Chapter 12 - I'm still a monster.

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A week later...

"AIUTO!" un grido straziante squarciò il tombale silenzio di quella gelida notte; il buio divorava l'isola e, per quanto mi sforzassi, riuscivo a vedere ben poco. "AIUTATEMI!" sentii ancora, senza sapere da dove provenisse quel suono. Scattai in piedi lanciandomi occhiate furtive intorno, finché il mio sguardo non si posò sulla scia di fumo in lontananza; fumo scaturito evidentemente da una gran quantità di fuoco. Esso sembrava distante chilometri, eppure riuscivo a sentire le grida disperate di un bambino. "Non farmi male! Sono tuo amico! DERYA!" quella vocina che tra le lacrime gridava il mio nome ─ ogni mio muscolo si intorpidì, un gran masso sembrò gravare sul mio petto e la consapevolezza di sapere a chi appartenesse quella voce mi strappò via l'ultimo briciolo di lucidità "ROLAAAAAAAAND!".

Correvo senza sosta, ansante e barcollante a causa del gelo che quella notte avvolgeva il mio corpo privandolo delle proprie forze. Gridavo il nome di mio fratello che indifeso singhiozzava da qualche parte sull'isola, lasciando che le lacrime bagnassero le guance fredde. Ero quasi vicina, potevo vedere il fuoco divampare tra le querce imponenti ─ ma c'era dell'altro; un ragazzo era voltato di spalle, avrei riconosciuto quella risata tra milioni di persone ─ Felix. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, non riuscivo a vedere nient'altro se non la testa di quel bastardo, tra le mie mani, priva di corpo. Ero pronta a gettarlo al pavimento, quando un bisbiglio fece in modo che il ragazzo si voltasse nella mia direzione. Sulle sue labbra si ampliò un sorriso perverso. Roland, però, non era con lui. "Dov'è mio fratello?" pronunciai in un flebile sussurro, terrorizzata. Quest'ultimo sogghignò divertito, inumidendosi poi le labbra con la lingua "Giusto in tempo per lo spettacolo, mia cara". Mosse qualche passo verso destra e fui subito accecata dal fuoco che illuminava il buio denso. Dovetti sbattere le palpebre diverse volte, prima di mettere a fuoco un altro individuo che, fino a quel momento, era stato oscurato dalla figura di Felix. "Ti stavo aspettando" il tono mellifluo di Peter Pan ruppe quel breve silenzio. "Dov'è R─"..

Le parole mi si arrestarono in gola nell'istante in cui realizzai ciò che avevo davanti ai miei occhi: Peter Pan stringeva il mantello di Roland in una mano, lasciando il suo corpo penzoloni a pochi centimetri dal fuoco. "DERYA, AIUTAMI!" gridò il bambino tra le lacrime, piegando le gambe a causa delle fiamme che ne bruciavano la pelle. "Pan ─ Pan, ti prego, lascialo andare" sussurrai, senza osare muovere un passo "Avevo detto che lo avrei punito. Peter Pan è di parola" replicò beffardo, prima di lasciare la presa sul mantello.

"PETER, NO!" gridai a squarciagola, sgranando le palpebre verso la delicata sfumatura celeste del cielo. Il cuore batteva con forza contro la gabbia toracica, il respiro risultava irregolare ed il corpo era scosso da innumerevoli tremolii. Si era trattato soltanto di un incubo. "Sapere che vivo nei tuoi sogni, mi lusinga" la voce del ragazzo, seduto a gambe incrociate poco distante da me, mi fece sobbalzare. Mi voltai immediatamente nella sua direzione, scossa dalla scena che sostituì il suo viso per un breve istante: quella in cui gettava Roland tra le fiamme, senza batter ciglio. "Non ti stavo ─ sognando" gli riferii ancora ansante "Peter, allontanati!" squittì in una ridicola imitazione della mia voce "Non ho mai detto una cosa simile, non con quella voce!" replicai "A giudicare dal tuo respiro, dev'essersi trattato di un bel sogno" sussurrò velato di malizia, accennando una risata divertita. Mi ci vollero diversi secondi per afferrare il significato di quella frase, ma ne bastarono pochi affinché acquisissi la sua stessa posizione per poter guardarlo bene in viso al fine di evitare spiacevoli situazioni.

"Ti capita spesso di sognarmi?" "Piantala!" risposi seccata, posando la schiena contro il tronco di un albero. "Perché sei sveglio a quest'ora? E perché mi stavi fissando? È una cosa che fai abitualmente, da quando mi trovo qui?" chiesi incuriosita, avvicinando le ginocchia al petto; considerando che gli sperduti fossero dormienti all'interno delle loro tende, potevo restarmene lì ancora per un po'. "Nessuno mi fa domande, solitamente" feci piroettare le iridi verso il cielo alle sue parole, sbuffando rumorosamente "E smettila con questa storia! Sei il capo, abbiamo capito! Conoscendoti, quando avrò finito di parlare comincerai a minacciarmi, ricordandomi di come hai affondato il pugnale nel mio corpo e bla, bla, bla" dissi tutto d'un fiato, gesticolando nervosamente e concludendo la frase con un altro sbuffo sonoro. Derya, vuoi fare silenzio? Provocarlo non è mai stata una mossa intelligente! Stai zitta!
Inaspettatamente, ciò che seguì fu una sua risata. Aggrottai la fronte, assumendo un cipiglio perplesso. Perché ridi, adesso?

He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora