Cpitolo 56
NYCO'S POV.
Ci sono cascato come un idiota. Ci ho creduto troppo ed eccomi qui: deluso per l'ennesima volta.
Ma chi volevo prendere in giro? Che mi aspettavo? Rych era il suo ragazzo e lei non ha avuto il coraggio di dirmi che lo ama ancora. Sono solo un patetico ingenuo... ma sono corretto ,leale, non le avrei mai fatto un affronto simile. Rych ha rovinato tutto, è riuscito ad allontanarmi anche da lei. Chiedevo solo un'amicizia sincera ed anche se ci fossimo fermati lì, se non ci sarebbe stato nient'altro ,mi sarebbe bastato. Lei mi bastava e adesso... adesso devo costringere il mio cuore ad odiarla, a cancellarla. Si fa così con chi si odia,no? Cerco la risposta prendendo a pugni i tronchi secchi e caldi di questo posto, ringhio frustrato imponendomi di farmene una ragione. Cassiopea vuole soffrire? Bene, io l'ho avvertita, io volevo proteggerla senza allontanarla da nessuno. Adesso che ci pensi Rych, infondo è lui il bravo ragazzo, giusto? È lui che le sta vicino, ed è sempre lui che l'ha vista piangere per i suoi genitori,no? No. Ero io. Io c'ero,ma nin voglio più rimetterci sempre. Non so perché faccia così male, e non parlo delle nocche insanguinate o comunque di qualcosa di fisico. Mi sento vuoto dentro, distrutto. Sento come se, dopo questo tradimento, migliaia di lame mi colpiscano il cuore e cerco di sopportare il tutto spaccandomi le mani, sperando che il dolore fisico possa superarle quello interiore fino a renderlo impercettibile.
Non dovevano farlo. Nessuno dei due. Colpisco l'ennesimo alberello, ma stavolta lo butto giù. Smetto di stringere i pugni, la stanchezza mi invade mi lascio andare sdraiato a terra, osservando il cielo. Neanche una nuvola. Solo adesso guardo in faccia la realtà e ammetto che Cassiopea era più che un'amica per me. Perché dovevo innamorarmi proprio di lei? Perché lo ammetto solo adesso? Forse non so ancora cosa sia l'amore. Mi hanno privato di questo per così tanto tempo che qualsiasi minima cosa al di fuori della tristezza in cui ho vissuto mi sembra speciale, e la amo come fosse unica e rara. Adesso, però, credo di dovermi decidere a dimenticarla. Se mi ha fatto questo, non c'è nemmeno amicizia tra noi, altro che amore. Nemmeno affetto. C'è ancora, in realtà, ma lo sopprimo. C'è lei nel torto e la colpa è di Rych. Mi metto seduto e osservo le mie mani. Ridotte così per chi non merita. Basta soffrire."Aiuto! Aiutatemi vi prego!" una voce femminile urla da lontano ed interrompe la mia chiara visione della realtà. Mi metto in piedi, credendo di aver sentito male. "Aiuto!" No, ho sentito benissimo. Decido di fregarmene per il momento di chi se n'è sempre fregato di me e corro nella direzione dalla quale proviene la voce, notando delle esplosioni. Il primo pensiero che mi viene in mente è che si tratti di Rych - ancora- e che non può essere venuto da solo. Motivo in più per correre velocemente. Non appena arrivo, la prima cosa che vedo sono le tenebre. Attacco subito le due che ho davanti e fortunatamente non sono poi così forti. Riesco a battarle , mi volto per ricevere altri attacchi,ma non vedo nessuno... eccetto una ragazza accasciata a terra percossa dai singhiozzi. Niente Rych. "Stai bene?" Chiedo piegandomi accanto a lei, ma continua a piangere senza considerarmi. "Ei, sta tranquilla è finita, va tutto bene." trema come una foglia quando le poggio una mano sulla spalla. Si ritrae. "Lasciami!" "Non voglio farti del male, voglio solo aiutarti. Guarda, non ho alcuna arma ed ho scacciato le tenebre. Puoi fidarti di me." finalmente si volta verso di me e la prima cosa che noto sono i suoi occhi di un intenso color oro, lo stesso dei suoi capelli boccolati, ricci in gran parte parte. Le sorrido per farla tranquillizzare. "Visto. Sono solo venuto a soccorrerti sentendoti urlare. Io sono Nyco, tu?" sembro ispirarle subito fiducia, ma non la calmo. "Le...Lena." dice smettendo di piangere e asciugandosi le lacrime. "Che ti è successo? Ti va di dirmelo?" annuisce a volto basso. "Vengo... vengo da un villaggio che hanno appena distrutto le tenebre. Non c'è stato tempo, io non sapevo cosa fare, mi hanno costretta a scappare. Mi sono salvata per miracolo ,ma non volevano nessun testimone e mi hanno inseguita." ricomincia a piangere distrutta , stringendo il terreno sotto le sue mani ferite. "la mia povera famiglia! L'hanno uccisa! Li hanno uccisi tutti!" mi abbraccia stringendomi forte e tremando ancora terrorizzata. Preso alla sprovvista la stringo anch'io, cercando di immaginare quando dolore possa provare. "Mi... mi dispiace tanto, Lena." "Mi hanno teletrasportata in questo pianeta le stesse tenebre. Non so nemmeno dove sono, non so nulla... li ho lasciati tutti laggiù a morire. Ed io sono qui, viva. Non è giusto!" Non so come ccomportarmi, così mi limito a starle vicino. Ho un'idea per farla sentire meglio, comincio la guarigione delle sue ferite mentre mi è ancora così vicina. La luce celeste la spaventa in un primo momento,ma poi si calma, forse nel sentire le sue ferite risanarsi. "Va meglio?" Chiedo a lavoro finito. Lei mi guarda esterefatta. "Come hai fatto?" "Beh diciamo che una capacità che ho in più rispetto agli altri. Che ne dici di prenderla come invito a stringere una nuova amicizia?" Mi guarda più ttranquilla. "Ti .. ti chiami Nyco, hai detto?" Annuisco. "E la mia famiglia? Puoi guarirla? Il mio villaggio?" "Lena, io non so nemmeno dove sia e poi tu hai detto..." "Potresti farli tornare, da me!" "Lena." La prendo per le spalle mentre i suoi occhi ricominciano a riempirsi di lacrime. "Non torneranno più, vero?" Chiede ed io non riesco risponderle. Sa già la risposta. Stavolra però non esplode. Piange silenziosamente e si alza con me. "Adesso però vieni al sicuro con me, su. Vedrai che andrà tutto nene." Inizio a camminare ma lei è pietrificata. Come non dovrebbe esserlo? "Posso ...posso chiederti una cosa?" "Dimmi pure" si avvicina a me, cerca di smetterla di singhiozzare. "Tu sei proprio quel Nyco? Il discendente di Crucio, il Daimio Bianco?" Mi conoscono ovunque, in pratica. "Sì, sono io." Ammetto io ritornando a camminare ed invitandola a seguirmi. "Di come lo hai detto non ne sembri felice . Invece io so che sei particolarmente speciale , me lo hai dimostrato. Oh,e che sei nato da un miracolo" "Tutti questi particolari a momenti non li so neanche io!" mi fa un lieve sorriso. Sembra essersi tranquillizzata un minimo. "Grazie. Grazie davvero." "Non devi ringraziarmi. Adesso devi solo cercare di tranquillizzarti, so che non è facile. Al palazzo ti offriranno ospitalità." "Palazzo? Ma dove siamo qui?" "Popolo del fuoco." Si blocca, voltandosi indietro e continuando a piangere. "Lena?" "Non posso dimenticare quel che è successo." "No devi farlo. Io voglio solo offrirti un modo per ricominciare." Fischio e Cielo mi raggiunge. Lei è stupita. "Andiamo?" Accetta esitante la mia.mano e l'aiuto a sedersi sul dorso del mio cavallo alato. Lui sembra un po' infastidito. "Buono, Cielo." Salgo anch'io sul suo dorso e Lena mi stringe di colpo. Singhiozza ancora ed io non ho il coraggio o una motivazione valida per farla smettere. La lascio sfogare nel tragitto che dista per arrivare al palazzo.

ESTÁS LEYENDO
Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasíaMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...