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Il freddo mi entrava sotto pelle, e ora che non c'era il calore corporeo di Yoongi a scaldarmi, il letto sembrava fatto di ghiaccio.

Il vuoto del mio appartamento era snervante, e sfogavo questo mio nervosismo massacrandomi le unghie dell mani con i denti.

Aveva detto che sarebbe tornato presto, ma dopo una settimana non avevo ricevuto nemmeno una chiamata.

Stavo pensando di prendere il primo treno per Daegu, tartassarlo di chiamate finché non avessi risentito quella fastidiosa e arrogante voce, che si sarebbe lamentata del mio insistere e mi avrebbe mandata a quel paese senza rifletterci due volte, ignorando i miei sentimenti o la mia sensibilità. 

Alla fine finì con il sdraiarmi sulla schiena, coperte ancora fatte, due libri posati sullo stomaco- rinunciando sin dall'inizio al mio tentativo di studio. 

Sospirai pesantemente.

Aveva detto due giorni, ed era passata un'intera settimana.

Aveva detto di non preoccuparmi, e la sua prolungata assenza mi stava pompando il panico direttamente nelle vene. 

Il cuore andava all'impazzata ogni volta che provavo a valutare cosa avrebbe potuto succedergli. Dagli incidenti stradali, a liti con i parenti, persino l'idea che Jimin avesse potuto voltargli le spalle all'ultimo mi balenò in testa, spidocchiandomi via di dosso  gli impegni che avrei dovuto svolgere per passare l'esame, costringendomi al concentrarmi sul pensiero di un Yoongi ferito e tradito.

Presi il telefono cellulare e controllai i messaggi che ci eravamo spediti in questo periodo. E, anche se di certo non potevo capire i sentimenti di qualcuno attraverso una mera chat, non mi sembrava avesse dei problemi. 

Mi aveva detto che la madre era deceduta, il funerale si era tenuto nel silenzio e, nonostante lo sguardo accusatore di non pochi, non si sono azzardati a scatenare liti in un momento di lutto, e semplicemente hanno taciuto sulla presenza del tanto detestato Min Yoongi, etichettato come assassino.   

Aveva detto che si sarebbe trattenuto un po' di più, Jimin ne era la ragione. 

Non mi aveva detto, esattamente, il motivo per cui Jimin avesse deciso di fermarsi il più del dovuto, e la cosa, non ne so il motivo, mi creava fastidio. 

Probabilmente detestavo Jimin perché era colpa sua se Yoongi non era lì con me in quel momento. 

Il telefono, ancora stretto tra le mie mani, squillò proprio quando mi soffermai un po' più del dovuto a leggere l'ultimo messaggio di stamattina, che diceva "Sto andando al parco con Jimin" e poi "Al parco di Daegu ci sono delle fantastiche altalene! Ci andavo su quando ero un bambino, se posso cerco di spedirti una foto" 

Il numero di Jimin apparse sullo schermo e senza esitare risposi alla chiamata, solo per poter ascoltare la voce rotta di Jimin, spezzata dai singhiozzi, dall'altro capo della cornetta.  

-Jungkook?- fece, tirando su col naso, gola stretta dalle lacrime.

-Cosa è successo?- feci, mettendomi seduto, la preoccupazione che trasudava dal mio tono di voce. Per quanto potessi essere in pena per Jimin, non potetti far a meno che chiedere -E' successo qualcosa a Yoongi?- per assicurarmi che l'umore di Jimin non dipendesse da lui.

Jimin fece un cenno di dissenso -Dovrai essere preoccupato, scusa se l'ho trattenuto più del dovuto... non avrei dovuto farlo- 

Ancora tirò su col naso. E la sua voce mi parve quasi disperata, una leggera punta di fastidio mista alla frustrazione rendevano il tono della sua voce gutturale e rauca.

-Il fatto è che...- Jimin riprese a parlare, sembrava strano, ogni parola veniva trascinata sulla sua lingua e dilungata più del dovuto, interrotta solo da qualche corto singhiozzo.

-Hai bevuto?- feci io, interrompendolo. 

-Un po'...- fu interrotto da un singhiozzo -Forse un po' troppo-  

-Comunque, Suga sta tornando a Seul- annunciò Jimin, lo sentì fare un sorriso forzato.

-E tu?- 

-Io resto qui ancora un po', sto pensando di trasferirmi di nuovo a Daegu- 

-Perché?- 

Ci fu una pausa, troppo lunga, che iniziò a darmi sui nervi. 

-Voglio stare il più alla larga possibile da te e da Yoongi- fece Jimin, buttando la frase tutto d'un fiato. 

-Come? Perché?- 

Il biondo ignorò completamente le domande e, in compenso, me ne pose una a sua volta. 

-Senti, Jungkook, secondo te perché a Suga piaci così tanto?- 

Io rimasi sbigottito, non sapendo cosa rispondere. Ma a quanto pare non ce ne fu alcun bisogno, Jimin riprese a parlare senza aspettare una risposta a quella domanda che lui stesso mi aveva posto. 

-Sin da quando eravamo dei ragazzi, gli sei sempre piaciuto, quando io non vedevo assolutamente nulla di speciale in te- un altro singhiozzo -Io gli ero sempre vicino, gli sono stato amico e non l'ho mai ignorato, eppure continuava preferire te, non importa cosa io facessi. Perché poi? Per venire considerato invisibile? Io non ne potevo più di vedere Yoongi farti gli occhi dolci ogni volta che c'era lezione, mentre io ero il compagno di giochi che doveva stargli appresso ogni volta che faceva le tue lodi. Volevo essere qualcosa di più e...- 

-Si può sapere di che parli? Che ti prende all'improvviso?- lo interruppi nel bel mezzo del suo discorso, allarmato.

-Sto parlando del fatto che io sono innamorato di Yoongi! Lo sono sempre stato! E sto cercando di spiegarti come anche solo la tua vista mi faccia saltare i nervi!- alla fine esplose, arrabbiato -Yoongi e io non ci siamo allontanati per via del suicidio di suo padre, ci siamo allontanati perché io mi sono confessato e lui mi ha respinto. Pensava che tagliare i ponti con me fosse l'idea migliore, dato che aveva ben capito come io mi sentissi ogni giorno, sapendo che lui non avrebbe mai ricambiato-

Un'altra pausa, sembrò aspettare che io dicessi qualcosa. Ma io rimasi semplicemente in silenzio, non riuscendo a capire il motivo di tutto quello sfogo improvviso. Mi sentivo finito in mezzo a qualcosa che non mi riguardava, anche se, era chiaro, Jimin avesse un problema principalmente con me. 

 -Pensavo di ravvicinarmi, in qualche modo, ma poi sei spuntato dal nulla. Yoongi stava male, io stesso ho tentato di aiutarlo ma non ci sono mai riuscito... tu come ci sei riuscito invece? Non hai idea di quanto io abbia dovuto combattere con il mio egoismo e il mio orgoglio, quando ti ho chiesto di vigilare su Yoongi quel giorno all'ospedale. Credevo che dopo quasi dieci anni quella stupida cotta fosse passata, accidenti! E invece è saltato fuori che non è cambiato nulla, e adesso devo anche sopportare di vedervi come coppietta felice mentre io me ne sto in un angolo a soffrire- Jimin prese un respiro profondo -Il fatto è che ho bisogno di starvi lontano. So che può sembrare che io me la stia prendendo con te... ma diciamo che in questo momento non sono proprio lucido, quindi ti converrebbe non prendere troppo sul serio ciò che sto dicendo- un singhiozzo interruppe la sua frase. 

-Solo, dì a Yoongi che lo saluto e che molto probabilmente non ci vedremo per un po'... che resto a Daegu. Se dovesse chiedere che fine io abbia fatto digli questo, dato che io non ho alcuna intenzione di chiamarlo-  

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KKde žijí příběhy. Začni objevovat