Capitolo 21
NYCO'S POV.
Marta si è addormentata profondamente con la testa sulle mie gambe ed io non ho avuto il coraggio di svegliarla dopo ciò che mi ha rivelato. Il pensiero di quel che le è successo mi spinge a scostargli una ciocca di capelli dal viso, a sfiorarle la guancia , ancora bagnata da alcune lacrime amare.
Mi dispiace per la sua gravosa perdita, per il dolore che ha provato nel ritrovarsi solo in un mondo che di lei non voleva saperne. Io non posso capirla: sono sempre stato solo, non ho mai avuto realmente qualcuno da perdere, qualcuno che mia amasse a tal pinto di portarmi via dall'orfano trofio.Forse l'ho avuto nei miei sogni. Forse nemmeno in quelli. Credo che la prima persona importante nella mia vita sia proprio lei, Marta, che ha continua a porre fiducia nei miei confronti nonostante tutto, che piange sulla mia spalla, che riesce a farmi stare bene. Sorrido accarezzandole di nuovo i capello e giurerei di intravedere le sue labbra piegate in un lieve sorriso. La copro con la coperta che avevo portato per me e poi sollevo lo sguardo.
Questo cielo stellato é fantastico, non voglio dormire solo per guardarlo, per sentire il suo effetto positivo su di me. Mi rilasso godendomi la tranquillità della notte e assaporando l'aria fredda scompigliarmi i capelli già terribili di loro. Non credo torneremo alla tenda. Qui è il paradiso, almeno dopo quella cella e le catene per me lo è. Riopensarci mi fa accapponare la pellee e neanche il tempo di rilassarmi di nuovo ,sento un rumore tra i cespugli. Mi guardo attorno. Sembra non esserci nulla di insolito, quando un ramo che si spezza mi fa spostare lo sguardo dietro di me. È come se mi attirasse , qualsiasi cosa sia. Mi alzo, mi levo la felpa e la raggomitolo per fare un cuscino a Marta, che fortunatamente non si sveglia né si muove di un millimetro. Mi spolvero i pantaloni osservando il cespuglio dal quale provengono gli strani rumori. C'è qualcosa in mezzo... forse un animale. Riesco ad intravedere degli occhi azzurri e luminosi, quasi ipnotici che mi guardano intensamente e mj attirano sempre più. Distoglo lo sguardo. Aspetta, cosa ne so io se si tratti di un qualche mostro che vuole solo mangiarmi? Ecco che salta fuori dal cespuglio un lupo bianco di una bellezza infinita, e dallo spavento piombo a terra. Si avvicina pian piano ,senza smettere di guardarmi, con fare calmo ed elegante. Mi guarda per un po' e io rimango abbagliato dal quel bianco intenso che sembra illuminare la notte. D'accordo, o vuole mangiarmi, o solo staccarmi una gamba. "Buono,buono ..." il suo muso si posa lentamente sulla mia mano. Accarezzarlo mi da un sensazione di tranquillità, di spensieratezza, di... un momento, il lupo non è più davanti a me. Con uno scatto veloce,prende il libro e corre nella boscaglia. "Ei! Torna qui!" Sto per andare ma non vorrei lasciare Marta sola... al diavolo, tornerò subito. Inizio ad inseguirlo in mezzo al bosco, più che altro seguo i rumori che lui provoca dato che non si vede niente. Corro alla cieca, sbattendo di qua e di là, inciampando ovunque, fin quando ad un certo punto non sento più niente. Mi guardo attorno confuso e con il fiatone ed indietreggio, inciampando su qualcosa e cadendo malamente in una specie di fossa. Anche se questa non é tanto profonda, ho comunque preso una bella botta tanto da reggermi la testa stordito. Avrò sbattuto contro qualche sasso.Solo ora mi rendo conto che mi sanguina la fronte. Devo assolutamente trovare quel libro. Sento un ululato e cerco di riprendermi, ma ecco che ne sento un altro lievemente diverso. O io sto delirando, o i lupi sono due.La fronte continua a sanguinare e delle laceranti fitte alla testa non mi permettono di alzarmi, quel poco che vedo e' annebbiato. Ma non è la botta ad avermi stordito, è qualcosa di più, percepisco come una forte energia che mi fa confondere. Qualcosa o qualcuno mi tiene in pugno. Dal nulla spunta quel lupo che illumina la scia col suo bianco pelo accompagnato da un'altro che a differenza sua è di un nero puro e ha degli occhi di un giallo intenso, spaventoso. I loro occhi sono l'unica cosa chiara nel mio campo visivo. Il lupo bianco mi porge il libro e mi si avvicina. Da qui in poi non capisco più niente e credo che stia per perdere i sensi . L'ultima cosa che riesco a vedere è quel lupo che mi tocca la ferita col suo muso e mi guarda dritto negli occhi...

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Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasíaMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...