Sixty Three

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L'anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi.

Jim Morrison

***

Osservo seccata le lancette dell'orologio posto sulla parete che segnano le 10 di mattina.

Non c'è cosa più estenuante che svegliarsi presto il sabato mattina per recarsi a lavorare quando questo dovrebbe essere un giorno di riposo dato che non c'è scuola.

Fortunatamente però il mio turno oggi finisce circa tra un'ora.

Sicuramente lavorare il mattino non è logorante come quando ho i turni di sera/notte ,in quanto solitamente di giorno il locale è frequentato da poche persone e di solito sono famiglie e bambini che vengono a mangiare una gradevole colazione.

La sera, invece, non si ha un secondo di pausa ed è pieno di uomini ubriachi di tutte le fasce d'età che, nel migliore dei casi, fanno cadere qualche bicchieri a terra, nel peggiore iniziano ad alzare la voce e scontrarsi tra loro.

Oltretutto ,non appena finisco di lavorare ,devo assolutamente andare in centro per comprare un regalo a Ronnie dato che stasera c'è la sua festa di compleanno e io ,come solito, mi sono ridotta all'ultimo.

Spero mi rimanga qualche spicciolo per comprare anche qualcosa da indossare altrimenti sarò costretta a scavare nella roba che mettevo anni fa e non mi sembra il caso.

'' Ariel io vado il mio turno è finito, buon fine settimana! '' mi saluta Jessica prima di andarsene e io le sorrido di rimando.

Lavora qui da poco, Fred l'ha appena assunta ma nonostante ciò è molto più brava di me in questo lavoro.

Quasi ogni giorno faccio cadere almeno un bicchiere o un piatto a terra nonostante ormai è da mesi che lavoro come cameriera.

Fred è troppo buono per dirmi di andarmene anche se non lo biasimerei se lo facesse.

Quanto vorrei essere al posto di Jessica e uscire da qui!

Oggi non c'è neanche tanta gente da servire.

Giro lo sguardo tra i tavoli annoiata in attesa che qualcuno abbia bisogno di me.

Necessito di muovermi oppure credo che mi addormenterò su questo bancone di legno.

Con mia grande sorpresa improvvisamente noto la porta principale aprirsi dopo ore che non si presentava nessun altro  e mi rialzo dalla mia posizione.

Sgrano gli occhi non appena mi rendo conto di chi si tratta.

Ma che diamine ci fa lui qui?!

Lo guardo stranita e appena si avvicina al bancone sul suo volto si fa spazio un sorriso a trentadue denti.

Non l'ho mai visto da queste parti..

E poi come fa a sapere che lavoro qui?

''Vincent?'' sorpasso il bancone avvicinandomi alla sua figura.

Ora sembra essere imbarazzato in quanto sembra evitare il mio sguardo.

''Hey Ariel, passavo in queste zone e mi è venuto in mente che lavori qui'' si gratta la nuca e distoglie lo sguardo dal mio ''Spero di non darti fastidio''

''In realtà si'' il suo sguardo si rabbuia ''Sto scherzando'' rido.

Si tranquillizza.

''Come puoi notare non sono molto occupata'' aggiungo e lui si guarda attorno notando solo due tavoli occupati.

FadedWhere stories live. Discover now