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Il ragazzo dai capelli biondi tinti passò davanti alla hall di quell'immenso palazzo, salutando velocemente la segretaria per poi dirigersi all'ascensore, preparandosi ad una nuova, pesante giornata di lavoro.

"Buongiorno signor Min" fece un giovane con un breve inchino.

Lui alzò gli occhi al cielo.

"Quante volte vi devo dire di non chiamarmi signore? Non sono mica mio padre" rispose lui a voce bassa, salendo sull'ascensore.

Premette sul 12 e guardò l'orologio, sbadigliando.

Le 7:30.

Pensò che nel palazzo ci fossero solo lui, il ragazzo di poco prima, la segretaria e l'impresa di pulizie.

Min Yoongi, figlio di uno dei più grandi imprenditori di Seoul.

A soli 28 anni aveva sotto di sé un'azienda da milioni di dollari, ereditata dal padre ormai stanco, e nonostante si potesse pensare che a quella giovane età non sarebbe potuto andare tanto lontano, Yoongi era più che capace a gestire il tutto.

Aveva grandi capacità di organizzazione, e molti lo ammiravano per questo suo carattere forte e infallibile.

Riusciva con poche difficoltà ad avere il controllo sulla maggior parte delle cose, anche grazie all'aiuto di quelli che ormai erano i suoi amici più cari che si occupavano di vari ambiti della sua grossa azienda.

Inoltre, era terribilmente affascinante: mezza città crollava ai suoi piedi, un po' per i soldi, un po' per l'intelligenza e sicuramente per la sua particolare bellezza.

Aveva l'attitudine di tingersi spesso i capelli di colori abbastanza strani, quali il rosa, il verde acqua e l'azzurrino, in quel momento li aveva biondi, e in molti affermavano che quello fosse il colore migliore.

Lo rendeva ancora più attraente di quanto non fosse.

Il suo modo di fare, sempre abbastanza cupo, faceva impazzire ogni persona, ed era reso ancora più cupo dalla sua voce profonda e da uno sguardo che nessuno mai sarebbe stato in grado di sostenere.

Eppure in fondo era una brava persona, a differenza di quello che si poteva pensare di un ragazzo così di successo.

Non trattava mai male i suoi dipendenti, e dava loro ogni tipo di comodità, facendoli lavorare in serenità e con uno stipendio alquanto alto.

Yoongi prese una chiave ed aprì il suo ufficio, entrandovi dentro con fare sbrigativo.

Posò la borsa sulla sedia davanti alla sua scrivania e si gettò sulla poltrona, accendendo il computer.

Poi guardò il tavolo, pieno di cartelline e foglio, e sospirò.

Marzo.

Quel periodo dell'anno era sempre stato più pesante degli altri, da quando se lo ricordava.

Era sempre circondato da lavoro, calcoli, riunioni, e riusciva a dormire per poche ore a notte, cosa che si notava date le occhiaie, messe in risalto dalla sua pelle candida.

Sbadigliò assonnato. 

"Caffè. Ho bisogno di caffè" si disse passandosi una mano sul viso ed alzandosi.

Si avvicinò alla macchinetta e subito ne versò un po' nella tazza.

Come sempre qualcuno era passato lì prima che arrivasse per fargli trovare il caffè caldo, come a lui piaceva.

Chiuse gli occhi alla piacevole sensazione che quella bevanda gli dava, per poi tornare a sedersi ed iniziare un'altra, lunga, estenuante giornata di lavoro.

Spazio AutriceBENE ALLORA parto dal fatto che l'idea di questa storia me l'ha data una ragazza su Twitter che qui è BLVCKYOONGI, che ringrazio di cuore perché mi piace un casino, e nulla, questo è una specie di prologo, non è lungo, ovviamente, e ...

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Spazio Autrice
BENE ALLORA parto dal fatto che l'idea di questa storia me l'ha data una ragazza su Twitter che qui è BLVCKYOONGI, che ringrazio di cuore perché mi piace un casino, e nulla, questo è una specie di prologo, non è lungo, ovviamente, e boh, spero che la storia possa essere di vostro gradimento

All the love xx

Clau

ᕼOT ᐯIᗷES [ᗰ.YG+ᑭ.ᒍᗰ]Onde histórias criam vida. Descubra agora