III. Casa

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Le carrozze si fermarono sferragliando e gli studenti si affrettarono a scendere, impazienti di affondare i denti nel banchetto e di vedere le nuove matricole. L'imponente castello illuminato svettava su di loro, regalando al prato circostante una luce soffusa. In lontananza Blaise scorse il lago, ora liscio velluto nero, infrangersi al passaggio delle piccole imbarcazioni che contenevano gli impauriti studenti del primo anno. Sorrise, al ricordo di un se stesso sei anni prima sulle stesse imbarcazioni, intimorito come Draco, il quale però cercava di ostentare tranquillità in modo fin troppo plateale per risultare credibile.
Blaise salì i gradini di pietra, varcando la soglia accogliente della scuola e ritrovandosi nella Sala d'Ingresso, ampiamente illuminata dalle numerose torce che fluttuavano pigre per aria. Circondato dal vociare degli altri studenti oltrepassò la doppia porta sulla destra, ritrovandosi finalmente nella Sala Grande che li accolse sotto il soffitto blu notte, puntellato di stelle che però si faticavano a vedere, oscurate dalla prepotente luce di centinaia di candele sospese a mezz'aria. Blaise si affrettò a raggiungere il tavolo di Serpeverde mentre la Sala si riempiva, venendo fermato ogni pochi passi e ricevendo poderose pacche sulla schiena o lascivi baci sulle guance. Nonostante la sua spiccata riservatezza era piuttosto popolare, non soltanto tra i compagni della propria casa o del proprio anno. In molti gli si avvicinavano, non importava se maschi o femmine, attratti dalla sua ricchezza, dal modo di fare sicuro o dal suo bell'aspetto, o magari da tutti e tre.
Gli insegnanti stavano seduti come ogni anno al lungo tavolo; tra loro riluceva ora la notevole pelata di Lumacorno, che chiacchierava bonario con gli altri professori. Dopo qualche minuto lo raggiunse Draco, che si sedette trafelato al suo fianco con un sorrisetto soddisfatto. Blaise lo guardò interrogativo ma quello gli fece un gesto con la mano, come a posticipare le spiegazioni. La McGranitt interruppe bruscamente il chiacchiericcio, andando a posare il consunto Cappello Parlante sul solito sgabello mentre i bambini del primo anno si allineavano nervosamente davanti al tavolo degli insegnanti. Di nuovo, ricordi.
Ricordi di quando Draco gli aveva confessato sussurrando il proprio timore.

«E se non finissi a Serpeverde? E se il Cappello mi mandasse a Tassorosso o, peggio ancora, a Grifondoro?» gli aveva chiesto con un misto di terrore e disgusto in volto. E Blaise, pensando alla possibile reazione del padre Lucius se ciò fosse accaduto davvero, aveva sperato intensamente che l'amico finisse a Serpeverde, cosa che ovviamente era accaduta non appena il Cappello aveva sfiorato la chioma platino di Draco. 

Ricordi, di come anche per lui la scelta del Cappello Parlante fosse stata rapida, nonostante un'iniziale possibilità di finire tra i Corvonero; dopo pochi istanti era comunque stato accolto al suo tavolo dall'applauso dei Serpeverde e dal sorriso di Draco, che a quel tempo ancora arrivava ad illuminargli i freddi occhi grigi.

Dopo il consueto discorso in rima del Cappello Parlante, seguito da un applauso che rimbombò per tutta la Sala Grande, i bambini furono pian piano smistati. Appena l'ultimo venne messo a Corvonero, la professoressa McGranitt portò via sgabello e Cappello e Silente si alzò in piedi.
«Buonasera a tutti. Ho solo una parola da dirvi, prima del banchetto» esordì, sorridendo appena da sopra i soliti occhiali a mezzaluna.« Abbuffatevi!» concluse, tornando a sedersi. I cinque tavoli si riempirono magicamente di leccornie sotto lo sguardo glaciale dei fantasmi che fluttuavano per la Sala, e tutti gli studenti si affrettarono a seguire il consiglio di Silente. Blaise riempì il suo piatto con un po' di tutto, intervenendo ogni tanto nei discorsi dei compagni senza però iniziarne mai uno lui stesso. Era ancora curioso di sapere cosa avesse combinato Draco, quando la risposta ai propri dubbi fece ingresso nella Sala Grande. Harry Potter - e chi altri, sennò? -, col volto coperto di sangue raggrumato, si precipitò al tavolo dei Grifondoro, ma non abbastanza in fretta da non suscitare l'interesse e gli sguardi di gran parte della scuola. Guidato dall'istinto Blaise si voltò invece verso Draco, che difatti se la ghignava soddisfatto. Fu a quel punto che il ragazzo iniziò il suo racconto, parlando a tutti quelli che volevano ascoltare.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now