V. Una mano per Draco

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Ben presto si resero conto che il sesto anno non sarebbe stato una pacchia. Le lezioni erano il triplo più difficili rispetto agli anni passati, e non soltanto perché in molti adesso richiedevano l'utilizzo degli incantesimi non verbali. Arrivare al fine settimana fu un sollievo per tutti e persino Blaise si era concesso un insolito buon umore, quella mattina. Il ragazzo raggiunse il tavolo di Serpeverde con un lieve sorriso che gli aleggiava sul volto, perfettamente sveglio e terribilmente affamato.

«Buongiorno Draco» disse educatamente, prendendo posto sulla lunga panca di legno.
Quello rispose con un cenno assonnato del capo.
« 'giorno Blaise.»
«Buongiorno Blaise!»

Si girò verso la fonte di quel coretto di voci squillanti. Vide tre ragazzine del quarto anno a quanto pareva molto sfacciate che lo fissavano maliziose, ma siccome era di buonumore decise di ricambiare quell'inaspettato saluto con particolare cortesia, rivolgendo verso di loro un raro sorriso. Quelle, arrossendo, scoppiarono subito in mille risatine estasiate e lui, già pentitosi del gesto, decise di rivolgere la propria attenzione esclusivamente al cibo che aveva davanti a sé. Addentò con gusto un grosso muffin ai mirtilli, mentre centinaia di gufi planavano su tutta la Sala Grande.
Un bel barbagianni reale gli posò davanti con grazia una lettera vergata da una calligrafia che conosceva perfettamente ed una copia de La Gazzetta del Profeta, che iniziò subito a sfogliare con interesse.
«Novità?» chiese Draco distrattamente tra un boccone e l'altro, giusto per dire qualcosa.
«Dissennatori ovunque, oltre al fatto che il Ministero è sempre più disperato. Sono arrivati ad arrestare Stan Picchetto spacciandolo per Mangiamorte» commentò lui, con una risata di compatimento piuttosto vuota.
«Quel sudicio bigliettaio un Mangiamorte? Che idioti, come se il Signore Oscuro si servisse di feccia del genere...»
Il fastidio che emergeva dalle sue parole era talmente evidente che Blaise ci colse qualcosa di più. Ed i dubbi tornarono. Forse non lo diceva soltanto per vantarsi, forse era sul serio diventato uno di loro. Era molto combattuto. Da una parte avrebbe voluto parlargliene, cercare di capirlo, aiutarlo... dall'altra però non poteva scordare facilmente i due mesi in cui era stato ignorato. Lui non lasciava mai cadere nulla e non c'era colpo che non rendesse. Aveva un ego non indifferente ed un orgoglio che, se intaccato, lo rendeva piuttosto affilato ed implacabile.
Se avrà bisogno di aiuto sarà lui a chiedermelo. 

Finirono la colazione in silenzio, mentre gli altri studenti si avviavano verso il campo di Quidditch grattando rumorosamente le panche per terra e vociando spensierati.
«Vieni anche tu ad ammirare il provino di Weasley? Mi chiedo quanti secondi resisterà sulla sua scopa di seconda mano...» ghignò perfido Draco, l'espressione vagamente disgustata.
«Ti ringrazio ma ne faccio volentieri a meno. Lo sai, il Quidditch non mi interessa granché. Ci vediamo a pranzo.»
L'altro rispose con un'alzata di spalle, dirigendosi verso il portone insieme a Pansy, sbucata da chissà dove. Blaise finì di mangiare con estrema calma ed infine uscì anche lui dalla Sala Grande ormai vuota sotto una lieve pioggerellina, affatto fastidiosa. Voltando le spalle al campo di Quidditch e alle decine di studenti che vi accorrevano andò verso la riva del lago, ormai uno dei luoghi del castello che più preferiva. Con un lieve svolazzo della bacchetta asciugò una piccola porzione di erba e con un altro creò una specie di bolla che lo riparasse dalla pioggia. Si sedette, decidendosi finalmente ad aprire la lettera della madre che aveva bellamente ignorato sino a quel momento. Sulla spessa pergamena ornata con lo stemma di famiglia erano state tracciate poche eleganti righe scritte in bella grafia.

Blaise,
spero che l'anno scolastico sia iniziato nel migliore dei modi.
Stai attento, ora più che mai: è difatti altamente probabile che verrai controllato, adesso che il ritorno del Signore Oscuro è sempre più imminente. Sono inoltre venuta a conoscenza del fatto che il professor Lumacorno nutra una certa simpatia nei tuoi confronti; ti consiglio di coltivarla, potrebbe risultarti molto utile.
Ora ti devo lasciare.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now