Capitolo 15

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La gravidanza è troooppo lenta quindi si fa un salto di due mesi, il che significa che Harry è di tre mesi e al momento è il compleanno di Emily

Harry e Louis non trovarono il tempo per quell'appuntamento.

Loro non ce l'avevano il tempo. Con Harry che diventava sempre più, beh, incinto, erano stati due mesi caotici. Harry aveva una pancia adorabile che si vedeva attraverso le magliette strette e le nausee mattutine erano completamente sparite. Louis era lì molto più spesso, certe volte restava anche a dormire, e le cose andavano bene.

Fino al compleanno di Emily.

"Penso soltanto che qualche volta tu non dia ad Emily le attenzioni che si merita." spiegò Harry dopo che Louis si mise sulla difensiva per la quantità di attenzioni prestate alle bambine. "E' facile dare attenzioni a Katie. Lei è te. E' più espansiva e le piace avere tutti gli occhi su di sè."

Louis sbuffò soltanto mentre Harry si girò, appoggiandosi al bancone della cucina e incrociando le braccia. "Trascuri lei come hai trascurato me. Non se lo merita. Sei migliorato adesso, certo, ma succede ancora e si dice che la storia si ripeta."

Louis sembrava un pesce fuor d'acqua, gli occhi spalancati mentre boccheggiava. Voleva litigare. Voleva difendersi e dire ad Harry che non  era vero, ma lo era. Harry ed Emily erano molto simili, e lui si immedesimava meglio in Katie per quanto fossero simili loro due. Si riportò con i piedi per terra, facendo correre le dita fra i suoi capelli. "Hai ragione," sospirò. Harry annuì soltanto. "La, ehm.. porterò all'Harry Potter World o come si chiama. E' a Londra."

Harry annuì con approvazione, sorridendo. "Bene. Niente alcool, niente peperoni, e non troppo cibo spazzatura." Louis annuì, concordando. Harry si avvicinò e gli baciò una guancia. "Grazie. Le piacerà davvero, lo prometto."

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"Allora," Louis si schiarì la gola, le mani che stringevano il volante. Era sempre terrificato di fare un incidente, anche quando era da solo. Se le bambine o Harry erano nell'auto con lui, la sua ansia peggiorava. Ogni volta che frenava di colpo allungava un braccio di fronte ad Harry e lanciava un'occhiata alle bambine dallo specchietto retrovisore. "Com'è andata a scuola?"

"Bene," rispose Emily, le mani sul grembo e le gambe che dondolavano. Non era infastidita dalle molteplici domande imbarazzate di Louis. "Prendo sempre buoni voti, quindi papà ha detto che avrebbe provato a trovare dei biglietti per vedere lo spettacolo de La Pietra Filosofale."

"Bello," mormorò Louis. Era orgoglioso di Emily, così  orgoglioso, ma non sapeva come esprimerlo. Non sapeva perchè sentisse di non poter parlare alla propria figlia. Forse perchè era grande abbastanza per sapere come aveva trattato Harry. Aveva vissuto quel crollo. Katie era troppo piccola.

"Papà mi ha detto che hai un nuovo lavoro," menzionò lei, dondolando leggermente le gambe. "Ti piace?"

Louis sorrise. Era decisamente la figlia di Harry. "Si, mi piace." ammise, e non potè fare a meno di sorridere più ampiamente quando sorrise anche lei. "E' davvero carino."

"Quando sarò grande voglio fare la paleontologa." disse Emily, e Louis quasì sussultò sia alla sua pronuncia di paoleontologa sia a come faceva persino a sapere cosa fosse. "Volevo essere una maga, ma papà ha detto che non sono reali."

Louis ridacchiò. "Perché una paleontologa?" chiese con tono curioso, sinceramente interessato. Sentiva come se Emily non se ne sarebbe mai uscita con quello se Katie fosse stata lì. Forse lei credeva che a Louis non importasse di lei quando c'era Katie? Doveva ricordarselo.

"Perché ci sono un sacco di cose che non sappiamo dei dinosauri, e loro sono così  interessanti," spiegò lei, con gli occhi pieni di passione. "Cosa avresti voluto fare quando eri piccolo?"

Daddy Cool *Larry au* (mpreg) /Italian Translation/Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ