Capitolo 25

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"Stai bene, amore?"

Louis mormorò un assenso, fissando se stesso allo specchio. "Voglio solo vederlo." ammise, leccandosi le labbra e fissando il completo bianco e nero. "L'hai visto? Come sta?"

"Bene." gli assicurò Jay, mettendo una mano sulla spalla di Louis. "Benissimo, tesoro, entrambi state bene. Non essere così nervoso."

"Non ci posso fare niente." sospirò Louis, guardando sua madre. Jay sorrise e scosse la testa, baciando la guancia di Louis.

"Ho sempre saputo che sarebbe successo, sai," disse calma Jay, sorridendo con orgoglio a Louis. "Tu ed Harry che sareste finiti insieme." 

"Si?" chiese Louis con un sorriso, sfregandosi insieme le mani. Jay annuì, accarezzando la schiena di Louis quando Lottie entrò con Nathaniel.

"Dada!" urlò Nathaniel, allungando le mani verso Louis. Quest'ultimo fece un largo sorriso e prese Nathaniel da Lottie, baciandogli la guancia.

"Ehi, piccolo." lo salutò dolcemente. Non riusciva a credere che Nathaniel avesse già un anno. Sembrava che fosse passato così in fretta, come se la sua vita fosse un libro e l'autore avesse saltato alcuni capitoli.

"Harry è pronto, Lou." disse Lottie, e il respiro di Louis si bloccò. Pensava che avrebbe avuto più tempo, Harry di solito ci metteva anni a prepararsi.

"Oh, okay." farfugliò, schiarendosi la gola. Sua madre gli baciò la guancia nuovamente e lui si incamminò verso l'atrio dandole Nathaniel, vedendo la sua famiglia e quella di Harry e i loro amici che lo guardavano.

Quando Harry chiese ad Emily di essere la sua damigella d'onore, lei era emozionatissima. Era ancora più emozionata quando Harry le permise di aiutarlo a scegliere i vestiti per le sue "damigelle", perché era una romanticona senza speranza, come il suo papà, e amava i matrimoni.

Quindi fecero fare la damigella a Katie, e a Nathaniel il paggetto (con l'aiuto di Anne, visto che non sapeva ancora camminare). Louis scelse Tommy, Liam e Niall come testimoni.

L'organista cominciò a suonare, e il cuore di Louis fece un balzo. Non avrebbe dovuto essere nervoso, non ce n'era nessuna ragione, ma lo era. Le sue mani tremavano mentre i testimoni e le damigelle camminavano lungo la navata, e poi Anne portò Nathaniel.

Katie camminò lungo la navata con il suo cestino di petali, e Louis non riusciva a credere che le sue figlie fossero così belle. Era tutto merito di Harry, lo giurava, non gliene importava che Katie assomigliasse a lui.

E poi c'era Harry. Harry con uno smoking bianco, e gli occhi di Louis erano già pieni di lacrime e non sapeva perché ma non poteva fare altrimenti. Harry sorrise raggiante a Louis mentre Anne lo accompagnava lungo la navata (aveva lasciato Nathaniel a Liam, con Tommy che teneva gli anelli).

Louis riusciva a malapena a prestare attenzione a quello che stava dicendo il sacerdote. Ripeté quello che il sacerdote gli disse di ripetere, e sentì se stesso dire "Lo voglio", e riuscì a sentire Harry dire "Lo voglio", ma era così perso in Harry e a pensare a quanto fosse fottutamente angelico con quello smoking bianco.

Si scambiarono gli anelli. E poi si baciarono. Harry sapeva di sale, o forse erano le lacrime di entrambi. Erano sposati, e il cuore di Louis si stava gonfiando.

-

"Pensi che dovremmo darle la notizia che non approviamo del tutto questa relazione?"

"No, lasciamola sognare."

Louis tolse lo sguardo da dove Katie stava danzando con Niall, con lui che l'aveva sollevata e fatta girare, e guardò Harry, che sorrideva ampiamente a Louis in modo così puro e Louis si sentiva sciogliere.

Louis stava cercando di ricordarsi come ballare il valzer, ma doveva esserselo dimenticato perché aveva pestato le scarpe di Harry molteplici volte. Ad Harry non sembrava importare, ridacchiava e basta e scuoteva la testa e lasciava che Louis si perdesse nei suoi occhi.

"Non riesco a credere di essere finalmente un Tomlinson." disse Harry dolcemente, e Louis sorrise con amore quando Harry si morse il labbro timidamente.

"Fai meglio a crederci, Tommo." rispose Louis, ed Harry ridacchiò con occhi scintillanti. Il cuore di Louis non si era mai sentito così pieno.

"Penso di non voler essere chiamato in nessun altro modo per il resto della mia vita." disse Harry, e Louis rise. "Sai quanto ho aspettato di essere chiamato in quel modo?"

"Sai quanto ho aspettato di chiamarti in quel modo?" controbatté Louis, ed Harry infranse le sue labbra su quelle di Louis nel mezzo della pista da ballo e tutti applaudirono.

-

"Non sono mai stato così esausto in tutta la mia vita." Harry si fece cadere sul letto, chiudendo gli occhi e sospirando. Louis lo guardò con dolcezza, e tutto quello che vide Harry quando aprì gli occhi fu il sorriso pieno d'amore di Louis. "Sei stanco?"

"Un po'." rispose Louis, posando il suo borsone. Si avvicinò a dove Harry era disteso e si mise sopra di lui, posando un bacio sulle sue labbra. "Ma non possiamo ancora dormire, Tomlinson, non sono venuto fino in Giamaica per dormire."

Harry arrossì, "Louuu" si lamentò, ma ridacchiò quando Louis morse la sua mandibola.

"Haaaz," gli fece il verso Louis, ridendo al broncio di Harry. "Dai, amore, per favore. Solo un round e poi ti lascerò dormire."

Harry sospirò melodrammaticamente, alzando gli occhi al cielo. "Bene." sbuffò, e Louis lo baciò a stampo. "Abbiamo preservativi?"

"Sì, ma stavo pensando..."

Harry lo guardò di sbieco. "Cosa?" chiese con cautela.

"Voglio dire, Nathaniel ha già quattordici mesi," Louis si strinse nelle spalle, e improvvisamente sembrava timido. Harry sollevò un sopracciglio e annuì. "E abbiamo sempre voluto... un sacco di bambini."

"Vuoi ingravidarmi di nuovo?" chiese Harry teatralmente, alzando gli occhi al cielo e sorridendo. "Voglio dire, suppongo di poterlo permettere. Quanti ne vuoi?"

Louis mormorò, storcendo la bocca e pensando prima di guardare Harry dispettosamente. "Voglio battere mia mamma."

"Tu sei pazzo." Harry rise, scuotendo la testa. "Otto bambini? Sei fuori di testa. Mi prendi decisamente in giro."

"Nope." rispose Louis, ghignando. "Voglio una squadra di baseball, tu puoi essere la mascotte."

"Cosa?!" Harry si finse offeso, mettendosi una mano sul cuore e sbeffeggiando. "Io voglio fare l'interbase."

"Non puoi fare l'interbase." Louis rise e scosse la testa. "Il ricevitore, forse, è difficile cadere quando sei seduto."

"Ne rimarresti sorpreso." rispose Harry, ed entrambi scoppiarono a ridere. Dopo che Louis quasi cadde su Harry dal troppo ridere, guardò Harry con aspettativa. "Si, certo, miriamo a battere tua mamma."

"Cazzo si!" gioì Louis.

-

"Non posso crederci."

Louis emise una risata, scuotendo la testa quando Harry collassò verso il basso tanto quanto gli permetteva la cintura di sicurezza. "Lo dici come se avessi avuto scelta."

"Avresti potuto non  ingravidarmi con due gemelli!" rispose Harry, e Louis rise ancora più forte. "Riesco a malapena a gestirne uno alla volta, Lewis!"

"Staremo bene." gli assicurò Louis, entrando nel vialetto. Harry sbuffò e basta, lasciando che Louis lo aiutasse ad uscire dalla macchina (poteva farlo da solo, stava solo facendo il capriccioso).

"Beh?" chiese Emily appena entrarono in casa, sollevando lo sguardo da dove stava facendo pratica per fare le trecce sui capelli di Lottie.

"Hai vinto." sospirò Louis, dando ad Emily cinque pound. "Gemelli."

"Si!" esclamò Emily mentre Harry sbuffò di nuovo, incrociando le braccia e sospirando. Lottie allungò una mano per un batti cinque che Emily fu felice di darle.

Daddy Cool *Larry au* (mpreg) /Italian Translation/Where stories live. Discover now