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<<Avrei dovuto capirlo>> sussurro tra me e me portandomi la mano destra sulla fronte, e chiudendo gli occhi.

Ben è uno che si vanta delle bravate che fa, uno che ti rinfaccerebbe a vita uno scherzo del genere,che non potrebbe fare a meno di scoppiare a ridere appena ti vede al solo pensiero della tua faccia nel momento in cui ti sei resa conto che tutta la scuola ha visto il tuo intimo.

Mi sento in colpa riflettendo su tutte le volte che l'ho incolpato di qualcosa che lui non ha fatto,confondendolo ancora di più di quanto lui non lo sia già.

Ma c'è sempre il fatto che io non me la sia presa con lui a casaccio, scaricandogli la colpa solo perché non andiamo d'accordo, cosa avrei dovuto pensare nel momento in cui ho letto le sue iniziali su quel biglietto?

Ma la domanda principale, che si ripropone e ronza continuamente nella mia mente è: perché mai Nicky ha fatto una cosa del genere?

Lo conosco appena e mi sono comportata bene nei suoi confronti, cosa lo ha spinto ha mettermi in imbarazzo, rischiando oltretutto che scoprissero che non fa parte della nostra scuola?

Ma soprattutto, perché spacciarsi per Ben?

Anderson non è il protagonista della faccenda, ma c'entra in qualche modo.

Non capisco cosa c'entri io.

Vorrei tempestarlo di tutte le domande che mi rendono la mente un masso, e di tutta la rabbia che solo Ben per qualche istante era riuscito a mettere da parte.

Vorrei fargli capire quanto è difficile non far caso alle risatine e alle occhiate nei corridoi, a non associare il football che cominciava a farmi sentire accettata ad una brutta figuraccia, al male che ho provato nel leggere le parole su quel biglietto, che, ora che so che sono di Nicky e non di Ben, non hanno più alcun valore.

Mi rendo conto improvvisamente di aver tenuto dentro questi pensieri, che attendevano solo il momento in cui Ben avrebbe detto <<Si, sono stato io>> per poter elencare tutti i torti che mi aveva fatto e farmi lasciare in pace una volta per tutte.

 Ma non posso fare altro che ammettere che lui non ha fatto niente di male, se non cercare di essermi amico.

Ero pronta ad affrontare una discussione con lui, e per niente con Nicky, soprattutto dopo la sua confessione indiretta e, dopo aver ferito Ben di nuovo.

Per questo alla domanda <<Sel, va tutto bene?>> mi limito a rispondere con un freddo e secco 'si' che gli fa corrugare le ciglia, in un misto di preoccupazione e sorpresa.

Scorgo la mia immagine riflessa nella cassetta postale perfettamente lucida degli Anderson, la mia tonalità di pelle è salita di qualche grado, rendendo le gote di un rosso accentuato e i miei occhi, non so se per il buio o le strane luci dei lampioni, si presentano più scuri del solito. 

<<Bene,allora...io andrei>> rompe il silenzio indicando con il pollice casa sua dietro le sue spalle, ed evito il suo sguardo spostandolo tra la porta e la finestra della camera di Ben.

<<In fretta se fossi in te>> sussurro a fior di labbra, tanto piano che nemmeno le mie stesse orecchie lo sentono.

<<Hai detto qualcosa?>> chiede voltandosi, non mi ero nemmeno accorta che si era già incamminato.

Scuoto la testa e con una strana smorfia finalmente si allontana da me.

Appena lo vedo sbattere la porta, corro attraverso il giardino per arrivare sotto la finestra di Ben.

Bussare alla porta e cercare di spiegare a Carly che ho bisogno di parlare con lui non è affatto facile quanto sembra, corrisponderebbe a urla euforiche e  occhi puntati addosso mentre penso alle parole da dirgli.

Scusa,ma ti amo!Where stories live. Discover now