You know I cant't fight this feeling

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Due anni prima


Harry era in negozio a sistemare il laboratorio, aveva avuto una giornata pesante piena di clientela. Il lavoro andava davvero a gonfie vele: la sua era una delle migliori pasticcerie di Londra. 

Non era mai stato bravo in cucina, ne tanto meno a cucinare i dolci, ma per ottenere l'affidamento di Albus aveva bisogno di un lavoro serio, per cui mentre lavorava come cameriere decise di iscriversi ad un corso per pasticceria. Non ci contava più di tanto, ed invece diventò un vero talento.

 Iniziò a sfornare dolci per il bar di Baston, fino a quando un cliente lo notò e gli offrì un lavoro presso la sua panetteria:aveva urgente bisogno di qualcuno che cucinasse dolciumi. Fece una bella gavetta e accumulò un po' di soldi fino a quando decise di aprire una pasticceria tutta per se. I clienti non mancavano mai ed Harry era contento di saper soddisfare le esigenze di tutti.

Quella domenica si era particolarmente attardato, ed ora stava finendo di pulire i macchinari per poi correre a casa a riposare.

Mentre passava un panno umido sul tavolo da lavoro avvertì il campanello della suonare debolmente, qualcuno era appena entrato nel negozio.

Sbuffò spazientito, aveva girato il cartello con scritto "CHIUSO" ne era sicuro.

"Siamo chiusi"urlò senza affacciarsi nella speranza che chiunque fosse entrato si dileguasse in fretta.

Non sentendo la porta riaprirsi, mollò lo straccio ed raggiunse il bancone di vendita: Astoria lo stava guardando un po' imbarazzata.

"Cosa ci fai qui?"

Pronunciò quelle parole avvertendo il cuore iniziare a battere furioso. La guardò con circospetto notando che faceva fatica a mantenere il suo sguardo.

"Ciao Harry,scusa l'intrusione..."

Stava torturando un lembo della camicia che iniziò a stropicciarsi, era molto pallida.

"Stai bene Astoria? Vuoi sederti?"

Fece cenno di sì con la testa senza parlare.

La fece accomodare seduta a uno dei tavolini a disposizione per i clienti, afferrò la brocca col thé ancora caldo che aveva preparato poco fa e gliene versò una tazza prima di sedersi di fronte a lei.

Bevve una lenta sorsata prima di riprendere a parlare.

"Harry io, sono venuta per parlarti..."

Harry si passò distrattamente una mano fra i capelli, non era di sicuro di voler ascoltare, ma non fiatò e la lasciò proseguire.

"Ti prego non arrabbiarti con me, volevo solo proteggere Draco..."

Fu come ricevere una pugnalata in pieno petto. Non era preparato a sentir pronunciare quel nome. Deglutì a fatica.

"Cosa...Cosa é successo?" chiese con voce strozzata.

Astoria aprì lentamente la borsa e ne estrasse quelle che dovevano essere delle buste da lettere. Le riversò sul tavolo: erano tutte indirizzate a lui.

Ne afferrò una a caso corrugando la fronte aprendola: biglietto aereo per Miami datato due anni fa.

Appoggiò la busta e ne aprì un'altra: biglietto aereo per Parigi datato cinque anni fa.

Aprì una a una ogni busta, ognuna conteneva biglietti aerei a suo nome per svariate città sparse nel mondo da 14 anni a questa parte, l'ultimo inviato neanche un mese fa con destinazione Toronto.

Guardò Astoria confare interrogativo e lei si morse leggermente il labbro inferiore.

"Mi aveva detto che non avrebbe mollato, che ovunque sarebbe andato avrebbe fatto in modo che tu potessi raggiungerlo..."

Ad Harry affiorò un barlume di ricordo, un post it scritto sul primo album di Draco che recitava: Sempre e per sempre, ovunque andrò, tu ci sarai.

Forse iniziava a capire, guardò Astoria esortandola ad andare avanti.

"I primi biglietti te li mandò nel vecchio indirizzo di casa tua, ma non ottenendo nessuna risposta iniziò a mandare i successivi a casa mia chiedendomi di portarteli..."

Sospirò, aveva paura di sentire altro.

"Harry...Draco in questi 14 anni ha voluto sapessi dove si trovava in ogni momento in modo che tu potessi raggiungerlo se avessi voluto."

Astoria abbassò lo sguardo prima di proseguire "Ti ha inviato biglietti aerei per ogni data dei suoi tour, e sta continuando a farlo..."

Harry avvertì la bocca asciutta, sentì una costrizione alla gola come una morsa.Strinse forte un pugno sul tavolo prima di riuscire a parlare.

"Perché non ne sapevo niente? Perché non mi hai mai portato quei biglietti?!"

"Draco ha sofferto molto Harry, non volevo alimentare le sue sofferenze, non sei partito con lui, perché avresti dovuto farlo dopo? Ho pensato che se Draco immaginasse che tu lo avessi dimenticato si sarebbe messo il cuore in pace..."

Fu troppo. Si alzò di furia dalla sedia scaraventando buste e biglietti per terra,Astoria sussultò.

"DOVEVA ESSERE UNA MIA SCELTA!!!"

Harry urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

"IO DOVEVO DECIDERE SE SEGUIRLO O MENO, NON TU! ORA..."

Si sedette per riprendere fiato.

"Ora Draco avrà capito che non me ne importa nulla, che non ho mai risposto alle sue lettere e non l'ho mai raggiunto perché l'ho dimenticato, ma non é così..."

Avvertì una lacrima bollente scendere lungo le guance.

"Non é così Astoria...Cazzo...Io...Non posso dimenticare, lui era tutto per me,se n'é andato via, se n'è andato capisci? Mi ha lasciato solo, ed io in tutti questi anni non ho fatto altro che pentirmi per non essere salito su quell'aereo, e tu..."

La guardò con gli occhi pieni di lacrime, non gli importava di passare per debole.

"E tu mi hai negato ogni possibilità di mettermi in contatto con lui..."

"Harry mi dispiace, volevo solo proteggerlo..."

Astoria allungò una mano per raggiungere la sua ma Harry la tolse in fretta dal tavolo.

"Vattene per favore, voglio rimanere da solo..."

Astoria si alzò dal tavolo singhiozzando, aprì la porta e prima di uscire si voltò un'ultima volta.

"Perdonami Harry..."










Spazio autrice: stopensando di scrivere una OS sulla Pansmione che ne pensate? xD

-Drarry-Scorbus-Right NowWhere stories live. Discover now