IX. Un Natale molto gelato [pt.2]

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Come aveva detto a Ginny quella sera Blaise non si presentò alla festa, tuttavia non era neppure in dolce compagnia: in quel momento non avrebbe sopportato la presenza di nessuno. La Sala Comune era deserta, tutti se ne erano andati nei loro letti già da un bel po' di tempo, impazienti per la partenza del mattino seguente. Lui invece era seduto su una poltrona di velluto verde davanti al fuoco, tra le mani il solito bicchiere di Whisky Incendiario che il suo elfo domestico gli aveva zelantemente procurato.
All'improvviso qualcuno fece irruzione nella stanza, interrompendo i suoi pensieri.
Blaise alzò lo sguardo incuriosito per ritrovarsi ad incontrare un paio di occhi grigi in tempesta che conosceva alla perfezione.

Draco dal canto suo, non appena l'aveva notato su quella poltrona, si era bloccato, incerto sul da farsi. Era ancora furioso per l'umiliazione di essere stato rimproverato davanti a tutti - Potter compreso - da Gazza e per l'ennesimo interrogatorio di Piton e adesso, ciliegina sulla torta, davanti a lui c'era Blaise, al quale da giorni non rivolgeva la parola. In realtà gli mancava parlare con lui, sapeva di aver esagerato quella sera, eppure il suo orgoglio gli impediva di compiere il primo passo e chiedere scusa.
Stava per andarsene verso la sua stanza, determinato ad ignorarlo, quando una voce alle proprie spalle lo costrinse a fermarsi, facendolo voltare.
«Va tutto bene?»

Suo malgrado, Blaise non avrebbe mai potuto impedirsi di preoccuparsi per lui.
«Che ti importa? Non hai detto che vuoi restare fuori da tutta questa storia?»
«L'ho detto» rispose Blaise con un tono di voce indecifrabile, piegando la testa di lato nell'osservarlo con più attenzione. 

Draco si morse un labbro, stizzito, profondamente tentato dal dirgli ogni cosa come aveva sempre fatto. I secondi passavano e nessuno dei due pareva intenzionato a cedere.
«Gazza mi ha beccato mentre stavo andando verso la Stanza delle Necessità e sono riuscito a cavarmela per il rotto della cuffia, fingendo che mi volessi imbucare alla stupida festa di Lumacorno. Ovviamente Piton non ha perso l'occasione di braccarmi, sottoponendomi al suo solito interrogatorio. Ci mancava solo lui...» mormorò infine, grattandosi distrattamente la nuca.
«Beh, l'importante è che nessun altro sospetti di te. Sono sicuro che sei perfettamente in grado di tenere a bada Piton».

A quelle parole Draco mutò espressione alzando lo sguardo su di lui, realizzando solo in quel momento di essersi effettivamente lasciato andare a quella confessione e pentendosene immediatamente.
«Che c'è Zabini, ti preoccupi per me? Come hai detto tu, non ho bisogno della tua opinione.»
L'altro gli rivolse un'occhiata scettica.
Draco, nonostante il tono sprezzante che aveva utilizzato, dentro di sé aveva provato un piccolo ma irrefrenabile moto di gratitudine, ed era sicuro che l'amico l'avesse percepito. Dannazione. Senza aggiungere altro si voltò nuovamente verso i dormitori e, a passo sostenuto, andò verso la propria stanza.
Blaise rimase seduto, meditabondo, l'ombra di un vago sorriso ad aleggiargli sul volto.
Prese un altro sorso di Whisky.



Quando la mattina seguente uscì dalla propria stanza fu accolto da un gran trambusto. Tutti si stavano preparando per tornarsene a casa, la Sala Comune era ingombra di bauli, gabbie di animali, studenti in fibrillazione... sembrava di essere tornati al caos che regnava sovrano al binario 9 e ¾ il primo di settembre. Blaise sospirò, senza comunque perdere il buonumore. Il treno sarebbe partito in tarda mattinata riportando tutti a Londra e presto avrebbe avuto quella parte del castello tutta per sé o quasi.
In molti andarono a salutarlo, augurandogli buone feste, finché non rimase fuori dall'appello soltanto il suo solito gruppo di amici, compagni, o quel che erano. 

Indossavano tutti dei mantelli da viaggio, i bauli pronti accanto a loro, le espressioni più serene del solito. Era strano non andare via con loro quell'anno eppure a Blaise non dispiaceva affatto, anzi. Pansy gli diede come sempre uno sgradevole bacio sulle guance, Tiger e Goyle vigorose pacche sulle spalle. Daphne invece, per non rinunciare ad un'uscita ad effetto, gli diede un rovente bacio in bocca attirando su di sé molti sguardi, tanto che Nott dopo un po' si sentì in dovere di interromperli, afferrando Blaise per il collo.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now