11. Adottata?

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Dopo la discussione con Louis e Valter mi sono ritirata nella mia stanza e ho cercato di dormire il più possibile, finche non senti un urlo di terrore rimbombare in tutto il castello, non c'era bisogno di alzarmi e chiedere cosa fosse successo perché lo sapevo bene, Valter aveva ucciso Ramona, alla fine era questo che fa da quando lo conosco, corteggia una donna la fa innamorare di se poi se la porta a letto e quando se ne stanca la usa come colazione o cena, anche se questo non lo ha mai fatto con me.

Ormai e giorno devo prepararmi e andare da Elis devo chiedergli spiegazioni su quell'libro.

Entro nel salone e li trovo tutti lì non solo i quattro padroni di casa ma anche i vampiri egiziani arrivati il giorno prima e delle streghe, che sento discutere, con Sebastian in modo molto alterato.

- Ci dispiace ma non vi crediamo, e ancora troppo presto.-

Sento rispondere Sebastian quasi urlando.

- E come vi dico, si stanno preparando.-

Sento rispondere una strega, sulla quarantina, che si alza dalla sedia alterata e fronteggia il vampiro, conosco Sebastian e so che nessuno può permettersi di urlarli contro senza rischiare la morte.

- Ha ragione la strega, il trio delle tenebre si stanno preparando.-

Intervengo io, scatenando lo stupore di tutti.

- E tu come fai a saperlo?-

Mi sento chiedere da Walter.

- Lo sentito.-

Gli rispondo. Onestamente non saprei come rispondere.

- Tu non sei una strega come puoi averlo sentito.-

Mi chiede una strega, anziana avvicinandosi a me.

- Non lo so e stata una sensazione.-

Improvvisamente noto la strega spalancare gli occhi con stupore come se sapesse o avesse visto qualcosa a me sconosciuto, ma non dice nulla facendo calare il silenzio più tombale che io abbia mai sentito della mia lunga vita.

Non posso stare in questa stanza con un milione di volti che mi fissano cosi cerco di andare via.

- Dove pensi di andare?-

Mi sento chiedere da Valter mentre lo vedo alzarsi dalla sua sedia e dirigersi verso di me.

- Devo uscire.-

- Non se ne parla, se le streghe e tu avete ragione e il trio si sta preparando tu più di tutti noi devi stare al sicuro.-

- Non sono in città e poi ti ricordo che ho già ucciso una di loro.-

Gli rispondo ad un palmo dal naso, non mi priverò della mia libertà per lui.

- Ed e proprio per questo che devi stare qui dentro al sicuro.-

Sento rispondere Louis che si trova alle spalle di Valter.

- So badare a me stessa.-

Gli rispondo prima di voltarmi e dirigervi verso l'uscita, prima di sentirmi prendere per il polso, e Sebastian.

- Si prudente.-

- Lo sarò.-

Gli rispondo prima di uscire e allontanarmi dal castello a velocità vampiresca.

L'hotel e desolato non c'è nessuno tranne Elis che sta seduta ad un tavolo circolare con in mano un libro e una penna sicuramente stara facendo dei conti per l'hotel.

- Ginevra che piacere rivederti.-

- Ciao Elis e bello anche per me rivederti.-

- Cosa ci fai qui, sei venuta per Duncan?

- No la verità no sono venuta per te e per questo.

Rispondo mentre tiro fuori dalla borsa il libro che lei stessa mi ha donato.

- Immaginavo che dopo che lo avresti letto saresti venuta a chiedere spiegazioni.

- Posso chiederti il perché? Perché mi hai dato questo libro?

- Perché parla di te.

Mi risponde mentre mi fa segno di sedermi alla sedia difronte a lei.

- No e impossibile. Ho letto il libro e questa storia non mi descrive per niente.

- Neanche la data di nascita in cui e nata la bambina?

Mi chiede mentre prende il libro che ho posato sul tavolo e lo apre.

- Ok entrambe siamo nate il primo dicembre del 1470 ma oltre a questo non c'è niente che ci accomuna e poi quella e solo una legenda che si tramanda qui.

- Quella storia non e una leggenda e accaduta veramente.

Sento rispondere alle mie spalle. E di nuovo quella strega che stamattina stava litigando con Sebastian, ma che ci fa qui?

- Ti ha mandata Victor?

Gli chiedo, conosco perfettamente Victor e so che non ama quando lo disubbidiscono.

- No, in confronto al vampiro qui fuori sono venuta di mia spontanea volontà.

Mi risponde indicandomi la finestra. Mi avvicino e lo vedo Simon vicino ad un albero, sicuramente sta origliando.

- Tranquilla non sente niente c'è un incantesimo sulla casa.

Interviene una donna che si avvicina a noi tranquilla, sembra quasi che possa leggermi nella mente, da questo capisco che deve essere una strega.

- Non conosco il tuo nome.

Chiedo alla donna che ora si trova seduta al mio posto.

- Il mio nome e Brenda Braun e sono una delle poche streghe ancora in vita che ha visto con i propri occhi la storia che tu chiami leggenda.

- Scusami Brenda io non metto in dubbio il fatto che quella storia sia esistita io metto in dubbio il fatto che quella bambina sia io.

- E perché? Siete nate entrambe il primo dicembre del 1470, entrambe siete state adottate.

- Si sbaglia io non sono stata adottata.

- Ne sei sicura?

Questa domanda fa crollare tutta la mia vita tutti i cinquecento anni della mia vita.

- Sai perché stamattina quando mi sono avvicinata a te, sono rimasta sorpresa?

Rimango muta non so dove voglia andare a mirare, con questa domanda.

- No immagino di no. Sono rimasta sorpresa perché tu hai il simbolo.

- Quale simbolo.

Gli chiedo inizio a spaventarmi questa storia.

- Non hai mai notato la voglia a forma di stella che hai sulla schiena poco vicina al collo?

Mi chiede. Improvvisamente abbasso un po' il colletto della maglietta e aiutandomi con lo specchio che si trova difronte a me la vedo una voglia a forma di stella.

- E la prima volta che la vedo.

Gli rispondo mentre la tocco per assicurarmi che sia vera.

- Perché questa e casa tua e il simbolo e incantato compare soltanto quando torni nel tuo paese di nascita.

- Non è possibile che io sia stata adottata. No non ci credo.

Gli rispondo andando avanti e indietro per la sala dell'hotel. Ma improvvisamente un pensiero mi sconvolge la mente e se lui lo avesse sempre saputo e non mi avesse mai detto nulla? No non può essere, ma alla fine lui e sempre riuscito a sapere tutto di tutti e sarebbe impossibile se non sapesse nulla.

- Ora devo andare con voi finirò di parlare più tardi restate qui finche, non torno.

E con queste parole lascio Brenda e Elis in Hotel mentre a velocita vampiresca ritorno al castello. Non può essere lui non mi avrebbe mai fatto questo torto, non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.

Angolo Autrice
Scusate per gli errori
Chiedo scusa anche per la mia assenza per farmi perdonare cercherò di pubblicare più un capitolo.
Un bacio...

La Vampira cacciatrice di Vampiri ||CompletaWhere stories live. Discover now