Imar e le sue rivelazioni

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Capitolo 45

NYCO'S POV.

Come vanno gli allenamenti? Bene... beh, diciamo che sarebbe così se dovessimo giocare a calcio con delle scimmie. A parte il fatto che tutti noi siamo d'accordo nel pensare che fare una scommessa del genere sia stata la peggiore idea che l'Universo abbia mai sentito, c'è anche da dire che facciamo più pena del previsto. Piccolo quadro della situazione: Aurora e Chiara dovrebbero difendere la porta, ma non riescono ad affrontare la palla per paura che possano essere colpite, o ancora passarla , di conseguenza sono proprio sottozero; Marta se la cava in porta, ma Ash gioca a calcio stellare da una vita a quanto ho capito e con un calcio la spedisce in prognosi riservata se lei provasse solo a bloccare quella palla e poi oggi non sembra esserci con la testa; io e Sem dovremmo essere gli attaccanti, gli unici a saper sfruttare i nostri poteri nonostante la palla tra i piedi, ma è evidente che tra i due Sem è di granlunga il migliore. "Passa Chiara! Passa!" La incita Sem. Lei si blocca confusa e tira la palla a caso, che va a colpire Aurora invece che i piedi di Sem. Lui piagnucola frustrato. "Stavi per prendermi in faccia!" Si lamenta Aurora. "Non l'ho fatto apposta! Miravo a Sem!" Lui avanza coprendosi la faccia, per poi respirare a fondo per contenersi e spiegare: "Hai ancora colpito con la punta. Con la punta, accidenti. Lo fate da ore." "Ma tu hai detto.." Sem interrompe Aurora. "Chiara e Auora, per favore, per carità di tutti i Daimio che sono esistiti, quante volte devo ancora dirvi che si tira con la parte laterale del piede?! Non mi aiutate così!" "Come facciamo a pensare che dobbiamo colpire la palla in un determinato modo mentre una squadra di campiono, tutta e dico TUTTA fatta da maschi ci assale? Ci stracceranno!" Sem si lamenta deformandosi la faccia e tirando calci esagerati alle palle. "Aurora dovete solo sforzarvi un altro po'." Provo a tirarle su col morale "Marta ce la fa, quindi anche voi potreste..." "Marta ha già giocato prima!" Mi porto le mani ai capelli. Bene.... siamo fregati. Addio oggetto da trovare.
"Basta. È inutile continuare .Ragazze andate a riposare un po' " Sem sembra furioso e già ha in spalla una tovaglia per il sudore, pronto ad andarsene. "Riposare?Sem ma facciamo pena!" Ammette Marta dopo aver bevuto un sorso d'acqua. "Anche se continuassimo ad allenarci non si impara a giocare a calcio in un giorno. E poi non vogliamo che alla partita siate stremate, vedrete che lì vi verrà spontaneo usare l'aura. O almeno lo spero con tutto me stesso." "Perderemo." Chiara è dispiaciuta, nonostante sa che il calcio non è proprio la sua massima abilità. Tra le ragazze,però, Aurora è la peggiore. Sem finge di ridere per smorzare il momento. "Perdere? Nah. Ecco noi... soccomberemo malamente, ma con dignità." Va via e no, non ci rincuora affatto. "Ma sta scherzando? E ci lascia così?" "Aurora non possiamo fare più nulla. O la va o la spacca." Detto questo, Marta va via a sguardo basso, triste e non per la probabile dura sconfitta che subiremo. Da quando è uscita dalla sua camera non ha sorriso un attimo, né parlato, era sempre con la testa fra le nuvole.
"Sapete che le prende?" Chiedo alle ragazze. "No. Non abbiamo avuto modo di parlare, ma effettivamente è strana." "Forse sta ancora male." Ricorda Chiara."Ad ogni modo, forse è solo nervosa per questa storia." "Speriamo." Le ragazze vanno via ed io rimango solo ,nel campetto da calcio messo a nostra disposizione. Sbuffo prendendo un pallone in mano. Possibile che un oggetto del genere possa davvero essere tanto problematico?Mi sfogo tirandolo in porta. Goal.
Decido di piantarla e di andarmi a riposare prima di essere umiliati come i discendenti che hanno perso una partita a calcio, ma questo palazzo sibrivela più grande del previsto. La mia stanza era ... ecco... è da qualche parte. Con questa convinzione, esploro questo posto fin quando non so più dove sono e mi perdo tra i suoi corridoi. Mi blocco e sono ancora più confuso di prima. "Ragazzo ti sei perso?" Mi volto incontrando il vecchio Imar, divertito per la mia situazione. "Mi sa proprio di sì." Si risponde da solo notando il mio imbarazzo. Cerco di giustificarmi. "Non può mica biasimarmi, signore. Questo posto è immenso. Bellissimo, ma immenso." Ride poggiandomi una mano sulla spalla e così mi ritrovo camminare al suo fianco. " Immenso? Oh , eccome! È fatto per poter accogliere tutti. Dovresti vedere quello del tuo popolo, quello celestiale ,o ancora bianco. Ah, che meraviglia! Tua madre teneva molto a quel palazzo." Uno strano brivido lungo la spina dorsale mi fa bloccare. Mia madre.... madre. Una parola che credevo non mi sarebbe mai aappartenuta, come d'altronde genitori. Deglutisco e Imar nota il mio disagio. "Che ti prende, ragazzo?" "Io... Non sono ancora entrato nell'ottica di avere una madre. Una solo per me. All'orfano trofio ero senza speranze e non avrei mai pensato che..." non riesco a completare la frase perché per la prima volta sorrido convinto che come tutti anch'io potrò avere una famiglia. "Giovanotto, l'amore è una cosa che prima o poi tutti devono ricevere. Immagino tu ne abbia ricevuto poco." "Non lo so. Forse. Non ho conosciuto abbastanza persone per dirlo. In quell'istituto non avevo molti amici." "Adesso ce li hai. Ed anche dei genitori. La fortuna ti sorride." Oddio, ho srri dubbi al riguardo. "La prego mi parli di loro. Dei miei genitori. " "non hai mai visto un'imagine della coppia celestiale?" "No. Insomma,com'erano? Di aspetto , di carattere..." sorride gentilmente e mi guarda fisso, come se fosse fiero di me per qualcosa. "Che devo dirti figliuolo? Sei identico a tuo padre, se non fosse per gli occhi, limpidi ed infinitamente buoni come quelli di tua madre." "Come si chiama?" "Eva." Mi gusto il suono di questo bellissimo nome che non sapevo mi appartenesse."E che potere ha?" Mi guarda confuso. "Aspetta, ragazzo. Tu non lo sai?" "Cosa dovrei sapere?" "Ma figliuolo, è incredibile che nessuno te lo abbia detto. Tua madre è un'umana , non ha alcun potere. La tua nascita è stata qualcosa di totalmente inaspettato per una creatura fragile come lei" rimango più che sconvolto, tanto che mi fermo a riflettere se ho sentito bene o meno. Una comune umana....Allora io come faccio ad avere due poteri se era già improbabile che ne avessi appena uno? "Perchè, signore?" Chiedo trepidante di saperne di più su di me . Imar sembrava attendere questa domanda e si ferma, guarda.domi ancora, scrutandomi da capo a piedi. Una strana ansia si impossessa di me. "Quando tua madre ti ospitava nel suo ventre , le probabilità che sopravvivesse al travaglio erano minime , inesistenti. Eppure è avvenuto un miracolo."mi mette le mani sulle spalle e con uno sguardo fiero mi dice: "Tu sei nato da un miracolo ragazzo mio e sei destinato a farne un altro. Per questo ti chiami così. Il tuo caro nonno sapeva che tu fossi l'unico in grado di controllare questo potere immenso, più di qursto palazzo:il potere bianco."  Mi lascia qui svoltando l'angolo, con addosso ancora più dubbi di prima. "Aspetti! Che miracolo è avvenuto?! Che c'entra il mio nome?!"  Corro per inseguirlo, con in mente una sola domanda: Come si è salvata mia madre? Entro nella camera nella quale si è diretto e in un bagliore di luce un manto bianco e limpido brilla più di essa. Il lupo si volta e nei suoi occhi riconosco Imar. Era lui. "Che cerchi di dirmi?" Sussurro appena cercando di accarezzarlo con cautela. Cosa mai vuole questa creatura da me? Ulula semplicemente facendosi sfiorare il muso e svanisce lasciando l'ombra a tenermi compagnia. "Aspetta dove...? Bah, tanto non mi risponderai . Non lo fai mai, chiunque tu sia."  Esco dalla stanza confuso e furioso di essere stato nuovamente lasciato in tredici ed ecco che mi ritrovo Sem a bloccarmi la strada. "Nyco ma parli solo?"  "No, io..."   "Poche storie! Sbrighiamoco che tra poco inizia la partita!" "Sem io..quel lupo..."  "Quale lupo?"   "Quello bianco. Era Imar,lui... lascia perdere."   "Sei sicuro che il veleno della serpe sia sparito? Perchè hai ancora le allucinazioni, da quel che ho potuto capire." "Sem era vero! L'ho perfino accarezzato!"  "Bene, allora sei messo peggio di quanto credessi. Su, vedrai che con la partita ti rimetterai in forze. Andiamo!"

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Where stories live. Discover now