23.

734 86 2
                                    

Silenziosamente mi infilai scarpe e giubbotto. Uscì dall'appartamento.
Avevo lasciato un messaggio a Yoongi, scritto velocemente su un foglio di carta "Sono andato a controllare una cosa, torno presto" come uno sdolcinato idiota non riuscì a trattenere la mia mano dal abbozzare uno schifosissimo coniglietto che reggeva un cuore proprio alla fine della frase. Ero un tipo a cui piaceva disegnare, e sfruttavo le mie abilità nascoste per fare cose incredibilmente diabetiche, Yoongi mi avrebbe schifato dopo aver visto Cooky reggere il cuore che gli stava donando, ma tanto sapevo che avrebbe apprezzato il gesto. 

Il bianco della neve fu accecante, la luce faceva brillare le stalattiti sotto i porticati delle case, e il manto sembrava inspessire giorno dopo giorno. Ma quanto faceva freddo? 

Saltellai un po' per scaldarmi la pianta dei piedi prima di incamminarmi verso l'ospedale a passo di marcia, cercando di non scivolare sulle strade ghiacciate, provando a darmi calore con il mio fiato. 

Alla fine arrivai e mi fermai all'entrata, uno signora, dietro ad una lunghissima scrivania, stava riordinando alcune cartelle e ogni tanto dava uno sguardo, munito di spessi occhiali, allo schermo di un computer. Un forte odore di medicinali mi fece storcere il naso quanto mi avvicinai alla signora e chiesi, balbettando come un cretino -Ehm... mi scusi... sto cercando un'infermiere...- come un sordo-muto mi misi a gesticolare nervosamente, imitando l'altezza del ragazzo -...alto più o meno così, capelli tinti di biondo, occhi nocciola, pelle pallida...labbra carnose- la signora mi guardò come se avessi dei problemi mentali, poi fece esplodere una gomma che stava masticando, schioccando le labbra, poi, una volto capito a chi mi stessi riferendo, sospirò e rispose -Min adesso è nella stanza 9- indicò una stanza indistinta nel corridoio.

"Min? Ha lo stesso cognome di Yoongi?"

Min poteva tranquillamente essere considerano un cognome abbastanza comune, ma non poteva certo essere una mera coincidenza. Doveva significare qualcosa.

Io piegai il capo in segno di gratitudine e mi incamminai nel freddo corridoio. 

Proprio come detto dalla signora all'entrata, chi cercavo uscì dalla stanza nove, anche lui stava piegando il capo a qualcuno, probabilmente un paziente, o un dottore, solo dopo si accorse di me, mentre pronunciava le frasi -Oh, ne è passato di tempo- sorridendo cordialmente. 

-Dovrei parlarti, sei libero?- andai dritto al punto, nascondendo la testa nelle spalle, per colpa del freddo, e lui, un po' confuso, rispose quasi sussurrante -Ehm... adesso no. Ma tra un po' finisco il mio turno. Mi aspetteresti al Cafè qui di fronte?- 

Annuì con voga prima di uscire dall'edificio, entrando nella caffetteria, dove un invitante tepore mi scaldò il corpo. Ringraziai Dio per i bar, che erano sempre caldi e semi-vuoti, e mi sedetti su uno sgabello collegato ad un tavolo in vetro, su cui  bustine di zucchero e fazzoletti poggiavano al centro. 

Ordinai qualcosa da mangiare, dato che il caffè lo aveva già bevuto, e aspettai di vedere la figura magra della ragazza spuntare fuori dalle porte del cafè.
Sbadigliai rumorosamente mentre mi balzò in mente l'idea che Yoongi e quel ragazzo potevano essere parenti.

Non si somigliano neanche lontanamente, ma il cognome era lo stesso, ed era chiaro come il sole che a a quel tipo importasse di Yoongi, altrimenti non mi avrebbe chiesto, all'ospedale, di buttare un occhio sulla salute di Yoongi, di assicurarmi che stesse bene.

La testolina bionda dell'infermiere mi notò e fece un cenno in mia direzione.

-Ciao-  fece.

Io ricambiai il saluto con un sorriso.
Il biondo si sedette difronte a me, in quel momento addentai la ciambella che poco prima mi avevano servito, per cercare di sembrare il più naturale possibile, evitando così di apparire nervoso.

-È successo qualcosa a Yoongi?- il ragazzo andò dritto al punto. Doveva aver compreso il motivo per cui l'avevo cercato.
Sospirai in risposta, riposi la ciambella sul fazzoletto e annuì.

-Qualche giorno fa...- mi fissai le mani per tutto il tempo evitando così lo sguardo preoccupato dell'infermiere -... Stavo andando da Yoongi è uno strano tizio tutto ben vestito mi ha detto che "Yoongi ha ucciso qualcuno"...- alzai gli occhi solo per poter vedere la sua reazione e, da quello che capì, sapeva qualcosa.

I suoi occhi si fecero scuri, cupi, tristi, ed essi, come i miei, si posarono sul tavolo del Cafè -È una lunga storia... Ma, fidati, Yoongi non potrebbe mai far del male a nessuno-

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KWhere stories live. Discover now