16 Ho amato anche te

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-STANNO ARIVANDO, SONO GIA QUI.
Sento urlare dall’entrata del castello, mentre scendo le scale per entrare nel salone.
-Il trio delle tenebre Ginevra sta arrivando.
Mi comunica Elis, terrorizzata.
-Dove sono?
Sento chiedere da Victor che scende velocemente le scale, per raggiungerci.
-Sono qui vicino, abbiamo una sola settimana di tempo.
-Ma pensavamo di avere più tempo per prepararci.
Intervengo io, una settimana e troppo poco tempo.
-Sono stanche di aspettare vogliono chiudere questa storia il prima possibile.
Risponde Elis.
-Maledizione ora che facciamo.
Sento proferire da Victor ancora al mio fianco.
-Elis chiama tutte le streghe che conosci e chiedigli se vogliono darci una mano, e gli esseri umani che vogliono partecipare alla battaglia digli di allenarsi, in caso di bisogno li chiameremo noi.
Rivelo ad Elis prima di vederla scappare via per comunicare la notizia.
-Già che sai cosa fare dimmi come dobbiamo muoverci noi?
Mi chiedere Victor, so che odia quando sono gli altri a prendere il controllo ma questa volta si fa come dico io.
-Vieni con me dobbiamo avvisare i vampiri e iniziare ad allenarci, sette giorni passano velocemente.

Dopo queste mie ultime parole ci dirigiamo nella stanza in cui vampiri e cacciatori si stanno allenando.
-RAGAZZI ASCOLTATEMI.
Urlo per attirare l’attenzione di tutti anche di Louis che appena vede Victor accanto a me, ci squadra dalla testa ai piedi ma ora non ho tempo di pensare a loro ho una guerra da combattere.  
-Tra sette giorni il trio sarà in paese.
Rivelo dopo che e calato un silenzio tombale nella stanza, che poi viene rotto da dei mormorii.
-Non vi preoccupare, Elis una strega a me fidata sta chiamando altre streghe, gli umani si stanno allenando e noi faremo lo stesso ma da ora di fa sul serio.
Continuo a parlare.
-Ma voi  siete pronti a fare sul serio?
Sento chiedere da Victor che si trova ancora accanto a me.

-SI.
Urlano i presenti dopo essersi messi, l’uno contro gli altri pronti ad allenarsi sul serio.
-Siamo una bella squadra.
Sento dirmi da Victor nell’orecchio.
-Si hai ragione ma ora alleniamoci.
Gli dico dopo avergli dato un pugno forte sulla spalla ed averlo allontanato da me.
-Come desideri tesoro.
Sento rispondere lui dopo aver staccato due mazze dal muro ed avermene lanciato una.
-Io faccio sul serio Victor, quindi sappi che posso fare male.
Gli rivelo mentre giriamo in tondo pronti ad attaccare al primo passo falso dell’avversario.
-Non ho mai pensato il contrario tesoro.
Mi risponde lui prima di fare il primo passo per attaccare, ma io sono più veloce, e in una mossa sola mi scontro con il suo bastone lo blocco al mio e in una mossa lo disarmo. Ora si trova senza nulla in mano, cosi uso ancora il mio bastone per farlo cadere a terra inerme senza nessuna protezione.
-A quanto pare i tuoi ottocento anni si iniziano a farsi sentire.
Gli rivelo mentre lo vedo ancora steso per terra.
-Volevo essere buono visto che sei una donna.
Mi risponde lui dopo essersi rialzato.
-Ma adesso si fa sul serio.
Mi rivela lui dopo aver preso una spada dal muro ed essersi messo in posizione di attacco. Nel frattempo tutti gli altri si sono fermati per guardare noi combattere.
-Non vedo l’ora di vedere cosa sai fare.
Gli rispondo dopo aver buttato, atterra il bastone ed aver preso una spada a mia volta.
Non giriamo in tondo come prima, ma siamo uno difronte a altra, questa volta sono io a fare la prima mossa, voglio provargli che non sono più debole e indifesa come nei primi secoli quando lui stesso cercava di addestrarmi.
Para il mio corpo con molta agilità e con altrettanta agilità cerca di distrarmi le idee fingendo di andare verso destra ma so esattamente che andrà verso sinistra per ferirmi il braccio, ma io lo precedo, vado a sinistra prima di lui e non gli ferisco solo il braccio ma anche la gamba, lui non si smuove con una mossa fluida della spada mi disarma e mi fa cadere per terra.
-Sei migliorata tantissimo tesoro.
Mi rivela mentre mi porge la mano per aiutarmi ad alzare e prima di porgergli anche la mia noto il sorrisetto di Sandro, stara pensando la stessa cosa che penso io.
Mi prende per mano e mi aiuta a rimettermi in piedi ma utilizzando la mia velocità, lo privo della sua spada lo ferisco nell’addome esattamente come qualche giorno prima e lo lascio in ginocchio difronte a me con un volto stupito della mi azione.
-Non ti hanno insegnato che in una guerra non ti devi mai fermare finche non sei sicuro di vincere?
Gli chiedo sorridente, scatenando un applauso da tutti i presenti.
-Hai ragione ti avevo sottovalutata, ora mi aiuti a rialzarmi.
-O no mio caro, devi alzarti da solo.
Gli rispondo prima di lasciare la spada ed uscire dal salone, per oggi mi sono allenata abbastanza.

Ho sempre amato ammirare la luna, e sola in mezzo a un milione di stelle eppure ne sono sicura a volte, si sente sola.
-Non pensavo che fossi sveglia a quest’ora.
Mi sento risvegliare dai miei pensieri e,  Louis che si avvicina a me portando con sé una bottiglia di vino.
-Non ho sonno ma a quanto pare neanche tu.
Gli rispondo, mentre mi dirigo sul divano per sedermi.
-Ho tanti pensieri per la testa. Vuoi bere con me?
Mi chiede indicandomi la bottiglia.
-Che annata è?
Gli chiedo.
-1470 la tua data di nascita
Mi risponde mentre apre la bottiglia e la versa in due bicchieri.
-A cosa pensi a quest’ora della notte?
Gli chiedo dopo avermi, porso il bicchiere di vino.
-Alle streghe alla legenda, a te.
-Be lo sai che quando dici, alle streghe e alla legenda e come se stessi già parlando di me.
Gli rispondo sorridendo, ormai  entrambe le cose sono collegate con me ed e inutile negarlo.
-No, pensavo a te singolarmente da tutta questa storia, pensavo a quanto sei cambiata dall’ultima volta che ci siamo visti.
-In Germania, eri con Victor.
-Giusto e tu ci davi la caccia mentre noi ti proteggevamo dalle streghe.
Mi rispose lui dopo aver bevuto un sorso di vino ed avermi sorriso.
-Siamo cambiati tutti da allora.
-Ma noi no.
Rispose lui quasi triste e dispiaciuto.
-Noi?
Gli chiedo speravo veramente che avesse capito che non esisteva più un noi.
-Io e Victor, non siamo cambiati per niente da quando tu sei andata via.
Mi risponde lui dopo essersi riempito di nuovo, il calice di vino a quanto pare aveva bisogno di bere per poter trattare quest’ argomento.
-Non voglio parlarne Louis e una storia ormai passata.
-No non lo è, e lo sai bene.
Mi risponde lui dopo aver mandato giù in un colpo solo il bicchiere pieno e averlo posato sul tavolino.
-Noi siamo ancora pazzamente innamorati di te e nonostante in questi secoli abbiamo cercato di dimenticarti di toglierti dalla mente andando con altre donne c’era sempre qualcosa che ci ricordava te, che fosse il colore dei capelli o degli occhi che fosse il loro sorriso, ci ricordavano te.

Mi rivela guardandomi negli occhi, non posso più giocare a questo gioco non sopporto più l’idea di farli soffrire entrambi.
-Per questo voglio farti una domanda.
Mi risveglio dai miei pensieri.
-Certo dimmi.
-Lo ami? Ami Victor più di quanto tu abbia amato me?
-Louis…
Cerco di ammonirlo non so se sono pronta per questo discorso.
-Ti prego Ginevra, dimmelo.
-Io vi ho amati entrambi, in modo diverso ma lo fatto e nonostante le volte in cui Victor mi ha fatto soffrire ho amato anche lui. E non capisco come mai il mio cuore si impunta a farmelo amare ancora nonostante io credessi di odiarlo con tutta me stessa.
Gli rispondo, ho paura della sua reazione ma e giusto che sappia e che non soffra più.
-Quindi lo ami?
Mi chiede alzandosi e guardando la finestra.
-Sì, nonostante Ramona o Corinne o tutte le donne che ha ucciso e usato lo amo perché quando sto con lui, mi sento… forte.
Gli rispondo alzandomi dal divano.
-Spero veramente che voi possiate stare insieme e amarvi.
Mi risponde prima di cercare di uscire dal salone.
-Louis voglio che tu sappia che ti ho amato e che non mi pento di niente.
Gli rivelo prima di vederlo voltare verso di me.
-Lo so e neanche io mi pentirò mai di nulla, non mi pentirò mai di averti amata.
E dopo queste parole lo vedo uscire dal salone, gli vorrò sempre bene ma non lo amo più come un tempo, forse perché andava bene per la vecchia Ginevra  ma quella nuova e di qualcun altro che ha bisogno.

Angolo Autrice
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La Vampira cacciatrice di Vampiri ||CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora