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Questo è per chi vola via.
Per chi di mestiere lo vede succedere ogni giorno.
Per chi non lo accetta.
Per chi ne ha paura.
Per chi lotta.

PS. Il fatto che sia una Fanfiction non cambia la persona che la scrive. Posso capire che si vogliano leggere solo cose belle ma io una vita così non l'ho mai vista e sinceramente non ne saprei scrivere. Si è liberi di leggere come si è liberi di scrivere. Vorrei solo ricordare che se si scrive di questo significa che se ne sente il bisogno per diversi motivi. Sono storie di vita quotidiana.
Un bacio, Lori.

Alice? Alice? Svegliati che devi andare a scuola. No dai mamma oggi rimango nel letto, non ho fatto i compiti e c'è matematica. Alice dai basta non fare storie, alzati e vieni a fare colazione.

Alice! Oddio la mia bambina. Da oggi sei una piccola donna. Non ci posso credere mi sembra ieri che ti tenevo in braccio. Ed eccoti qui con la tua prima mestruazione pronta a diventare un diavolo adolescente. Mi commuovo. Mamma non rompere le palle, non è aria. Dai almeno abbracciami. Ok.

Alice torna a casa per mezzanotte però e niente storie che sennò ti chiudi in camera tua ed escono i tuoi amici. Mamma ma tu non capisci mai possibile che mi devi trattare come una bambina. Questa serata è la più importante della mia vita e tu me la vuoi rovinare. Tutto! Anche la vita mi rovini! Io ti odio!

Io ti amo. Mi fido di te. Voglio farlo. Fai piano però perché ho paura. E se sento male? E se succede qualcosa? Tu mi ami? Staremo per sempre insieme vero? Auguri amore, oggi sono due anni. Oddio grazie, ti sei ricordato. Alice sembri rimbabita ma davvero l'amore è così? Lui è la mia vita. Basta, io lo lascio, che stronzo. Mamma ci siamo lasciati, sono a pezzi. Alice esci, sono settimane che non mangi, per favore. La vita va avanti.

Basta io mollo, non ho più voglia. Guarda che ti manca poco. Io voglio lavorare, questa stupida teoria non mi serve a un cazzo. Ma fallo per noi. Faresti così felice tuo padre. Sì ma sono io che devo andarci in quel posto. Dai Alice per favore che ti manca poco. Considerato il curriculum degli studi da lei compiuto e la valutazione della tesi di laurea, la commissione attribuisce alla prova finale la valutazione di 110 con lode e la proclama Dottore in Economia.

Ciao mamma come va? Qui a Londra il tempo fa cagare come sempre. Mi manca troppo il sole italiano. Per non parlare del cibo. Adesso corro che Andrea mi sta aspettando per andare a vedere altri appartamenti.

Dai Alice un altro respiro. Questa volta metti un po' più forza. Io vi odio tutti, più forza? Sto per morire su questo cazzo di lettino. Tiratemi fuori questo bambino oppure me ne vado. Benvenuta al mondo Sofia. D'ora in poi vivrò per farti stare bene.

Sofia guarda chi c'è. Lo zio Claudio. Claudio non è che solo perché sei gay allora devi fare regali enormi e perfetti che fanno sfigurare il resto del mondo. Alice sei sempre così dolce e carina. Possibile che siamo amici da così tanti anni?

Andrea dove cazzo sei. Sofia ha fatto un incidente in motorino. Signora si calmi, cerchi di respirare, vuole un po' d'acqua? È fuori pericolo. Sofia non lo fare mai più. Tra te e tuo fratello un giorno ci rimango secca. Amore mio vieni qui dalla tua mamma.

Claudio non dovevi, vuoi farmi piangere? Ma se tu sei una pietra dura che vuoi piangere. Cretino. Vieni qua, chi l'avrebbe detto? Sei diventata importante ora, il capo, non sei un po' vecchia? Ahia, smettila! Ti voglio bene scricciolo, sei una forza della natura.

Alice smetti di piangere, va tutto bene. Sia la mamma che il bambino stanno bene. Scusate sono emozionata. Ettore, vieni qui dalla nonna. Però quando siamo in pubblico devi chiamarmi
m a m m a oppure A l i c e, te lo ricordi vero? Mamma guarda che ti sento. Tu non ti intromettere tra me e tuo figlio.

State tranquilli sto bene. Il nonno si prende cura di me. Non pensate a me, io la mia vita l'ho vissuta. Non succede niente, andate in vacanza e divertitevi, ballate, fate l'amore, abbronzatevi. Ve li ho dati un po' di soldi? Bene, spendeteli in festa.

La signora Alice ha lasciato una lettera per voi in caso le succedesse qualcosa.
Ciao famiglia. E beh, a novantadue anni si fa quel che si può. Io me la sono spassata tutto questo tempo quindi vedete di fare lo stesso. Vi assicuro che in questo momento sono col nonno in spiaggia alle Hawaii e stiamo per mangiare il pesce. Non ci sono più ma cavolo se vi voglio bene ancora. Quando ero solo una bambina persi là mia migliore amica per una malattia importante. Sapete cosa mi disse? Alla fine va visto tutto come se fosse un viaggio. C'è chi scende qualche fermata prima, c'è chi scende all'ultima. Il segreto è far sì che quel viaggio sia indimenticabile.

Per sempre, Alice.

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"Alice". La mani di Mario vanno tra i suoi capelli, sulla sua faccia. Sente qualcosa rompersi, sente l'aria mancare. Si tocca le tasche, sente che ha le chiavi della moto. Guarda Paolo velocemente e poi fa per superarlo. Paolo gli afferra un braccio. "Mario". Mario si gira con il fiatone. "Io non so se...tu non sai come..". Mario scuote la testa. "Io devo stare con lui. Lui ha bisogno di me". La mano di Paolo stringe ancora un po' e poi lo lascia andare. "Stai attento mentre guidi". Mario nemmeno lo sa come guida. Mentre lo fa vede solo i tatuaggi di Claudio, il suo dolore quando parla di queste cose, la paura di trovarlo male. La sua mente non gli permette di pensare ad Alice. Ormai erano mesi che andava in quella stanza per farla ridere. È tanto, è troppo, è ingiusto. Ma lei era tanto malata. Mario ci aveva pensato per tante notti a questa possibilità, poi la mattina un altro giorno iniziava e la luce del sole spazava via tutto. Come ho fatto a non pensarci subito? Lui non mi avrebbe mai lasciato solo. Stupido Mario, sei tu che l'hai lasciato solo. Claudio dove cazzo sei, cosa ti è successo. Non ti allontanare. Lo sai che io mi prendo cura di te. Ce la faremo insieme. Fidati di me.
Mario arriva per miracolo nel parcheggio. Lascia tutto così ed entra.

Lui non sa cosa lo aspetta.

Come zingari nel desertoWhere stories live. Discover now