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"Non ti sono mancato neanche un po'? Non ti è mancato il modo in cui ti scopavo fino a farti perdere la voce e l'autonomia delle gambe? Oh sì che ti è mancato, perché sei una puttana vogliosa di cazzo, e non vedevi l'ora di finire in questa situazione, vero?"

Jimin era ormai arrivato al limite della sopportazione, Jungkook gli stava facendo male, lo stava umiliando e facendo soffrire.

"Dillo al tuo caro fidanzatino quanto cazzo ti scopo bene, capito?!"

Jimin si ritrovò solo a terra, percosso da tremori e brividi, le lacrime che ormai bagnavano copiosamente il suo volto.

Sentì la sua voce calda cercare di rassicurarlo, vide i suoi occhi pieni di preoccupazione e rabbia, poi niente.


Si svegliò di soprassalto, il corpo ricoperto di goccioline di sudore e scosso da fremiti ed il respiro pesante.

Per un istante sperò che quello fosse solamente un incubo, ma non appena i suoi occhi riuscirono a focalizzare meglio il luogo in cui si trovava, capì che quello era stato sì un incubo, ma anche un ricordo di ciò che gli era successo.

Girò la testa di lato, infastidito dalla luce del sole che entrava dalla finestra e arrivò alla conclusione che fosse mattina presto, poi lo vide.

Yoongi era accanto a lui, seduto su una misera sedia che dava l'aria di essere estremamente scomoda, un gomito sul bracciolo e la testa poggiata sul palmo della mano, i suoi occhi erano chiusi e sicuramente, data la posizione in cui si era palesemente addormentato, si sarebbe svegliato con un odioso torcicollo.

Fece per allungare il braccio, si ritrovò attaccato ad un macchinario che controllava il suo battito cardiaco, così tentò di chiamarlo.

"Yoongi" fece, ma dalla sua bocca non uscì altro che un flebile sospiro.

Chiuse gli occhi e si schiarì la gola, tossendo leggermente.

"Yoongi" disse, stavolta con un tono di voce più alto.

Subito lui aprì gli occhi, come se non stesse dormendo, ma fosse in uno stato di dormiveglia.

Si alzò di scatto, lamentandosi per un dolore al collo, come Jimin aveva previsto, ma non gliene importò più di tanto e si avvicinò al piccolo.

"Jimin, oddio, ti sei svegliato" disse con voce roca, prendendo la sua piccola mano tra le proprie.

"Mh..." fece lui, incapace di rispondere.

Yoongi portò una mano ai suoi capelli e li accarezzò con delicatezza, togliendoli dalla sua fronte e baciando dolcemente quest'ultima.

"Come ti senti?" chiese poi.

Sapeva che era una domanda stupida da fare, era ovvio che stesse male, ma era estremamente preoccupato per lui e per la sua salute, mentale e fisica.

"Mi fa male tutto" disse flebilmente Jimin, chiudendo gli occhi a quel tocco così dolce ed avvicinando maggiormente la testa alla sua mano. "Mi sento completamente privato delle mie forze"

"Per questo devi riposarti Jimin, hanno detto che ti faranno stare qui per tre giorni, così potrai recuperare, ma fortunatamente non...non hai gravi ferite, solo dei lividi e un ematoma sulla schiena, ma non di grandi dimensioni" spiegò il biondo guardandolo.

Jimin annuì e cercò di tirarsi su con la schiena, lamentandosi a causa del dolore che gli attanagliava le gambe e l'intero corpo.

"Fermo, aspetta" lo bloccò Yoongi, aiutandolo a reggersi e sistemando i cuscini in modo tale da permettergli di mettersi il più comodo possibile.

ᕼOT ᐯIᗷES [ᗰ.YG+ᑭ.ᒍᗰ]Where stories live. Discover now