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Jimin guardò il ragazzo che era al suo fianco, con gli occhi chiusi, e decise di alzarsi, attratto dalla luce che proveniva dalla finestra della stanza in penombra.

Fece due passi e scostò le tende, trovando davanti a sé un vasto panorama di Seoul, illuminata dalle luci notturne.

Guardò in basso e ipotizzò che fossero davvero in alto.

Poi sentì le braccia dell'altro circondare la sua vita.

"Bello, vero?" mormorò Yoongi, poggiando la testa sulla sua spalla.

Jimin sospirò. "Magnifico"

Yoongi sorrise leggermente, per poi lasciare un lieve bacio sulla guancia del minore.

"Ti va di mangiare qualcosa?" Disse poi.

Jimin annuì e si girò verso di lui.

Il biondo lo guardò curioso. "Che c'è Chimmy?" chiese sfiorandogli il viso con il dorso della mano.

L'altro scosse la testa e chiuse gli occhi godendosi quel tocco delicato.

Solo una persona prima di Yoongi lo aveva toccato con così tanta dolcezza, il resto delle sue storie invece, era stato un susseguirsi di tradimenti, violenza e dolore.

Sentì il suo cuore stringersi ripensando a lui, a Hoseok, che tanto aveva amato, ed una lacrima gli rigò il viso.

"Jimin? Perché stai piangendo?" fece Yoongi preoccupato.

"Io...nulla, non è niente"

Il più grande prese il suo volto tra le mani.

"Non puoi definire questo in niente, lo sai vero?" insistesse Yoongi.

"Ho solo...pensato ad una persona" sussurrò Jimin.

Yoongi continuò a guardarlo con preoccupazione, ma decise di non insistere, come chiedeva silenziosamente il piccolo, e tolse quell'unica lacrima con un pollice.

"Di qualunque cosa tu voglia parlare, io sono disponibile, okay?" fece il biondo, facendo alzare la testa all'altro, per guardarlo negli occhi.

Jimin annuì. "Scusami" disse poi.

"Non devi scusarti, piccolo" rispose il più grande, attirandolo a sé e stringendolo.

Yoongi non poteva farci nulla, conosceva quel ragazzo da così poco, ma sapeva che avrebbe dovuto proteggerlo.

Lo aveva appena visto piangere, e aveva notato nei suoi occhi tristezza ed insicurezza.

Non sapeva a cosa fosse dovuta, e probabilmente non lo avrebbe mai saputo, ma Jimin era così bello, e lui non poteva, non voleva lasciarlo andare.

Non ora che lo aveva trovato.




"I miei sono separati da ormai un paio d'anni, mia sorella è rimasta con mia madre a Busan, mentre io...cioè mio padre mi ha praticamente costretto a venire qui per lavorare" disse Jimin mangiando l'ultimo pezzo di pizza. "Tecnicamente dovrebbe essere lui a mandarci avanti, ma è troppo occupato ad andare in giro a cercare qualche ragazza da portarsi a letto"

"Quindi...ho trovato questo lavoro al negozio, ma è stato davvero difficile, e non ho trovato nient'altro, per questo ho, ecco... pensato di entrare in quel sito. È stata la mia unica possibilità per guadagnare di più. Voglio studiare, ma come ti ho già detto, non posso farlo se devo pagare le bollette, l'affitto e tutto il resto"

Yoongi lo osservò parlare, con nostalgia.

"A stento arriviamo a fine mese, non ne posso più"

"Ti darò una mano, okay?"

"Non voglio essere visto con pietà, Yoongi"

"No, non dirlo nemmeno. Voglio solo aiutarti, posso permettermi di fare qualcosa di buono, non credi? E vorrei anche che tu eliminassi il profilo su quel sito" spiegò Yoongi.

"Hyung..." lo chiamò Jimin.

"Non importa quanto insisterai, ti aiuterò, e tu andrai in quella maledetta università, Jimin" continuò il maggiore.

Il più piccolo sospirò, rassegnato.

"Bene, Jimin. Cosa ti va di fare?" domandò Yoongi per poi bere un sorso d'acqua.

Jimin alzò lo sguardo su di lui. "Uhm...beh non lo so, decidi tu"

"Vediamo un film?" propose il più grande.

"Oh, okay"

"Perfetto, aspettami sul divano allora. Tolgo la roba dal tavolo e arrivo" disse il biondo.

Jimin annuì ed andò in direzione del divano, per poi sedersi su di esso con le gambe incrociate, aspettando il maggiore.



"Hyung?" lo chiamò Jimin, che aveva la testa poggiata sulle gambe dell'altro, intento ad accarezzare i suoi capelli.

"Sì, Jiminie?" fece Yoongi abbassando lo sguardo su di lui.

"Ho tanto sonno" disse il rosa a bassa voce, con gli occhi chiusi.

Il maggiore sorrise a quella vista così dolce, prese il telecomando e spense la televisione.

"Andiamo a letto allora"

Jimin si alzò lentamente dal divano, seguito da Yoongi.

"Posso...dormirò sul divano, è grande e comodo"

Il biondo si girò di scatto, inarcando un sopracciglio.

"Jimin-ah, prima cosa: ho tre stanze da letto per gli ospiti, quindi non vedo il motivo per il quale dovresti dormire sul divano" iniziò. "Secondo: sono stanco di dormire da solo in un letto così grande"

Jimin non riuscì a controbattere.

"Dai, vieni" disse Yoongi rendendogli la mano.

Lui la prese e notò che la sua in confronto era davvero piccolissima.

Insieme salirono le scale e si ritrovarono nella stanza di poche ore prima.

Jimin arrossì vedendo il letto completamente sfatto.

"Uh, bene, direi che qui non si può dormire, andiamo nell'altra stanza, domani si cambieranno le coperte"

Se possibile, il più piccolo arrossì ancora di più, sentendo il suo viso andare a fuoco.

Yoongi entrò nell'altra stanza e si buttò sul letto, scoprendolo.

"Ah, Dio, che bello" fece chiudendo gli occhi.

Jimin rimase fermo sullo stipite della porta, in imbarazzo, poi si fece coraggiose entrò nel letto.

Subito Yoongi si avvicinò a lui e lo abbracciò da dietro, lasciando un bacio sul suo collo, e facendolo rabbrividire.

"Buonanotte piccolo" sussurrò.

"Buonanotte hyung" rispose Jimin, per poi chiudere gli occhi ed addormentarsi, tenendo la sua mano stretta a quella di Yoongi.

ᕼOT ᐯIᗷES [ᗰ.YG+ᑭ.ᒍᗰ]Where stories live. Discover now