5. Sotto lo stesso tetto.

1.1K 58 1
                                    

Dopo cena mi sono fatta accompagnare da Louis a prendere le mie cose in hotel, se mi devo allenare con loro per questa battaglia, che a quanto pare mi riguarda, e bene che stiamo tutti uniti. Anche se non ne sono tanto convinta. L'impulso di uccidere Valter si trova ancora li e non vuole andare via, quindi se si ritrova con qualche paletto infilzato nel suo corpo, non sarà colpa mia ma del mio impulso.

- Finalmente sei tornata iniziavo a darti per dispersa.-
Mi accoglie Duncan, mentre e seduto sul divano.
- Si scusa il ritardo.-
Non sapevo che ci fossero degli orari da rispettare.
- Non preoccuparti.-
Mi risponde sorridendomi. Quel sorriso mi riporta a quello che mi ha detto Louis, il ragazzo ci sta provando.

- Devo parlare con tua madre per caso sai se si trova in ufficio?-
- Si e in ufficio ma perché la cerchi?-
Mi chiede mentre si alza per avvicinarsi, sta facendo troppe domande per i miei gusti.
- Per pagare la notte che ho passato qui.-
- Vai via?

Mi chiede quasi preoccupato.

- No resto in paese ma pernotterò da Louis, ho scoperto che vive insieme a un mio vecchissimo amico che non vedo da tanto, cosi mi hanno proposto di stare da loro.

Gli rispondo, sorridendogli.

- Se non mi sbaglio in quel castello, ci vivono quattro uomini, non hai paura.-
Che ragazzo premuroso...
- No come ti ho già detto conosco uno di loro e poi sono brava a tenergli testa.-
Gli rispondo prima di veder entrare nel salone Elis, la mia salvezza da un interrogatorio indesiderato.

- Mi cercavi Ginevra ?-
- Si la verità si-
- Andiamo in ufficio.-
Mi risponde mentre mi fa strada.
Non conosco molto Elis, anzi non la conosco proprio per niente ma di una cosa sono convinta. È veramente molto strana.
Appena entrati Elis chiude la porta a chiave e si volta verso di me.

- Vorrei pagarti per la notte passata, qui.-
Sono intenta a prendere il portafoglio che ho in borsa ma Elis mi ferma.
- Non ti preoccupare, ma e di altro che io voglio parlarti.-
C'è preoccupazione nella voce.
- Di cosa?-

La vedo torturarsi le mani come se fosse una ragazzina di quindici anni alle prese con la sua prima cotta.
- Sei una di loro non è cosi?-
- Non so di che parli Elis-
Inizio a preoccuparmi anche io ma cerco di non darlo a vedere.
- Sei un vampiro e la collana che indossi, ti permette di camminare alla luce del sole.-

La guardo impassibile, se fossi viva in questo momento sbiancherei. Come può avermi scoperta sono stata il più discreta possibile.
- Non so di che parli Elis, vampiri? Ma non esistono.-
Cerco di essere il più convincente possibile, ma il suo sguardo e sicuro di quello che dice.
- So che sei una di loro non mentirmi, l'unica cosa che ti chiedo e di aiutare questa cittadina, salvala, ti prego.-

E inutile negare, lei potrebbe essere una di quegli umani che parteciperanno alla lotta. Lei potrebbe sapere tutto.
Vorrei negare ancora ma dai suoi occhi capisco che sarebbe inutile.
- Cercherò di essere utile, lo prometto.-
Annuisce semplicemente prima di dirigersi alla porta è riaprirla.

Dopo aver preso la mia unica valigie esco dal hotel è mi dirigo verso l'auto di Louis.
È intento ad accendere l'auto mentre io gli do uno scapellotto dietro la testa.
- Non avresti dovuto origliare.-
Lo accuso, se pensa di essere più furbo di me si sbaglia.
- Mi dispiace sono un vampiro ed e nella mia natura.-
Risponde con quel suo fare strafottente. Quanto mi piacerebbe avere una matita tra le mani adesso.
- Solo perché vi sto aiutando, non vuol dire che vi odio meno.-
- Nonostante ti stiamo proteggendo?-

Odio il modo in cui mi guarda è come se non fosse successo nulla è stessimo ancora insieme.
- Si nonostante questo, perché ne sono sicura non e solo me che le streghe vogliono fare fuori.-
Lo guardo fissa anche se ora il suo sguardo è concentrato sulla strada.

- E per questo che mi ero innamorato di te, riuscivi a capire tutto con un solo sguardo.-
Passano i secoli ma quando uno e idiota resta idiota, poi se ci aggiungiamo che è maschio anche peggio.

- Che avete combinato di cosi tremendo da mettervi contro le streghe più potenti e oscure del mondo.-
- Abbiamo ucciso i loro eredi.-

- COSA AVETE FATTO?-
Sento di avere gli occhi fuori dalla orbite. Ma cosa gli salta in mente e poi perché mai lo avrebbero fatto.
- Che c'è loro ci hanno quasi portati tutti all'estinzione e noi abbiamo voluto mettere le cose in chiaro.-
Appoggio tutto il peso al sedile dell'auto, non è possibile che abbiamo fatto una cosa così stupida.
- Ma certo, il caro e vecchio potere.-
È l'unica cosa che mi viene da dire al momento.
Ho vissuto abbastanza da vedere che cosa comporta la sete di potere nelle persone. Non importa che siano uomini o vampiri, si viene ugualmente risucchiati nel suo vortice.
- Sai quanto Valter lo ami.-
Conosco troppo bene Valter, come conosco bene Louis che ha una mano sul volante e l'altra sul cambio, in modo elegante.
- So anche quanto anche tu ne sia ossessionato.-
Continuo a guardare difronte a me, lontano dalla sua mano cosi vicina alla mia.

Appena parcheggia l'auto nel viale del castello, mi accorgo che c'è Valter ad attenderci.
- Vieni ti mostro la tua camera.-
Mi accoglie mentre prende i miei bagagli dal cofano dell'auto per poi allontanarci da Louis che rimane fermo a guardarci.

Il castello e veramente enorme, in stile medievale con mobili antichi di qualche secolo, e le finestre enormi che non vedo ormai da tantissimo tempo, le scale sono in marmo di un colore vicino al rosa antico che risalta ancora di più i mobili e le tende, e veramente un castello stupendo mi chiedo come lo abbia avuto.

- Questa e la stanza più bella che questo castello abbia.-
Mi rivela Valter mentre apre la porta per farmici entrare. Ha veramente ragione e una stanza bellissima con un letto enorme che può contenere circa tre persone e un armadio bianco con delle rifiniture in oro, e nel mezzo un lampadario enorme fatto sicuramente di cristallo.

- I bagagli mettili sul letto, sistemerò le mie cose dopo.-
Di una cosa sono certe, nei suoi secoli di vita nessuno mai lo ha trattato come un servo dandogli degli ordini, tranne io. Certe cose non cambiano mai.
Mi avvicino alla finestra per guardare il panorama. La stanza si affaccia su una distesa di alberi e fiori bellissimi.
È tutto così bello è allo stesso tempo strano stare qui con lui alle mie spalle.

Angolo autrice
Scusate gli errori
Nuovo capitolo nuovi pareri, commentate.

La Vampira cacciatrice di Vampiri ||CompletaWhere stories live. Discover now