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Il bar era praticamente vuoto, solo qualche studente particolarmente mattiniero entrava ed usciva dal Cafè.

Sospirai e guardai Yoongi, seduto vicino a me, che affiancava le sue piccole spalle ricurve alle mie. Continuava a fissare il vuoto, in direzione della porta d'ingresso, e la tensione che provava era tangibile, anche se la sua espressione era la stessa di sempre, era chiaro che fosse in ansia, dopotutto non parlava con Jimin da parecchio tempo, e il sapere che molto probabilmente avrebbe ricevuto una cattiva notizia, lo rendeva ancora più inquieto.

Gli presi una mano da sotto il tavolo e accennati un sorriso di conforto, ogni tanto soffermandomi ad accarezzare con il pollice il dorso della sua mano, che era estremamente morbido, anche se freddo.

Il suo viso si alzò di scatto quando Jimin varcò la soglia del locale, con i capelli scompigliati dal vento, e il viso, di solito colorato dal suo perenne buon umore, un po' pallido.

Prima guardò me, mi sorrise tristemente, e poi rimase immobile come una statua, sulla soglia, e le sue labbra si schiusero in un'espressione di sorpresa quando notò Yoongi al mio fianco, che al contrario di Jimin, che lo stava fissando, evitava ogni contatto tra i loro occhi.

Yoongi si irrigidì nel posto di fianco a me.
Jimin continuava a guardarlo, sbattendo ogni tanto le ciglia, e solo dopo aver realizzato davvero la sua presenza si decise ad avvicinarsi, e a sedersi di fronte a noi.

-Fa strano vederti al di fuori dell'ospedale...- commentò Jimin in una risata nervosa, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Suga non rispose -Cosa dovevi dire a Jungkook?- andò dritto al punto, con una freddezza tale da mettere i brividi allo stesso Jimin, che sospirò.

I suoi occhi, un po' lucidi, si possano prima su di me e poi su Yoongi.

-È voluto venire, mi spiace ma tuo cugino sa essere insistente- feci io, diretto a Jimin.

-Ecco...- si tormentò le mani, giocando con il grosso anello che teneva al pollice, troppo pesante per le sue piccole e paffute mani da bambino, e concedette a Yoongi un'occhiata dispiaciuta -Riguarda la zia- 

Yoongi mi strinse la mano, quasi a farmi male, sistemandosi nervosamente sulla sua seggiola di legno. 

-Che è successo a mia madre?- sospirando riuscì a chiedere, mentre il suo viso impallidiva di secondo in secondo, continuando ad ammazzarmi la mano, stringendola come se da questa dipendesse la sua vita. 

Io mi limitavo a fissarlo preoccupato, potevo solo avvicinarmi a lui e cercare di trasmettergli occhiate di conforto, sperando di essere d'aiuto, qualsiasi cattiva notizia avesse portato Jimin.

-Ieri mi ha chiamato mio padre, e...- si fermò un attimo, ponendo le mani in avanti, come a scusarsi -...ti prego non arrabbiarti... ma mi ha chiesto di convincerti ad andare all'anniversario di morte di tuo padre- 

Suga stava per sbraitare al cugino, porgendosi sul tavolo, stringendo i pugni -Non ho intenzione di andarci- disse in un ringhio, stringendo i denti per evitare di mettersi ad urlare in pubblico. 

-Non capisci Yoongi, devi andare... tua madre...- prese un respiro profondo, e ci volle tutta la forza che avesse in corpo per far uscire fuori quelle parole -...sta morendo- concluse tutto d'un fiato.

-E' per questo che continuano ad insistere?- fece Yoongi, che stranamente sembrava aver preso la cosa decisamente troppo alla leggera. Si gettò sullo schienale, sospirando, sembrava si aspettasse qualcosa di mille volte peggiore. 

-Già...- Jimin poggiò entrambi i gomiti sul tavolo -...che farai?- chiese poi. 

-Non andrò lo stesso- 

-Cosa?- fui io a parlare, girandomi nella sua direzione -Perché no?-

-Perché non mi importa- si voltò di scatto nella mia direzione, fulminandomi il volto con i suoi scuri occhi pece. 

-Tua madre sta morendo e non ti importa?- chiesi, mollando la sua mano. 

-Jimin ti ha raccontato tutto, no? Lo sai cosa mi ha fatto- 

-Non ha importanza...- Jimin ci fissava impotente, continuava a passare i suoi occhi da me a Yoongi, ogni qual volta uno di noi prendesse la parola, sembrava sul punto di esplodere a piangere -...è sempre tua madre- conclusi.

-Mi ha trattato sempre male, sono sempre stato una seccatura per lei, sono sicuro che non si dispiacerà se decido di saltarmi il momento della sua morte- 

-E' stata lei a chiedere di te- Jimin si mise in mezzo a quella mini lite -Vuole vederti- concluse il biondo. 


Neptune; Mercury - Y о о п K о о KWhere stories live. Discover now