Saw

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Sorrise quando sentì la mano del biondo sul proprio petto, quella mano così esperta e morbida lo accarezzava come mai nessuno aveva fatto. George lo guardò nella penombra della sua stanza, per avere 17 anni era davvero felice. Aveva incontrato Aaron nella sua scuola e già da subito avevano instuarato un buon rapporto. E adesso, che il biondo aveva passato a baciargli il collo scoperto, si sentiva in pace. Tutto quello che aveva sempre desiderato era li, sopra di lui, ed era davvero bello.

Gli occhi neri di Aaron spiccavano anche nella notte, essendo più intensi di essa, e George si perdeva in essi. Come un cieco. Ritornò tra le pareti verde acqua della sua stanza quando sentì il rumore della fibia dei suoi pantaloni tintinnare. Deglutì a forza mentre cercava di ragionare lucidamente, quando abbassó lo sguardo sulla testa bionda che lavorava la sua vita, quest'ultima lo raggiunse, sfiorandogli le labbra gonfie. Il moro passò le dita tra quei capelli biondi tirandoli leggermente mentre pensava a tutti gli insulti che gli avevano tirato a scuola. Ricordi limpidi di lui steso a terra contro le mattonelle del bagno dei maschi della Ridge High School gli vennero in mente, come gli venne in mente la mano di Aaron quando lo aveva aiutato a tirarsi in piedi. Ora gli insulti c'erano sempre ma con Aaron erano più facili da sopportare.

Un gemito soffocato uscí dalle sue labbra e quasi si vergognò del suono che aveva prodotto. Il letto di camera sua, adesso, sembrava troppo piccolo per tenere tutto il loro amore. Per tenere i loro cuori, pesanti come ancore, trapuntati di curiosità e voglia di amarsi. Così semplici, come le parole di Aaron in quel momento di follia.

-Credo di amarti, George.- aveva detto ridendo.

E lui aveva risposto baciandolo più insistentemente e sentendo il suo sorriso sulle proprie labbra.

Le mani del moro scivolarono sull'orlo della maglietta bianca del ragazzo sopra di lui, ma si fermarono.

Quando la porta di camera sua si aprì, rivelando un padre furioso e con le lacrime agli occhi, si fermó.

Lui li aveva visti.

Posò la tazza azzurra dentro al lavandino per poi aprire il getto d'acqua per riempirla. Ryan gli aveva fatto ricordare i vecchi ricordi, quelli non molto belli ma che riusciva a sopportare.

Guardava fuori dalla finestra della cucina la piccola Hayley che usciva dal vialetto di casa David. Due mani lo cinsero da dietro e sorrise quando sentì la testa del suo ragazzo appoggiata sulla spalla.

-È stata gentile a venire qui.-

Disse il biondo riferendosi alla ragazza che ormai aveva raggiunto il ciglio della strada. George annuí passandosi una mano tra i capelli scuri e disordinati.

-Cosa c'è che non va?-

Chiese ancora Aaron vedendo i movimenti tesi di George. Quest'ultimo prese la tazza e, dopo aver insaponato la spugna metá verde e metà gialla, inizió a pulirla. La spugna gli accarezzava le dita e scosse la testa quando il ragazzo dietro di lui gli richiese la stessa cosa.

-Io la vedo sempre con un ragazzo di quinta.-

Rispose a bassa voce, Aaron si scostò da lui mettendosi di fianco al lavello di metallo. Con un gesto lo incitó a parlare.

-E, non lo so, questo ragazzo gli anni scorsi è stato sospeso perchè picchiava le ragazze. Ho solo paura per lei, è una brava ragazza.-

-Wow.-

Rispose Aaron strabuzzando gli occhi.

-Già, che mi consigli di fare?-

Chiese George, restando concentrato sulla tazza color pastello.

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