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Era ormai passato un mese da quando Jimin era entrato in casa del ricco e potente Min Yoongi.

Il ragazzo si ritrovò a pensare a come il tempo fosse passato così velocemente.

Giornate passate tra il lavoro al negozio e il letto del più grande.

Non gli dispiaceva.

Per niente.

Nonostante si potesse pensare che il loro rapporto era costruito solamente sul sesso, non era così in realtà.

Oltre a quello, i due passavano molto tempo insieme, si facevano compagnia anche solo parlando.

Yoongi aveva vissuto per molti anni in quell'enorme casa, in solitudine.

Non c'era nessuno con il quale conversare, di un qualsiasi argomento, qualcuno da osservare, qualcuno al suo fianco quando si svegliava.

Durante tutta la sua vita aveva avuto solo Namjoon al suo fianco, la madre era morta di parto, e lui non aveva avuto la possibilità di conoscere quella che le persone descrivevano come una bellissima persona, il padre invece era costantemente a lavoro, e Yoongi fu costretto a crescere con diverse baby sitter, senza mai conoscere veramente suo padre.

Yoongi era l'unico figlio del grande imprenditore Min, e l'azienda non poteva che passare nelle sue mani.

Era in gamba, e ricco, sì, ma è risaputo che la ricchezza non sempre è sinonimo di felicità.

Era un ragazzo solo, all'infuori del suo migliore amico, era circondato da persone che non facevano altro che obbedire o fargli complimenti per ricevere qualcosa in cambio.

Yoongi aveva bisogno di parlare con qualcuno, bisogno di qualcuno di vero nella propria vita, qualcuno che lo apprezzasse sul serio, non solo perché era ricco, qualcuno che lo ascoltasse davvero.

E quel qualcuno era Jimin.

Non avrebbe mai pensato che un ragazzo trovato su in sito porno potesse diventare così importante.

Jimin era gentile e dolce.

A Jimin piaceva ascoltarlo parlare, osservarlo mentre faceva qualsiasi cosa, dal guardare la televisione, al cucinare o scrivere al computer.

I loro sentimenti per l'altro non erano ancora sfociati in qualcosa di più grande, ma erano intensi, e tanto.

Forse ancora non si poteva parlare di amore, ma molto presto sarebbe successo.

Entrambi ne erano consapevoli, anche non volendo ammetterlo, ma andava bene così.

Era perfetto così.





Jimin dischiuse lentamente gli occhi e si guardò attorno, ricordando di trovarsi in una stanza che ormai conosceva bene.

Si girò, intenzionato a rifugiarsi tra le braccia del più grande, come spesso faceva, ma trovò il letto vuoto, lì dove Yoongi era solito dormire.

Guardò la sveglia.

03:37

Dove diavolo era Yoongi?

Si alzò dal letto e si infilò i boxer, per poi prendere la felpa e fare lo stesso.

Uscì dalla stanza, ormai i suoi occhi si erano abituati al buio e si orientava con facilità.

Camminò nel corridoio, e vide una luce provenire dal salone al piano di sotto.

Scese le scale, per poi voltarsi a destra e vedere Yoongi, intento a leggere uno delle decine di fogli che circondavano il tavolo, ogni tanto dando uno sguardo al computer.

Si avvicinò a lui con lentezza.

"Hyung" lo chiamò.

Il biondo sussultò, e poi alzò la testa.

"Oh, Jimin, mi hai fatto prendere un colpo, non ti avevo sentito" disse a voce bassa. "Torna a dormire"

Jimin scosse la testa e continuò ad avvicinarsi.

"Che stai facendo in piedi a quest'ora? Sono quasi le quattro del mattino, dovresti riposare" disse affiancandolo.

I suoi occhi erano rossi e stanchi, non riusciva a vederlo così.

"Lavoro Chim, ne ho una marea, ma non preoccuparti per me, ho quasi finito" rispose Yoongi stropicciandosi gli occhi.

Jimin si posizionò dietro di lui, chinandosi e lasciando un leggero bacio sul suo collo.

"Posso aiutarti in qualche modo?" chiese poi.

Yoongi scosse la testa. "No Chim, è tutta roba tecnica, non credo capiresti un granché, già è tanto se ci capisco io"

"Hey! Non sottovalutarmi" esclamò Jimin.

"Non ti sto sottovalutando piccolo" ridacchiò il più grande.

"Hyung, sei stanchissimo, per favore smetti. Chiudi tutto e vieni a letto, hai bisogno di dormire" disse il rosa con un filo di voce, lasciando un altro bacio delicato vicino al suo orecchio.

Yoongi sospirò.

"Riesci sempre a convincermi troppo velocemente, questa cosa non mi piace, Aish" si lamentò poi.

"Se vuoi smetto" rise leggermente il più piccolo.

"No, non smettere, per carità" ribatté Yoongi.

Salvò il file sul computer e lo spense.

"Andiamo" disse poi, finendo di sistemare le cartelle sul tavolo.

Jimin annuì e gli prese la mano, spense la luce e salirono insieme le scale.

Entrarono nuovamente nella stanza e Yoongi si buttò sul letto chiudendo gli occhi.

Jimin lo seguì a ruota e coprì entrambi con la coperta.

"Jiminie" lo chiamò Yoongi.

"Sì?" rispose l'altro, girandosi verso di lui.

"Coccolami" disse il biondo spingendo la testa contro la sua spalla.

Jimin non riuscì a trattenere una risatina, sembrava un bambino.

Si girò e circondò i fianchi di Yoongi con un braccio, per poi iniziare ad accarezzare i suoi capelli e la sua schiena.

"Ora dormi, hyung" sussurrò, lasciando un bacio sulla sua guancia.

Yoongi annuì lentamente, con gli occhi chiusi.

Jimin continuò ad accarezzarlo, finché non sentì il suo respiro farsi più pesante.

Solo allora chiuse gli occhi e dormì anche lui.


I'M BACK BITCHEEEEES
vi sono mancata anche solo un pochino? E loro vi sono mancati? Perché a me si, tanto.
Volevo avvisare che credo, CREDO, che questa storia sarà corta, non durerà più di trenta capitoli e boh, poi non so.
Detto questo, spero davvero di non aver perso follower di questa storia, vi voglio bene.
All the love xx
Clau

ᕼOT ᐯIᗷES [ᗰ.YG+ᑭ.ᒍᗰ]Where stories live. Discover now