Neptune; Mercury - Y о о п K о о K

4.

Il corridoio dell'ambulanza era semivuoto e incredibilmente ghiacciato, ci mancava giusto qualche grado per poter dire che all'esterno si stesse meglio rispetto all'interno.
Forse era per le pareti bianche o per i colori troppo freddi, oppure il fatto che non ci fosse praticamente nessuno a poter riscaldare l'ambiente, ma io stavo gelando e le mie ginocchia non smettevano di tramare.

In realtà, più che per il freddo, era per paura e ansia. Era da un po' che l'ambulanza aveva portato quello che scoprì essere il Min Yoongi della lettera in una stanza d'ospedale. Mi dissero che sì, come avevo pensato, aveva ingerito una quantità mortale di sonniferi e sì, avevo fatto benissimo a spingerlo al vomito.
Mi hanno detto che gli avevo salvato la vita, senza di me probabilmente Min Yoongi non esisterebbe più dalla faccia di questo mondo.

Stavo per prendere sonno, stremato dalla brutta esperienza, ma quando un'infermiere pronunciò il mio nome quasi urlando dall'altro capo del corridoio, di fronte alla stanza in cui Yoongi riposava, balzai subito in piedi. L'infermiere in camice era un ragazzo abbastanza giovane, molto probabilmente aveva la mia stessa età, era basso e aveva i capelli tinti di biondo, con un fisico stranamente muscoloso per essere quello di un infermiere. Mi si avvicinò sorridente -Abbiamo buone notizie, il signor Min non è più in pericolo di vita, il suo intervento ha evitato il peggio, presto potrà uscire-

Sospirai sollevato. Min Yoongi era per me uno sconosciuto, eppure l'idea che fosse vivo, che stesse bene, mi calmò subito. Come svuotato ricaddi all'indietro su dove ero stato seduto per ore, come se tutta l'ansia accumulata, sparita, mi avesse sgonfiato come un palloncino. Sorrisi all'infermiere, che prima di voltare le spalle e tornare al suo lavoro mi chiese -Lei è un amico del signor. Min?- i suoi occhi lasciavano intendere preoccupazione.

Io rimasi confuso a fissarlo, un po' sbigottito dopo aver sentito una domanda a cui non credevo di dover rispondere così presto. Ma che cosa gli importava, poi, di che rapporti avessimo?

-No, a dire il vero non l'ho mai incontrato prima d'ora. Dovevo consegnargli una lettera e mi è capitato di...- risi per l'ilarità della situazione -... salvarlo dalla morte-. Lo avevo salvato, vero? Non avrebbe riprovato a suicidarsi? Mi sarei sentito in colpa, se fosse successa una cosa simile, mi stava a cuore, e non capivo il motivo.

L'infermiere sembrò incupirsi per un secondo -So che forse non dovrei chiedere cose del genere, specialmente ad uno sconosciuto, ma non è la prima volta che Min Yoongi finisce in ospedale. Spesso è finito qui per via di risse o incidenti, questa è la prima volta che tenta il suicidio, ma credo che potrebbe riprovarci e... forse incollarsi un peso del genere sarà una seccatura ma non so davvero a chi chiedere, per favore, so che Min Yoongi non ha nessuno e... mi farebbe sentire meglio sapere che quel ragazzo abbia qualcuno che si occupi di lui...- il ragazzo si mise una mano sulla fronte, come a volersi schiaffeggiare -Cosa sto dicendo! Non mi ascolti, sono sicuro che non gli interessa la salute di uno...-

-Ci penserò io- lo interruppi, cercando di imitare un sorriso rassicurante. Non chiesi il perché di tanta preoccupazione, o il perché non volesse pensarci lui, a Yoongi, dato che ci teneva così tanto, ma mi limitai ad annuire. Comunque, anche senza quella richiesta, mi sarei interessato lo stesso. Ormai ero stato messo in mezzo, e avevo un sacco di domande da porre a quel ragazzo. Il fatto che Yoongi avesse provato a suicidarsi mi faceva sentire in qualche modo responsabile, e il fatto che gli avessi salvato il culo mi rendeva automaticamente coinvolto nella situazione.

Ripensai agli occhi affilati del ragazzo dai capelli argento, ripensai a come mi parsero stanchi.

Non sapevo se stanchi di vivere o stanchi di provare a morire.

Non si riusciva sul serio a capire cosa rendesse gli occhi di Yoongi tanto singolari, ma mi davano una strana sensazione, non credevo di aver mai visto occhi come i suoi.