Capitolo 11

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"Papà! Svegliati!" Fu quello che svegliò Harry, che gli fece emettere un lamento e stroppicciare gli occhi. Era solito svegliarsi ad una bambina che gli comandava di alzarsi, ma quella volta sentiva i postumi di una sbornia, anche se non aveva bevuto niente da Capodanno. La sua testa pulsava e il suo stomaco faceva le capovolte. I piccoli comandi di Katie sarebbero stati positivamente adorabili se non si fosse sentito come se la sua testa fosse sul punto di esplodere. Ugh, gli serviva dell'ibuprofene.

"Sono sveglio, sono sveglio." piagnucolò Harry, facendo correre una mano fra i propri capelli. Strizzò gli occhi al rumore di Katie che saltava sul letto con un largo sorriso sul viso, e sorrise a sua volta. "Accipicchia, sento che c'è qualcosa che mi sto dimenticando!" disse con tono scherzoso, anche se sembrava come se il suo stomaco stesse per rilasciare tutto da un momento all'altro.

"E' il mio compleanno!" esclamò Katie, sedendosi sul letto. Gattonò fino ad Harry, accoccolandosi al suo petto e sorridendo al suo papà. Harry le sorrise con affetto, strofinando il naso fra i suoi capelli. Profumavano dello shampoo alle fragole che usava per le bambine da quando Emily aveva due anni.

"Buon compleanno, lucciola." ridacchiò Harry, abbassandosi e cospargendo le guance di Katie di baci. Lei emise una risatina e provò a spingere via il viso di Harry, le sue minuscole mani premute sulle sue guance mentre la sua risatina si trasformava in un fragoroso e acuto scoppio di risate. Una volta che si fu calmata, Harry le diede un ultimo bacio sulla fronte. "La mia ragazza di cinque anni."

"Sono una ragazza, papà!" squittì Katie, alzandosi dal letto di Harry e cominciando a saltare di nuovo. Harry dovette astenersi dall'emettere un lamento, rivolgendo a Katie un sorriso a labbra strette a cui lei non fece caso.

"Lo so." disse con voce roca Harry. La sua gola cominciava a bruciare. Si sentiva male. "Perchè tu ed Emily non andate a decidere cosa mangiare per colazione mentre io mi lavo i denti?"

Katie annuì, balzando giù dal letto di Harry e praticamente correndo fuori dalla stanza per il corridoio. Appena Katie fu uscita, Harry saltò giù dal letto e si precipitò al bagno collegato alla sua stanza. Il pavimento era freddo sotto i suoi piedi e solitamente avrebbe avuto i brividi, ma non ne ebbe il tempo.

Cadde sulle sue ginocchia davanti al water, rimettendoci dentro. Pregò che le bambine non lo avessero sentito. Probabilmente erano troppo occupate a pianificare la colazione che Harry si sarebbe dovuto fare in quattro per preparare. Le aveva viziate, ma solo un po'. Era difficile non farlo -erano troppo adorabili.

Raddrizzò la schiena, pensando di aver finito, solamente per chinarsi di nuovo e vomitare ancora. Non vomitava da quando aspettava Katie-

"Oh no. Oh no, no, no." pensò, aggrappandosi alla tavoletta del water così forte che le sue nocche diventarono bianche. In qualche modo si sentiva ancora più nauseato di prima. Però non poteva essere incinto, non aveva fatto sesso con nessuno.

Oh aspetta.

Harry vomitò ancora, e pensò che fosse più per i suoi pensieri che per la nausea. Probabilmente era per tutt'e due. Cazzo, non poteva essere incinto di nuovo. Si stava già prendendo cura di due bambine praticamente da solo (in un certo senso era colpa sua, però. Avrebbe potuto invitare Louis a traferirsi da lui e aiutarlo, ma per qualche ragione aveva delle difficoltà a fidarsi). Non poteva prendersi cura di un terzo. Si sarebbe ammazzato di lavoro.

Louis se la sarebbe sicuramente data a gambe appena Harry gli avrebbe detto di aspettare un bambino. Poteva sentire il suo labbro inferiore avere dei fremiti mentre si passava una mano tra i capelli, la fronte sudata. Poteva sentire le sue gambe tremare mentre si alzava lentamente in piedi, sentendo il suo stomaco calmarsi leggermente. Si sentiva ancora nauseato, comunque.

Daddy Cool *Larry au* (mpreg) /Italian Translation/Where stories live. Discover now