesetto, contento?» gli rivolge una rapida occhiata, trattenendo a malapena un ghigno divertito nel vedere la sua bocca leggermente aperta per lo stupore.
«Perché così tanto? È troppo!»
«Non è così tanto come sembra, sarà divertente! Ti insegnerò a cambiare pannolini, non suona bene?»
«Cazzo, no!» Harry incrocia le braccia al petto con espressione imbronciata, Louis vorrebbe ridergli in faccia ma non lo fa perché gli piace davvero tanto vedere quel suo lato infantile e capriccioso.
«Louis, io devo andare a lavorare la mattina presto, non posso permettermi di svegliarmi nel bel mezzo della notte per cambiarlo o altro. E poi il fratello è tuo!»
«Okay, vorrà dire che di notte gli starò dietro io. Ma devi aiutarmi durante il giorno, sappilo» gli mette una mano sulla coscia, stringendo appena il tessuto dei jeans.
Harry la scaccia via con un lamento.
«Harry! Non posso fare tutto da solo per un intero mese, e dai!» Louis è contento quando riesce ad intravedere la piccola strada che porta a casa sua, pochi attimi dopo sta parcheggiando accanto alla sua auto e si volta rapidamente per controllare suo fratello, rendendosi conto che sta dormendo come un angioletto.
«Per favore? Amore...ho bisogno di te anche in questo» si slaccia silenziosamente la cintura, la sua voce è ridotta ad un sussurro rauco e improvvisamente dal tono sensuale.
Rimette la mano sulla coscia di Harry, ma questa volta sale lentamente verso l'alto e riesce a pizzicargli il fianco poco prima di ricevere un buffetto sul naso.
«Okay, stupido. Vediamo quanto reggo...» Harry sbuffa una risata, si sofferma qualche secondo ad osservare il piccolo Matthew addormentato e non può fare a meno di pensare che quelle piccole mani che tengono strette le cinture del seggiolino siano davvero carine.
E poi le labbra di Louis stanno cercando le sue in un gesto automatico come per ringraziarlo e nell'auto è come se si stesse respirando un'aria...di famiglia, ecco.

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