Capitolo 4
Dopo aver superato la polizia e salite una miriade di scale, ci ritroviamo in questa camera d'ospedale, triate, malinconica dove trovo nel lettino la mia povera nonna, distesa, senza forze. Sento un senso di pesantezza ed amarezza insostenibile, tanto che non riesco a reapirare. Mi appoggio alla porta, espiro ed inspiro. Non posso vederla ridotta così. Non posso credere che sto per perdere anche lei. "Marta?" Nyco mi poggia una mano sulle spalle e mi fa coraggio. Finalmente avanzo verso il letto in cui è distesa. Dio, quanto è magra... "Chi ... chi è? C'è qualcuno?" apre debolmente gli occhi e nel sentire la sua debole voce che si spezza mi viene da scappare via. Non riesco ad aprire bocca. Mi soffoco con la mia stessa saliva. Deglutisco e mi decido a farmi avanti. "Sono... sono io nonna." Le stringo la mano gelida. Lei è come se percepisce il mio calore e ricambia cercando di ricambiare, ma la sua stretta non è salda come vorrei."Oh, tesoro... ciao. Ma che ci fai qui?" "Siamo solo venuti a fartj una visita, nonna." Chiude di nuovo gli occhi e quasi credo ai stia nuovamente addormentano. "Siamo? C'è qualcuno con te?" Nyco si fa avanti e le stringe l'altra mano "Si, aalve signora. Io sono Nyco ,un'amico di Marta." Gli rivolge un dolce sorriso , accarezzandogli poi il viso. Una lacrima mi riga la guancia. " Amico... oh, finalmente cara ne hai trovato uno. Uno vero. Che bravo ragazzo... ma perché lo hai portato a veder marcire una vecchia rimbambita come me?" faccio un respiro profondo. Nyco mi incita a parlare con un cenno del capo. "Nonna ascolta, l' ho portato perché è molto simile a me. Voglio dire... ricordi che mi dicesti il giornk in cui mamma e papà se ne sono andati?" Non pkangere ,Marta. Ti prego trattieniti. Nyco è confuso e si sente a disagio nel trovarai qui in un momento tanto delicato. "Lo ricordo bene, tesoro." Mi accarezza il viso. "Avevo detto che tu sei speciale." "Anche lui lo è. Enteambj abbiamo poteri incresibili e scommetto che tu sapevi qualcosa." Asciugo velocemente le lacrime. "So che non è il momento giusto, ma nonna abbiamo entrambi bisogno di sapere chi siamo e perché vogliono ucciderci.." tossice cercando di alzare un po' lo schienale "Tesoro, so che state soffrendo ma non spetta a me dirvi quel che volete sapere" "Ma perché nonna? Io non capisco.." il battito cardiaco rallenta. "Nonna? Nonna ,ti prego resta con me." "Sh, cara. Basta piangere." "Ma nonna, tu stai... no..." "Se volete sapere davvero chi siete dovete recarvi al faro. Io posso solo dirti, piccola mia che voi siete destinati a grandi cose. Soffrirete molto ma dovrete sempre avere la forza di rialzarvi. Marta ormai non mi resta molto tempo, quindi promettimi una cosa tesoro" i miei occhi vogliono esplodere dalle lacrime. A fatica riesco ancora a tenermi in piedo. "dimmi nonna, ti ascolto." "segui sempre il tuo cuore ovunque ti porti, anche se gli altri ti giudicheranno male . Tu non sei pazza, né strana, tu sei unica, tu sei speciale ... tu sei Marta la, la mia dolce nipotina.." chiude debolmente quei suoi bellissimi occhi ed emette il suo ultimo respiro... il mio cuore si ferma col suo. Mi lascio andare a terra distrutta, senza bloccare i rumorosi singhiozzi, senza tratrenermi. Adesso, ho davvero perso tutto. Mentre i medici accorrono, mi ritrovo stretta in un caloroso abbraccio. "Marta io... mi dispiace tantissimo.." Nyco mon cerca di sollevarmi, si limita a farmi rimanere tra le sue braccia. Io lo stringo per paura si perdere anche lui, per rimanere sola. "Nyco." "SÌ?" " Voglio scoprire chi sono. E voglio farlo adesso." Dico presa da uno strano eccesso si rabbia . Perché doveva succedere a me? Che ho fatto si male? Che hanno fatto i miei genitori o mia nonna per morire così? Giuro che li vendicheró . Mi rialzo asciugandomi le lacrime"Vuoi andare a casa?" stento a rispondere, vorrei rimanere qui accanto al suo freddo corpo, ma non posso ...ormai è andata via e mi ha detto di seguire il cuore. Il mio cuore vuole risposte e non le troverò di certo qui. " si,ma prima voglio farmi medicare il braccio" mi sono provocata una bella ferita, non so come. Forse mentre ci siamo buttati a terra durante la lotta "Andiamo a casa tua e poi ci penso io alla tua ferita...fidati" mi fa un sorriso amorevole al quale non posso dire no e obbedisco.
Non appena raggiunta quella specie di catapecchia che ormai chiamo casa, entriamo e ci sediamo comodamente sul divano maltrattato che abbiamo. Quando la casa è stata distrutta, non avevamo abbastanza denaro per oermetterci di comprarne un'altra. Ce n'era una abbandonata, picccola ed in riva al mare.... meglio di niente. "Dammi il braccio" lo allungo lentamente e lui mi poggia delicatamente le mani sulla ferita "Che stai facendo?" ha gli occhi chiusi ed è talmente concentrato da non rispondere.Tutto d'un tratto il mio braccio viene ricoperto da un'aura celeste, bellissima, che nel giro di cinque secondi mi cicatrizza la ferita. Guardo ancora incredula il mio braccio, palpandolo per verificare se è tutto vero o no . "Come... come hai..?" Smetto di parlare non appena vedo che Nyco si accascia terra stremato, con gocce di audore che gli rigano il viso ed il respiro corto. Non riesce a sollevarsi. "E' tutta colpa mia scusami. Hai bisogno di riposo e subito." lo aiuto con grande fatica a sollevarsi da terra"No,dobbiamo andare al faro" "non fare lo scemo e sdraiati. Sei troppo debole" lo conduco verso il mio lettino e lo faccio sdraiare "Grazie mille Marta, ma tu dove dormirai?" "Tu dormi e non pensarci, pensa solo che domani scopriremo la verità" mi fa un sorriso e chiude gli occhi, crollando subito in un sonno profondo. Certo che è bello anche quanto dorme. E sa anche guarire le ferite... sempre più affascinante.. ma che dico?! Sarà meglio che riposi anch'io, anche se non so quando dormirò con questa strana euforia che ho in corpo.
finalmente domani scoprirò chi sono.

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Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasyMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...