Game

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Batteva contro il marciapiede la suola di plastica, rovinata dagli anni, delle sue Converse nere.

Si mise le mani in tasca battendo i polpastrelli contro il ventre coperto dalla maglia seguendo ritmi inventati di canzoni mai sentite mentre giocava con i denti a torturarsi il labbro inferiore.

La guardava da lontano mentre si nascondeva nell'ombra del grande albero al suo fianco.

Lei camminava svelta e con lo sguardo basso, sembrava così piccola.

Con un veloce gesto la vide mettersi un ciocca ribelle dietro le orecchie, teneva gli occhi bassi.

I suoi capelli erano di un biondo più  scuro d'inverno, come quelli del ragazzo che la stava osservando battendo, ancora, la suola contro il marciapiede.

A lui non piaceva attirare l'attenzione, e nessuno lo andava a disturbare.

Forse per paura.

La guardò sistemarsi la cinghia nera dello zaino a righe sulla spalla riprendendo a camminare.

Gli piaceva guardarla, anche se non era più capace ad osservare.

Aveva smesso, il tempo gli era mancato e poi, pian piano, aveva semplicemente dimenticato come fare.

Lui era come un fulmine, vedeva dove doveva schiantarsi senza pensare al percorso da fare.

Ma non gli importava neanche più di tanto.

Iniziò a seguire la ragazza da lontano guardandola mettere un piede davanti all'altro con fatica. Come se ai suoi piedi avesse attaccato due mattoni.

La seguì fino ad un grande cancello grigio, che un tempo doveva essere bianco o comunque di un colore chiaro.

Osservò con attenzione l'ambiente che lo circondava e l'unica cosa che attirò la sua attenzione, oltre all'ammasso di ragazzini che aspettavano il suono della campanella, era un cartello. Era rovinato e sbiadito, quasi come il cancello che circondava la scuola davanti a lui.

"Baltimora High School."

Sorrise.

Il gioco era iniziato e lui avrebbe sicuramente vinto.

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