I. Binario 9 e ¾

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Ciao a tutti e benvenuti! Vi prego di sprecare un paio di minuti a leggere questa premessa (lo so, è lunga, chiedo venia 😅).

Quella che vi propongo è, come ho scritto in descrizione, la storia del VI libro rielaborata dal punto di vista di Blaise Zabini. Inizialmente l'ho scritta sia per me stessa, perché Zabini già ai tempi mi aveva incuriosita con la sua presenza lieve ma ripetuta, sia per tornare nuovamente ad Hogwarts, nei suoi corridoi, la Sala Grande, il Lago Nero... poi però mi sono detta "beh, magari qualcun altro ha voglia di leggere una storia del genere!" e così ho deciso di modificarla un po' e di provare a condividerla con quanti di voi vorranno leggerla ed accompagnarmi in questo tuffo nostalgico e (spero) almeno un pochino interessante.

DISCLAIMER!!!!! Se sperate in una storia totalmente incentrata su eventuali vicende romantiche, con zero trama e solo lunghe scene di sesso bollente mi spiace deludervi, non sarà così, soprattutto non all'inizio. Certo, tutto sommato ci sarà una sostanziosa parte di GinnyxBlaise, ma non si riduce solo a questo. Come già ho detto, ho scritto questa storia per immergermi nuovamente nelle atmosfere di Hogwarts, seguendo la vita di Blaise, raccontando missing moments o ripresentando scene esistenti, ma da un altro punto di vista.

Le frasi scritte in corsivo sono riprese pari pari dal libro, quindi (ovviamente) non sono affatto mie bensì di J.K.Rowling; per alcuni dialoghi che erano riportati nel libro dal punto di vista di Harry ho lasciato intatte le parole dette, cambiando però tutto il resto.
Ah! Io faccio riferimento al libro (l'edizione "vecchia", quindi niente Tassofrasso o simili), non al film, perciò le descrizioni e gli eventi si basano esclusivamente sul mondo cartaceo.
Inoltre posso dirvi già da ora che aggiornerò la storia ogni giovedì, salvo imprevisti.
Bene, ho finito con i pipponi (grazie di aver letto fin qui!!!!) perciò non mi resta che dirvi...
Buona lettura! :)
S.

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Una volta oltrepassata la barriera magica, Blaise Zabini si ritrovò nel consueto trambusto della partenza, sul binario 9 e ¾ : gatti, gufi e altri animali si agitavano stridendo nelle loro gabbie, saluti urlati dai compagni che si ritrovavano dopo le vacanze si diffondevano nell'aria mentre bambini del primo anno, terribilmente eccitati all'idea di iniziare una nuova avventura, ascoltavano soltanto per metà le solite raccomandazioni familiari. Dietro tutto questo tramestio stava l'espresso di Hogwarts che, rassicurante e scarlatto come ogni anno, sbuffava denso fumo nero su tutta quella gente. Blaise si fece largo a fatica tra la folla, nonostante parecchi ragazzi si spostassero per lasciarlo passare, e finalmente raggiunse una delle porte del treno sul quale saliva ormai da sei anni. Infine, sapendo che non avrebbe potuto evitarlo, si voltò, celando abilmente qualsiasi emozione stesse provando in quel momento.
Davanti a lui c'era una donna dalla bellezza sconcertante, coi lunghissimi capelli che le ricadevano sulle spalle in morbide onde. Come al solito non mancava di attirare gli sguardi dei curiosi ed i commenti dei più audaci, ma Blaise fece finta di non sentirli.
«Ciao caro, fai buon viaggio.»
Gli occhi del ragazzo si soffermarono in quelli della madre, oscuri e profondi, specchio dei suoi. La vide muovere impercettibilmente una mano guantata nella sua direzione, forse nel tentativo di un gesto materno che certo non le apparteneva, ma non le diede il tempo.
«Arrivederci, madre» replicò bruscamente, contraendo la mascella, per poi salire i pochi gradini di ferro senza voltarsi indietro.

Vagamente sovrappensiero percorse il treno in tutta la sua lunghezza fino a raggiungere il penultimo vagone, dove si trovava la carrozza occupata dal suo gruppo.
«Blaise!»
Draco Malfoy lo accolse con uno dei suoi più che rari sorrisi sinceri, ma niente di più. Non un abbraccio, né una pacca fraterna. D'altronde tra i Serpeverde, così come in famiglia, non erano molto frequenti le manifestazioni d'affetto; non per questo, però, i legami che si creavano dovevano considerarsi superficiali o meno forti, anzi. Ad ogni modo Pansy Parkinson non si fece troppi problemi, appiccicando sulla guancia del ragazzo fastidiose tracce di lucidalabbra fruttato con un bacio assolutamente non richiesto.
«Blaise, tesoro! Ma dove sei sparito per tutta l'estate?»
«Ho avuto molto da fare» tagliò corto lui, sistemando senza apparente sforzo il pesante baule nero sulla rete sopra le loro teste e mettendosi finalmente a sedere.
Di lì a pochi minuti furono raggiunti da Tiger, Goyle e Daphne Greengrass, che, dopo gli usuali saluti di rito, non gli staccò gli occhi di dosso. Sebbene fosse d'accordo con l'unanime parere maschile della scuola che fosse una bellissima ragazza, la riteneva estremamente vuota e superficiale, assolutamente non stimolante - così come, in effetti, gran parte del genere femminile. Non che questo le impedisse di scaldare il suo letto di quando in quando, ma finiva lì, e lei lo sapeva.
«Draco, Pansy... ma voi non dovreste controllare il treno, da bravi prefettucci cocchi di Silente?» chiese lei ghignando dopo che il treno si fu mosso, prendendo velocità e sparendo alla vista dietro la solita curva brusca. Pansy ridacchiò.
«Daphne, Daphne.... non ti facevo così ingenua sai? Perché dovremmo fare il lavoro sporco se ci pensa la feccia a svolgerlo?»

Ridacchiando, le due si misero a parlottare tra loro, malignando sui compagni di scuola e aggiornandosi sugli ultimi pettegolezzi. Tiger e Goyle leggevano le pagine di un fumetto, sghignazzando stupidamente. Draco, stranamente silenzioso, guardava apparentemente annoiato fuori dal finestrino, mentre gli immensi prati verdi si susseguivano senza sosta, riflessi in quei duri e freddi occhi grigi. Blaise non commentò, ben consapevole che quelli non erano né il luogo né il momento adatti. Si chiese distrattamente dove fosse finito Nott, anche se la sua assenza non lo aveva particolarmente sorpreso: sicuramente era a flirtare con le ragazze del quarto o del quinto anno, ci avrebbe scommesso almeno trenta Galeoni. Questa relativa quiete fu interrotta poco dopo da Weasley e la Granger che, svolgendo senza indugi i loro doveri di Prefetti da bravi Grifondoro quali erano, si erano affacciati al loro scompartimento, intimando a Pansy e a Draco di iniziare a fare la ronda. Quest'ultimo però aveva risposto semplicemente con un gestaccio e neppure gli altri li avevano degnati di troppa considerazione, anche se le due ragazze avevano sibilato a Hermione un "sudicia mezzosangue" non troppo sussurrato. Tuttavia c'era un'atmosfera strana, la cui causa risiedeva senza dubbio nell'insolito comportamento di Draco: solitamente non si sarebbe mai lasciato sfuggire un'occasione per deriderli o per maltrattarli un po'. Davvero singolare.

L'unica altra interruzione avvenne verso l'ora di pranzo, quando un ragazzino probabilmente del secondo anno bussò tremante alla porta del loro scompartimento.
«Che vuoi, moccioso?» lo apostrofò duramente Pansy.
«D...devo consegnare qu... questo a B...B...Blaise Za...Zabini» balbettò spaventato, senza ben sapere dove posare lo sguardo.
«"B...B...Blaise" » rise lei perfida, facendogli il verso « sei figlio di Raptor per caso?»
Ghignarono tutti, meno Blaise e Draco, ancora assorto nei propri pensieri.
Il ragazzino ovviamente non capì la battuta, ma rimase lì in attesa, adesso ancora più nervoso.
«Sono io, dammi pure.»

Quello allora gli porse una pergamena, stretta da un nastro di raso viola, pronto a dileguarsi.
«Grazie.»
«"Grazie"? Blaise, tesoro, non è che ti stai rammollendo?» chiese Pansy, una volta che il ragazzino si fu chiuso la porta alle spalle, mentre Tiger e Goyle ancora sghignazzavano.
Il ragazzo la ignorò, aprendo la pergamena e scorrendo rapidamente quelle poche parole, scritte con una calligrafia fastidiosamente pomposa. Subito un'espressione scocciata si dipinse sul suo volto.
«"Signor Zabini, sarei lieto di averla con me a pranzo, scompartimento C. Cordialmente, bla bla bla... Lumacorno". Patetico.»
«Lumacorno? Non sapevo che fosse qui anche lui... secondo te che vuole?» chiese Draco finalmente prendendo parola, vagamente interessato.
Blaise aveva intuito il motivo dell'interesse dell'amico, ma decise di non dire nulla.
«Non saprei.»

«Dunque? Hai intenzione di andarci?»
Stavolta era stata Daphne a parlare, visibilmente incuriosita.

«Beh, se posso evitare di mangiare schifezze da quel carrello...».
Indicò sprezzante il carrello in questione appena giunto alle sue spalle, colmo di dolci dalle forme più strane sui quali Tiger e Goyle avevano già messo gli occhi famelici, mentre si affrettava ad alzarsi.
«Ci vediamo ragazzi.»
E detto ciò, senza aspettare risposta, uscì dallo scompartimento.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now