Occhi che parlano

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Capiotolo 47

Dopo quello dei miei genitori, questo è il mio secondo funerale. Il primo invece per Nyco, accanto a me, che non ha aperto bocca dopo l'accaduto nemmeno per singhiozzare. Si fa logorare dentro dal silenzio, dal senso di colpa e non permette a nessuno di noi di aiutarlo... nemmeno a me.
Nessuno di noi conosceva Jack così tanto. In realtà non lo conoscevamo e basta,ma ciò chr ha fatto ha rivelato tutto del ragazzo mingherlino,ottimo giocatore di calcio, anima buona.
La bara avanza trasportata da quattro esseri dalla forma aliena, magri e quasi trasparenti, come se all'interno ci fossero soltanto piume. E invece c'è Jack e a guardarlo andare via assiste tutto il popolo del vento, piangente, silenzioso. Ci sono anche bambini, i più piccoli ignari del perchè tutte queste persone stiano soffrendo, e poi ci sono i più grandi, consapevoli e rassegnati. I bambini non dovrebbero rassegnarsi mai alla tristezza, ma in questa realtà tutto si sconcolge. Tutti soffrono ,inutile nascondere la verità: il Daimio oscuro non ha cuore, vuole distruggere ciò che ancora c'è di unito tra i popoli dell'Unione e questo lo sa ogni generazione. La bara di Jack viene posizionata infine sulla cima di una rupe ,la Dria poggia si di essa dei fiori per poi pronunciare delle strane parole arcaiche, troppo piano per essere sentite. Ash al suo fianco, non la smette di singhiozzare e di sussurrare dell'amico perduto accarezzando la superficie della bara. All'improvviso, mentre il sacerdote pronuncia le sue preghiere, questa si trasforma in vento, un vento gelido. Percepisco il tremendo dolore provato da Ash,lo vedo giocare a pallone con Jack e mi tendo conto che deve essere terribile trovarsi nella sua situazione. Questa è una delle cose peggiori che Set è in grado di fare: farti compiere azioni spregevoli contro la tua volontà.Tutti intonano un canto a noi scinosciuto, ma comunque di effetto ,per poi ritirarsi nelle proprie abitazioni con lo sguardo basso ed il volto appiccicoso a causa delle lacrime. Rimaniamo soltanto noi, Zaira ed Ash. Lui si lascia andare sulle ginocchia distrutto. "È tutta colpa mia!Io...io non volevo fargli del male, non sapevo cosa stessi facendo, io...Oh, Jack!" le lacrime bloccano la sua voce così la Dria lo abbraccia forte "Ash, non è colpa tua. Non ti controllavi, non... non eri tu." Sem gli poggia una mano sulla spalla "Ha ragione, cugino. Non è stata colpa tua, solo di Set. Ma sai che ti dico? Ti prometto che lo vendicheremo come si deve e con lui tutte le persone che hanno sofferto per volere del Daimio oscuro. Giusto?" Noi ragazze ci guardiamo fiduciose "Certo. Dobbiamo farlo." Risponde Aurora stringendoci le mani. Vorrei trasmettere la nostra speranza anche a Nyco ,ma non appena mi volto non c'è più. Mi guardo attorno,ma di lui nessuna traccia e la preoccupazione si fa largo dentro di me. Ho paura che possa fare pazzie visto che si sente responsabile della morte di Jack ... no,sono sicura che le farà. "Sem dove è andato Nyco?" Si gratta la cicatrice sul sopracciglio e sospira. "Mi ha detto che voleva stare da solo. Lo sai come è fatto" "Perchè non sei andato con lui?" "Non voleva che lo seguissi, me lo ha detto chiaramente. Marta vai tu, lo comprenderai senza dubbio meglio di me e, anche se non lo ammetterà mai, sarebbe felice di vederti." annuisco e corro verso la direzione da lui indicata, proprio in mezzo alla vegetazione. Vengo guidata dal mio sesto semso in una corsa che sembra infinita, ma raggiunta la meta appagante. Mi ritrovo davanti un bellissimo campo di fiori viola e blu,mai visti prima e non credo esistenti sulla Terra. Ne sfioro uno ed ecco che questo si sbriciola volando insieme alla brezza leggera. Il tutto è accompagnato da un dolce e lieve melodia. È una chitarra. La cerco con lo sguardo e trovo il suo musicista: Nyco pizzica le corde con uno sguardo vuoto, guardando fisso davanti a se con una malinconia che in lui vedo raramente. Mi avvicino a lui pian piano,ma per sbaglio pesto qualcosa, un ramo forse, e si ferma di scatto di suonare, come spaventato. Quando si rende conto che si tratta di me, sospira stanco. "Perchè sei qui?" Mi chiede ritornando ad attenzionare la sua chitarra. Mi ci siedo accanto e non vengo respinta. "Non posso vederti in questo stato." Ammetto. "Abituati, perchè starò così fino a quando non vendicherò lui e Claus" sentirlo parlare così mi stupisce. Vendetta non è la parole che più si addice al carattere di Nyco e questo suo desiderio mi sembra più ch assurdo. "Nyco, io penso che sia Jack che Claus vorrebbero che tu pensassi un po' al tuo stato d'animo. Insomma non vogliono la vendetta e non puoi logorarti per ottenerla, tanto ormai ... ecco,mi dispiace dirlo, ma sono andati via." "Tu non vuoi vendicare i tuoi genitori, quindi? " La sua domanda mi smuove a tal punto che smetto di respirare. Il ricordo dei miei genitori rend ei miei occhi lucidi,ma per orgoglio si trattengono. Il Nyco di sempre ritorna di colpo, con uno sguardo dispiaciuto e colpevole che cerca i miei occhi rossi. Lascia perdere la chitarra e mi abbraccia di colpo. "Perdonami. Sono un idiota ,io.. scusa,Marta. Ho detto una scemenza." "Fa... fa niente." Si stacca e distoglie lo sguardo. "Nyco dimmi che cosa ti tormenta così tanto. Anche io sono dispiaciuta per la morte di Jack,ma tu..." "È come se lui e Claus siano morti per una causa persa, ovvero me: diciamoci la verità, tutti pensano che io sia colui che si opporra sempre al potere oscuro e che insieme a voi riuscirà a sconfiggerlo, ma se non riesco neanche a padroneggiare il potere bianco come faccio a soddisfarli? Come faccio ad essere il discendente bianco senza avere il potere bianco? Come faccio a proteggere chi ha fiducia in quel potere che in me non c'è ancora?Sono morte persone per me, per quel potere inesistente. Io non riesco a sopportarlo." sbatte violentemente la sua chitarra a terra, si alza dirigendosi verso un albero e appoggia lì la testa, quasi sbattendola volontariamente. Poi fa qualcosa che mi lascia sconvolta: comincia a prendere a pugni il tronco, le sue nocche si ricoprono in poco tempo di sangue ed i suoi ringhi di rabbia si tramutano in singhiozzi. "Nyco fermo! Basta!" Lo afferro da dietro bloccandogli le braccia, supplicandolo di smetterla e senza allentare la mia stretta, non per bloccarlo,ma per fargli capire che sono qui ,pronta ad ascoltarlo e non mi muoveró. "Basta Nyco." Sussurro quando lui finalmente si calma osservandosi le mani. Si lascia andare infine in un abbraccio ,ruotandosi di colpo e ricambiando la stretta. "Ci sono io qui." Gli sussurro ancora ed ecco che ho una visione sulla sua infanzia:
Lo vedo all'età di circa dieci anni, magro e dagli occhi buoni,più di quanto li abbiano solitamente i bambini,seduto sul davanzale di una finestra quasi sigillata ad osservare un bambino andare via dall'istituto insieme ai nuovi genitori. Lui sospira e accarezza il vetro cominciando a piangere pian piano, stringendo la collana che porta al collo. Poi un'orda di bambini esce a giocare ,ma dento che lui non può raggiungerli. La sua porta è chiusa a chiave.Perché non può uscire? La porta della stanza si apre di colpo, mostrando un uomo grasso che subito gli urla contro con una rabbia fuori dal comune per un bambino come Nyco, incolpandolo di aver fatto cadere dalle scale un ragazzo che annuisce soddisfatto davanti alla porta, forse di dodici anni. "Non farlo mai più, marmocchio!" Urla ancora l'uomo. "non l'ho nemmeno toccato." Si giustifica sinceramente Nyco. Probabilmente ha sviluppato i suoi poteri senza volerlo colpendo il ragazzino. "Non inventare scuse! Perché mai dovevi capitare a me?! Una piaga come te non l'augurerei nemmeno al mio peggior nemico! Sei pericolo! È il terzo incidente questa settimana!" "Io non volevo..." "Chiunque sta al tuo fianco si fa male. Sei fatti per rimanere isolato. Una settimana in camera!" L'uomo esce furioso,mentre il ragazzino spinge Nyco a terra. "Hai sentito? Sei fatto per stare da solo." Detto questo, chiude la porta a chiave, lasciando il bambino dagli occhi buoni a terra, che prende a pugni il muro della camera in cui è prigioniero...

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Where stories live. Discover now