Four

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Dopo sei estenuanti ore finalmente la giornata è finita. Mi incammino verso casa con lo zaino in spalla mentre guardo il cellulare e scrivo a mia nonna per avvisarla del mio ritorno.

Stavo pensando di cercare anche un lavoro part time in questi giorni e probabilmente  guarderò un po' in zona se qualcuno ha bisogno di personale.
Non voglio essere un peso per i miei nonni e devo iniziare ad accumulare dei soldi per il college.

Svolto a destra in una piccola stradina. Ho preso una scorciatoia che mi aveva consigliato di fare mia nonna per tornare prima a casa ma,ovviamente,mi sono persa.

Ariel tu si che hai il senso dell'orientamento..

Afferro il mio telefono dalla tasca dei pantaloni sperando che non sia scarico e per mia fortuna ho la percentuale del 37%. 

Provo ad impostare il GPS quando ,un secondo dopo, mi arriva un messaggio dal mio contabile telefonico che mi avvisa di aver terminato i giga.

La mia voglia di urlare e piangere è al culmine.

Decido di andare ad intuito che mi consiglia di svoltare a destra ma ,dato che il mio intuito sbaglia sempre ,decido di svoltare verso sinistra alla ricerca della strada principale.

Improvvisamente il rombo di una moto mi fa sussultare,come quando ci fu l'incendio.
Chiudo gli occhi e mi stringo in me stessa,proprio come quella notte.
La paura sta prendendo il sopravvento,porto le mani alle orecchie. 

Tutte le immagini di quella notte si ripetono nella mia testa come un disco rotto.

Si sta avvicinando e per fortuna mi sorpassa.

Devo solo stare calma e respirare. Non accadrà di nuovo.

Una volta che riprendo padronanza del mio corpo ricomincio a camminare verso casa. Non posso andare avanti così,stavo per riavere un attacco di panico,come se fossi di nuovo lì. Più volte mi sembra di rivivere quel momento,ogni minimo particolare. Accadeva soprattutto i primi mesi dalla loro morte,ora con meno costanza.

Delle voci provenienti dalla fine della via fanno sfumare via i miei ricordi e mi riportano alla realtà. 

Più mi avvicino e più queste voci diventano delle urla.
La mia curiosità mi spinge ad avvicinarmi anche se la parte razionale consiglia di tornare indietro ed andarmene per non finire nei guai.

Come solito vince la mia curiosità e lentamente i miei piedi iniziano a muoversi verso i rumori provenienti dalla fine della via.

Focalizzo l'immagine sempre meno sfocata davanti a me
Un ragazzo sta picchiando un altro. 

Il mio cuore inizia a battere freneticamente e cerco di intravedere chi siano.

Spalanco gli occhi.

Uno di loro è Travis?

 Sta prendendo pugni da un ragazzo con il cappuccio della felpa sollevato in testa che non mi consente di intravedere il suo viso

Inizio a fare ciò che non dovrei e ciò che nessuno con un minimo di cervello farebbe mai:cammino a passo svelto verso di loro e aspetto si accorgano della mia presenza

Entrambi i ragazzi girano lo sguardo verso di me. 

Mi blocco sul posto non appena il suo sguardo cupo si sofferma su di me. Adrian. 

Il ragazzo dagli occhi color pece stringe il colletto di Travis e lo tiene attaccato al muro sussurrandogli qualcosa di incomprensibile data la distanza tra i nostri corpi. 

FadedWhere stories live. Discover now