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Nel sogno...

Apro gli occhi molto lentamente, mi guardo intorno e mi rendo conto di trovarmi su un immenso prato con una grande siepe di fronte a me.
Mi alzo piano strizzando gli occhi per abituarmi alla luce del Sole, questo posto è così bello e tranquillo; faccio qualche passo sentendo il gridare di gioia da parte di una bambina che vedo non molto lontano, mi accosto alla siepe per non farmi vedere e sorrido... quella bambina mi ricorda me.

Faccio qualche passo avanti, il profumo di fiori rende tutto molto più bello, non ho mai visto questo posto prima d'ora ma non mi dispiace affatto averlo trovato

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Faccio qualche passo avanti, il profumo di fiori rende tutto molto più bello, non ho mai visto questo posto prima d'ora ma non mi dispiace affatto averlo trovato.
Mi sto guardando intorno, noto di aver addosso un abito bianco e i miei capelli sono ben pettinati, mi volto e mi prende un colpo, la bambina che ho visto prima mi sta tirando la parte finale del vestito per attirare la mia attenzione; è veramente adorabile, ha i capelli biondi e gli occhi castano-verde ... anche io da piccola avevo queste caratteristiche, poi con il passare del tempo i miei capelli si sono scuriti.

"Ciao!"

Esclama la bambina sorridendomi, mi accovaccio di fronte a lei per vederla meglio e le tendo una mano.

"Piacere, chi sei tu?"

Le chiedo cordialmente.

"Mi chiamo Hope Olsen, e tu?"

Momento di shock.
Non può essere, lei ed io non siamo la stessa persona, è vero che anche io ero così da piccola ma...

"Io..."

Non riesco a parlare.

"Hope, lascia stare la nostra ospite."

Quella voce è così famigliare che una lacrima scende improvvisamente lungo il mio viso, mi volto e trovo mio padre davanti a me.

"Papà?"

Chiedo insicura alzandomi, non sento le gambe.

"Ciao bambina mia."

"Oh papà!"

Mi butto tra le sue braccia, mi manca così tanto.
Alzo lo sguardo e mi rendo conto solo allora di una cosa ovvia.

"Tu non puoi essere reale... sei morto tredici anni fa."

"Infatti non lo sono Hope, stai sognando."

"Sognando?"

"Non ti ricordi nulla vero?"

Scuoto la testa.
Lo vedo far segno di andare alla piccola me per poi dirmi di seguirlo, mentre camminiamo mi porta tra i giardini di quell'enorme villa, io non ho mai abitato in una casa del genere.

"Dove siamo?"

Gli chiedo.

"Nella casa che avrei voluto costruire a tua madre se non me ne fossi andato."

A New Avenger... A New LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora