La Vampira cacciatrice di Vampiri ||Completa

7. Ho dimenticato tutto

Tutta questa storia e incredibilmente surreale. Io che aiuto i miei nemici, mi devo essere fumata qualcosa di forte. Come ho fatto a cacciarmi in questa faccenda? Ci penso bene e poi in modo ironico la mia mente mi risponde dicendomi che glielo devo, mi hanno protetta senza che io sapessi nulla.

- Mi raccomando tieni per te i tuoi pensieri, e resta in silenzio per tutto il tragitto.-
Il tono ironico di Louis mi permette di ritornare alla realtà.
- In realtà stava pensando perché tu Louis Hernandez vampiro di 789 anni vada ancora a scuola.-
- Penso per la tua stessa ragione, per non dare nell'occhio.-
La sua voce mi arriva scontata mentre lo vedo intenta a guardare ancora davanti a se. Louis è morto è poi rinato da vampiro quando aveva vent'anni, ma non capisco perché ha sempre insistito ad andare a scuola.

- Ti conosco non mi inganni, perché?-
Sono curiosa è una domanda che mi sono sempre posta.
- Tengo sotto d'occhio i ragazzi, lo sai che i giovani sono quelli che parlano di più.-
- Hai paura che qualcuno di loro ti scopra mentre dissangui un loro parente?-
Sa quanto odio questa parte di lui. Odio la poca importanza che da alla vita umana così come gli altri.
- Da quando siamo arrivati in paese, non ci nutriamo di essere umani. Abbiamo tutti fatto un eccezzione la notte in cui hai incontrato Walter, non riuscivamo più ad andare avanti con il sangue di animale.-

Sembra quasi che si voglia riscattare hai miei occhi.
- E perche tutto questo? Se non ricordo male Valter, disgustava il sangue animale.-
- Ci siamo dovuti adattare drasticamente per le streghe.-

- Ma certo, la domanda che mi pongo è, perché quattro tra i vampiri più potenti che io conosco invece di unire streghe potenti per fronteggiare il trio delle tenebre da vita a un esercito di vampiri.-
Lo stare da sola in auto con Louis mi permette di fargli tutte le domande che voglio mettendolo alle strette.
- E chi ti ha mai detto che non abbiamo reclutato anche delle streghe?-

Mi risponde Louis mentre parcheggia l'auto vicino la scuola per poi scende indisturbato senza notare il mio volto sconvolto.

- E quando pensavate di dirmelo?-
Faccio di tutto per raggiungerlo nonostante alzi il passo per farmi restare indietro. Riesco ad entrare nell'edificio, farmi spazio tra la massa di ragazzi è fermarlo prendendolo per il polso. Deve rispondere alla mia domanda.

- Pensavamo di dirtelo stasera.-
Io lo guardo fisso in volto per capire se quello che mi sta dicendo è la verita, mentre lui invece abbassa il suo sguardo sulla mia mano posata sul suo braccio, per poi farmi segno di entrare in classe.

Mi lascia sola nel corridoio mentre tutti i ragazzi intenti a dirigersi nella loro classi mi girano intorno. Perché quel semplice contatto mi ha portata a sentire le farfalle nello stomaco?
No, Ginevra non sono farfalle sono cortelli che mi avvisano di stargli il più lontano possibile.

- Ginevra finalmente sei arrivata, stavamo litigando per i posti, oggi il professore Ferdinando, farà vedere una cassetta sulla storia di amore e psiche.-
Mi accoglie appena entrata Duncan.
Possibile che questo ragazzo mi debba sempre girare in torno?
- E perché litigate per i posti?-
Chiedo, con ancora al mio fianco Louis, che lo guarda con disprezzo.

Cerco di dargli una gomitata per portarlo a smettere di guardarlo in quel modo, ma lui non la smette e continua a guardarlo come se gli volesse saltare alla gola.
- Il professore vorrebbe farti stare accanto a me poiché sei l'ultima arrivata per aiutarti, ma io.....-

- E tu vorresti stare con Monica.-
Continuo al posto suo. Bravo si, stai con la tua ragazza che io ho già abbastanza uomoni nella mia vita con cui devo fare i conti.

Con la coda dell'occhio vado Louis avvicinarsi al professore è parlargli in modo tranquillo, vorrei origliare ma il ragazzo davanti a me non fa altro che parlare.
- La verità no, ma sai...-
- Tutto sistemato ho appena parlato con il professore, Ginevra starà accanto a me, cosi tu puoi stare con la tua ragazza.-