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Yoongi a quel punto fu un fiume di parole, l'imbarazzo gli stava facendo sputare tutto ciò che si era tenuto dentro, e lo fece talmente tanto velocemente che fu una fatica per me seguirlo 
-Quando avevo nove anni c'era questo moccioso irritante che se la prendeva sempre con me, il figlio della mia insegnante privata, l'insegnante che mi faceva lezioni di scrittura in casa sua... questo Jungkook era un ragazzo solare, era facile parlarci e si circondava sempre di persone, era il tipo a cui importava molto del prossimo più che di se stesso. Ma mi trattavi male, tu, quindi pensai che mi trovassi antipatico. Facevamo anche la stessa scuola, ma non mi hai degnato mai neanche di uno sguardo, credevo che non ti fossi neanche accorto che frequentavamo lo stesso istituto, quindi mi limitai ad osservarti da lontano senza poter fare niente per avvicinarti, e anche se ci provavo finivi con il mandarmi a quel paese. Alla fine ho pensato che tu non fossi il tipo giusto, che fossimo diversi e che quindi per me raggiungerti era praticamente impossibile. E' così che mi venne in testa l'idea dei pianeti distanti l'uno dall'altro, il primo e l'ultimo del Sistema Solare, uno scaldato e l'altro ghiacciato...- riprese fiato per un secondo e si concesse un altro sorso di caffè, come se avesse improvvisamente la gola secca, o per cercare di darsi del tempo per riordinare i pensieri, poi mi sfoggiò un'occhiata indecifrabile da sopra la tazza, tornando poi al suo racconto, mantenendo un'espressione quasi imbarazzata, ma più infastidita.

-... in quel periodo le persone sembravano avermi bloccato sotto una campana di vetro. Non importa quanto provassi ad avvicinare la gente, magari per farmi degli amici, finivano sempre con l'allontanarsi intimiditi da chissà che cosa. Pensai di avere sul serio dei problemi a relazionarmi con gli altri, mi chiedevo come diavolo facessero le persone a parlare di cose inutili tutti i giorni come se niente fosse, io invece quando dovevo affrontare una conversazione mi si bloccava all'improvviso la lingua senza sapere di che cosa e su cosa parlare. Per questo annoiavo molto la gente, mi consideravano un tipo troppo freddo con cui parlare, alla fine mi rassegnai all'idea di dare corda a chiunque, ho vissuto la mia vita scolastica come il "ragazzo noioso". Grazie a delle origliate di nascosto capì che avevo un caratteraccio, tendevo ad allontanare tutti, anche se il mio scopo era il contrario, e mi consideravano un tipo scorbutico. Tutti per me erano nemici, facevo di tutto per sparire dalla vista della gente, distogliendo da me le attenzioni delle persone, molti facevano fatica persino a vedermi in classe, non si capisce quanti professori mi abbiano segnato assente, anche se in realtà c'ero eccome. Praticamente l'opposto di come facevi tu, e quindi...-

-Tu sei Nettuno e io Mercurio?- indicai prima lui e poi me, interrompendolo dal suo racconto strappalacrime.

Non pensavo che un tipo come me, mediocre come la maggioranza della gente, potesse avere un certo effetto su una persona. Addirittura ispirarla a scrivere qualcosa, io per primo che non avevo assolutamente niente di particolare. Gli fui grato di ciò, di aver detto che ero un tipo che sprigionava calore, che in un qualche modo ero il suo opposto, ma non credevo di essere più quello che ero un tempo. Magari ero diventato freddo quasi quanto lui, finendo con l'avere un atteggiamento passivo verso tutti e tutto, ogni avvenimento mi scorreva addosso come olio, considerando tutto qualcosa che andava ignorato, persino la morte di mia madre.

Quindi, forse, non eravamo per niente distanti l'uno dall'altro, magari eravamo più simili di quello che in realtà sembrasse.

Come dirgli che lo ignoravo non perché lo consideravo noioso, ma perché c'entrava mia madre? All'epoca ero molto stupido, davo la colpa agli altri dei miei problemi.

Calò un silenzio fastidioso, nella mia testa iniziai a scandire i secondi in cui nessuno dei due parlò e ne passarono forse una quindicina quando Yoongi finalmente disse -Ero solo un bambino, okay? Non prendere troppo sul serio questa storia- 

-Vorresti dire che adesso non provi assolutamente niente per me? Niente niente?- non sapevo neanche che cosa stessi dicendo, solo, in un certo senso, mi piaceva mettere quel ragazzo in difficoltà. Le sue guance erano diventate da bianche a rosse in un millisecondo, e sembrava schiacciarsi contro lo schienale della sedia ogni volta che provassi a fare dei passi avanti.

-Assolutamente niente- mentì, più a se stesso che a me. 

Continuai ad avanzare finché non fui abbastanza vicino, la tazza di porcellana finì sul tavolo e del caffè sporcò il pavimento quando mi piegai per lasciargli un bacio sulle labbra abbastanza lungo da poter dare a Yoongi il tempo di accorgersi della situazione, decisamente improvvisa, per poi allontanarmi solo di qualche millimetro, soltanto da potergli dire -Dovresti smetterla di dire sempre il contrario di ciò che pensi- per poi ritornare sulle sue labbra.

Yoongi cercò di allontanarsi trascinando la sedia all'indietro quando davvero si accorse di avere le mie labbra sulle sue, ma la mia mano fu pronta ad impedirglielo poggiandosi sullo schienale, e nel frattempo lo tenevo per la nuca con l'altra. 

Era incredibile quanto il sapore della sua bocca riusciva a mischiare insieme alcol, nicotina e caffeina, creando un aroma che portava decisamente alla dipendenza. 

Quando alla fine decisi di allontanarmi, per lasciarli metabolizzare il tutto, mi fissò confuso e imbarazzato, e finì con il coprirsi le labbra, come se lo avessi baciato a forza e contro il suo volere, quando ovviamente non era assolutamente vero. 

 -T... tu moccioso che credi di fare!- esclamò mentre si alzò di scatto dalla sedia, ancora coprendosi il viso, completamente rosso. 

-Cosa io cerco  di fare?! Tu ti metti ad arrossire in un modo così adorabile e non pretendi che a qualcuno venga voglia di lasciarti un bacino?- scherzai sulla cosa come se questa mi divertisse, osservando Yoongi andare fuori dai gangheri, rendendosi piano piano conto che ero riuscito ad abbattere le sue difese neanche in un millisecondo, rendendolo un ragazzino imbarazzato e confuso che non poteva fare altro che arrossire e allontanarsi. 

-Facciamo così...- stavo per uscire dalla stanza, ma mi fermai sull'uscio dando un'occhiata divertita a Yoongi -...sta sera usciamo insieme, e non ammetto un "no" come risposta- prima di chiudere la porta gli detti un'altra occhiata -E vedi che questo è un appuntamento, quindi ti conviene farti carino.-

L'AUTRICE DICE:

EEEEEEEEEEEEEEHHH FSHCFNIDUFVNIDUNNNNGILEMD 

W IL FLUFF SCRITTO MALEEHHHHHH  ASFLJDGNKD

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KWhere stories live. Discover now