Use somebody

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Calum tirò verso l'alto il colletto della giacca di pelle, rabbrividì quando il calore improvviso del tessuto gli rilassò i muscoli del collo. Era seduto su una panchina di legno mentre il suo sguardo vagava da una parte all'altra della strada.

La notte era nel pieno delle energie e ad illuminare le strade c'erano solo dei lampioni grigi, troppo vecchi, che producevano una luce sbiadita.

-Che stai facendo Lukey.- chiese Calum, un po' come se stesse parlando con se stesso. Si passò una mano contro il viso stanco.

-Ha solo 15 anni, cosa credi di fare?- continuò.

Luke alzó lo sguardo verso l'amico, i suoi occhi azzurri erano persi ma ad un tratto ritrovarono la strada buia, quella che lo aveva accompagnato da tutta la vita.

Si alzò andando ad un palmo dal viso di Calum.

-Quello che ho sempre fatto.-

Calum abbassò gli occhi sulle scarpe scure, la figura di Luke era imponente davanti alla sua.

-Posso chiederti una cosa? Però rispondi sinceramente.-sussurrò Calum, aveva un tono di sfida.

Luke annuì, distanziandosi un po' dal viso del ragazzo.

Gli occhi scuri di Calum dicevano tutto, pure per una persona incapace di guardare come Luke lo aveva visto.

Aveva visto quella rabbia e quella preoccupazione.

-Cosa ti ha fatto?- sputò a denti stretti.

Luke corrugò la fronte, si indicò il petto, non sicuro di aver capito.

-Cosa mi ha fatto?-

-Esatto. Perchè per volere lei allo Yell deve averti fatto, davvero, qualcosa di brutto.-

Luke prese, con un movimento veloce, il colletto della giacca di Calum. Il tessuto lucido si era attorcigliato alle sue dita, che erano strette in un pugno.

Lo tirò verso di se alzandolo dalla panchina e facendolo scontrare contro il proprio petto.

In quei momenti era un fulmine, quando partiva dallo scontro delle nuvole scure, nessuno poteva fermarlo.

Luminoso, acceccava Calum.

Si guardarono negli occhi, quelli scuri di Calum si mutarono in azzurri e lucenti.

I capelli castani lasciarono spazio a una folta chioma bionda. Le mani, prima forti poi delicate, che erano posate sulle spalle di Luke lo strinsero.

Hayley lo guardava con occhi pieni di paura, i loro petti erano ancora incollati e la piazza aveva fatto nascere tanti alberi dal terreno morbido. La scena del pomeriggio prima gli ofuscava la mente.

Luke chiuse gli occhi e li riaprì velocemente, strinse più forte la presa contro la giacca, la ragazza gemette.

-Luke, per favore lasciami.-la voce le tremava.  

Poi, la sua immaginazione cessò, Hayley sparì in una folata di vento e Calum tornò al posto suo.

Luke lasciò di colpo la presa vedendo Calum indietreggiare con uno sguardo di fuoco.

Era spaventato e il fiato era così pesante che risuonava per la piazza.

I due ragazzi si guardarono in silenzio poi il Luke se ne andò.

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Giocava con le punte chiare mentre si passava la lingua sui denti ricoperti di metallo, era appoggiata all'albero del giardino della scuola.

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