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Inutile dire che nel momento in cui mi sono ritrovata gli occhi di tutta la classe addosso, ho fissato il vuoto senza proferire parola.

Il professore mi guardava strofinandosi il mento, aspettando un segno di vita da parte delle mie corde vocali, ma niente.

Dopo essersi arreso mi ha mandato a posto, e mentre tornavo a sedermi Dylan mi ha accolto con una delle sue battute
<<Wow, il discorso più emozionante della mia vita, le tue corde vocali funzionano solo negli scontri?>>aveva domandato con un sorrisetto facendomi rispondere a quella provocazione senza indugio

<<Perché non vai a ripetere tu allora, Fleccer, sono sicura che hai ascoltato dalla prima all'ultima parola>> lo zittii per poi tornare a sentire la lezione, questa volta davvero.

La mattinata è trascorsa come al solito, stessa monotonia, stessi sbadigli, stessa noia...

Ora sono qui, al mio armadietto, in attesa di Ben, per scontare quella punizione, che, probabilmente, non finirà mai.

<<Mangiamo qualcosa prima di iniziare?>> arriva all'improvviso, poggiandosi di lato nell'armadietto accanto al mio.

<<Si ho bisogno di forza prima di pulire>> accetto, finendo di porre i libri nel mio piccolo rifugio per poi chiuderlo con il lucchetto.

<<Qual è il codice?>> chiede di punto in bianco riferendosi al lucchetto che poco prima avevo tra le mani

<<Davvero credi che te lo dirò?>> rido mettendomi in fila ai distributori

<<La speranza è l'ultima a morire>> fa l'occhiolino fermandosi accanto a me

<<Scommetto che è la data del tuo compleanno>> continua, con una finta aria da indovino

<<In realtà no>>sussurro abbassando la testa, ricorda un avvenimento che ha segnato la mia vita per sempre, negativamente.

<<Peccato! Altrimenti la sapevo, dieci agosto!>>sorride attirando la mia attenzione

<<Come sai la data del mio compleanno?>> chiedo spiazzata da quella risposta

<<Esiste internet>> mi ricorda prendendo il suo telefono tra le mani.

<<E cosi passi il tuo tempo libero a cercare informazioni su di me>>faccio la finta meravigliata puntando il mio sguardo nel suo.

<<Ma che dici? L'ho letto per caso!>>si difende chiaramente imbarazzato e in difficoltà, tanto da provocare in me una piccola risata.

Arrivato il nostro turno inserisco la monetina e prendo uno snack, per tenere il mio stomaco a bada, anche se so che riprenderà a brontolare a breve.

Ben invece fa il carico e ne compra addirittura quattro, per poi nasconderli dietro di se accorgendosi del mio sguardo famelico

<<Scordatelo>> pronuncia serio risvegliandomi da quella scena

<<Cosa?>> chiedo senza capire

<<Non ti darò nemmeno un briciolo dei miei snack>>spiega iniziando a camminare verso le aule del primo anno

<<Infatti le mie intenzioni non sono quelle di rubarti il "pranzo", anche perché non voglio fare una seconda pasquarella>> rido mentre lui si accomoda su una sedia e si strofina le mani, non sapendo da quale cominciare.

<<Quella alla nocciola sembra buona>> lo aiuto e lui accoglie il mio consiglio iniziando a sgranocchiarla mentre io prendo posto dall'altro lato dell'aula, vicino le finestre, per sbirciare fuori.

Scusa,ma ti amo!Where stories live. Discover now