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Jimin si svegliò presto quella mattina.

Si alzò dal letto non appena la sveglia suonò ed entrò in bagno per farsi una doccia.

Era felice.

Felicissimo.

Aveva aspettato così tanto quel momento e finalmente, dopo vari test, era riuscito ad accedere alla facoltà di psicologia all'Università più prestigiosa di Seoul.

Quello sarebbe stato il primo giorno, e non vedeva l'ora di cominciare.

Sapeva che sarebbe stato difficile, ma gli era sempre piaciuto studiare, e quella era una cosa che gli piaceva.

Gli piaceva aiutare le persone, ascoltarle e cercare di capire cosa provavano, provare a dar loro una mano.

Pensandoci, studiare psicologia era proprio per lui.

Uscì dalla doccia e si vestì velocemente, poi il suo cellulare vibrò sul tavolo.

Yoongi : sono qui sotto, sei pronto?

Chim: due minuti e arrivo

Indossò un giacchetto e prese il suo zaino, ripensando a quando era ancora un ragazzino delle superiori.

Si affacciò nella camera del padre, ancora dormiente, e sospirò.

Per quanto non sopportasse i comportamenti di quell'uomo, era comunque suo padre e Jimin era felice di essere finalmente in grado di pagare le bollette ogni mese e pagarsi l'Università.

Certo, non sopportava l'idea di dipendere da qualcun altro, ma Yoongi era davvero buono con lui.

Sei solo la sua puttana Jimin, smettila.

Si ripeteva.

Ma sentiva che non era così, il sesso non era l'unica cosa che c'era tra di loro, passavano spesso del tempo insieme a parlare.

Scosse la testa cercando di scacciare i suoi pensieri, prese le chiavi di casa ed uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Scese le scale velocemente e si avvicinò alla Jaguar nera che era ferma vicino al marciapiede, per poi aprire lo sportello.

"Giorno" disse allegramente.

"Buongiorno Jiminie, dormito bene?" sorrise il biondo lasciando un bacio sulla sua guancia.

"Sì, e tu?"

"Mi sono mancate le tue coccole" si imbronciò Yoongi.

"Ow, ma no dai" ridacchiò Jimin facendogli girare il volto verso di sé.

Gli baciò le labbra. "Rimedierò stasera, mh?"

"Magari, sì" rispose il più grande, per poi accendere il motore e andare all'università.




"Com'è andata Chim?" chiese Yoongi buttandosi sul divano di casa sua.

"Bene, benissimo direi, c'erano un sacco di persone ma...cioè è davvero figo lì" si esaltò Jimin, raggiungendo il divano.

"È tutto così ordinato, nuovo e pulito, così come gli studenti e...mi sento fuori posto ma.."

"Perché dovresti sentirti fuori posto, Jimin?" domandò Yoongi curioso.

"Perché sono tutti ricchi sfondati mentre io vengo da una famiglia che se l'è sempre cavata e sto lì solo grazie a te" abbassò lo sguardo tristemente.

"Ma no piccolo, sono quasi sicuro che la maggior parte degli studenti è lì solo per far vedere che ha i soldi" iniziò il biondo accarezzandogli il viso. "E che tu sei uno dei pochi con un cervello, lì dentro"

"Ma hyung..."

"No Jimin, dico sul serio, sei una persona davvero molto intelligente, ti conosco ormai, a volte fai dei ragionamenti così complicati e geniali che a stento riesco a seguirli" disse il maggiore.

"Tu sei più intelligente di me" ribatté Jimin portandosi le braccia al petto e poggiando la testa sullo schienale del divano.

"Non è vero, credo proprio di stare al tuo stesso livello, e comunque so già che farai il culo a tutti e alla fine di questo percorso uscirai con il massimo dei voti" rispose. "Ti ci vedo proprio a fare lo psicologo, già lo sei con me anche se indirettamente"

"Ma che dici Yoongi-ah"

"Dico che troppe volte mi ascolti mentre mi lamento del troppo lavoro, o quando mi incazzo, e puntualmente, dopo quei momenti, trovi sempre il modo di farmi calmare e darmi consigli" spiegò Yoongi. "Dico sul serio Jimin, sei magnifico e bravissimo"

"Cerco di fare il mio meglio" mormorò il rosa.

"Tu sei meglio a prescindere"

Jimin alzò leggermente lo sguardo sul maggiore, stupito dalle sue parole, e vide l'altro sorridere leggermente.

"Riesci a sopportare le mie frustrazioni ogni giorno, mentre io non riesco proprio a fare nulla, vorrei capire cosa ti affligge" disse a bassa voce Yoongi.

"Cosa mi affligge?"

"Sì Jimin, ti conosco da ormai quattro mesi, e ho capito che c'è qualcosa che ti fa stare male, ma non ho ancora capito cosa" spiegò il biondo.

"Nulla hyung, ti sbagli" sussurrò Jimin.

"Menti, lo so, si vede dai tuoi occhi. Parlamene Jimin, sono qui e voglio farti stare bene, lo sai" gli accarezzò i capelli.

Era così.

Jimin non voleva ammetterlo, ma era così, e forse era arrivato il momento di parlargli un po' di sé.

"Ti prego, dimmi cosa c'è che non va" insistette il maggiore.

"È solo che...tu sei così dolce con me e..." sospirò. "Va bene, forse hai ragione Yoongi"

"Ragione? Riguardo a cosa?" Domandò curioso il più grande.

"Sono quattro mesi che ci conosciamo, ed io so tutto di te" iniziò Jimin. "Forse anche tu dovresti sapere qualcosa in più su di me"

"Ma non voglio annoiarti e-"

"No Jimin" lo bloccò lui. "Non pensarlo neanche per scherzo, tu non mi annoi mai, capito?"

"Va bene hyung" disse a bassa voce.

"Sono qui per te, piccolo, sono pronto ad ascoltarti" sorrise leggermente Yoongi, portando la sua mano sulla gamba dell'altro.

Jimin prese un respiro profondo.

"Ecco, ero un ragazzo felice, davvero, ero iperattivo e non stavo un attimo fermo, ridevo praticamente sempre, e poi..." sospirò.

"Cinque anni fa crollò il castello di sabbia che avevo costruito intorno a me"


LO SO LO SO,
Il capitolo fa decisamente cagare, ma era di passaggio e troppo corto.
Nel prossimo scoprirete un po' la storia di Jimin, mi deprimo ok, ma spero che possa piacervi.
Scusate ancora per il capitolo merdoso, mi farò perdonare.
All the love xx
Clau

ᕼOT ᐯIᗷES [ᗰ.YG+ᑭ.ᒍᗰ]Where stories live. Discover now