Heartless

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Si faceva scivolare i capelli biondi davanti al viso mentre aspettava in fila davanti alla porta del ripostiglio. Una sua compagna era uscita e solo in quel momento si accorte che dopo sarebbe toccato a lei. Parlare non era un problema ma era il cosa dire che la spaventava.

Sorrise all'immagine del Professor David, era così eccitato per questo progetto.

Prese tra l'indice e il pollice una ciocca di capelli lunghi iniziando a giocarci distrattamente. Sentì il cuore salirle in gola.

Si guardò intorno, il rumore del suo cuore che sbatteva contro la gabbia toracica la distraeva.

Silenzio.

Gli occhi azzuri guizzarono da una parte del corridoio all'altra. Due Converse nere si distinguevano dal pavimento a macchie.

Un altro battito.

Il tonfo che risuonava nelle sue orecchie le fece strizzare un occhio, invastidita. Percorse tutto il corpo del ragazzo appoggiato al muro più distante del corridoio luminoso.

Silenzio.

Luke tendeva le labbra in un pigro sorriso. Gli occhi chiari la stavano guardando.

Un altro battito.

Hayley fece per andargli incontro ma il ragazzo si portò subito davanti alla bocca l'indice teso. Sfiorandosi il labbro si accorse che non era più screpolato. La ragazza annuì prima di essere spinta dentro al ripostiglio da un suo compagno.

Per essere un posto così piccolo era davvero luminoso, una finestra illuminava tutta la stanza. Riempita principalmente da un grande tavolo e da vari scaffali. Un ragazzo le dava le spalle mentre aveva la testa chinata su un fascicolo di fogli.

-Come ti chiami?-

Hayley sussultò per la voce squillante e strinse gli occhi cercando di ricordare dove l'aveva già sentita.

-Hayley, Hayley Cohen.- rispose sedendosi.

Il ragazzo si girò verso di lei con un sorriso espansivo.

-Sei la ragazza che è venuta a casa mia.- rise.

-Esattamente.- ricambiò il sorriso in modo timido.

-Allora,- disse Aaron prendendo una biro e un foglio - raccontami di te.-

Hayley rimase in silenzio, osservava il ragazzo  guardare il foglio giallo a righe senza alzare il capo.

-Sono dell'Inghilterra. Io, mia madre e mia sorella ci siamo trasferite qua dopo il divorzio. Mio padre abita ancora là.-

Aaron annuì segnando le cose sul foglio.

-C'è qualcosa che ti preoccupa?-

Chiese guardando ancora il foglio, sembrava che avesse paura di guardare Hayley. Lei rimase ancora in silenzio, c'erano tante cose che la preoccupavano ma non voleva raccontarle ad un estraneo.

-Le cose che mi dirai non usciranno da questa stanza. Segreto professionale.- la rassicurò.

Falso.

Lei annuì più convinta infilando le mani tra le gambe e la sedia.

-Ho conosciuto un ragazzo, cioè, lui ha voluto conoscere me.- Iniziò la ragazza, Aaron alzò lo sguardo per la prima volta.
Posò il blocco di fogli sul tavolo mentre passava lo sguardo sul corpo di Hayley. Esso gridava insucurezza da tutte le ossa.

-Lui, è brusco con me ma a volte sembra che gli piaccio.- disse quasi tra se e se.

Si passò una mano tra i capelli.

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