VI. Scontri

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Era un primissimo pomeriggio come tanti e Blaise se ne stava chino su una pergamena, intento a finire i compiti di Trasfigurazione. Una ragazza del terzo anno gli si avvicinò titubante, costringendolo così a sollevare gli occhi dal foglio. Stava per scacciarla in malo modo - non aveva molta voglia di flirtare - tuttavia quella non gliene diede il tempo, porgendogli prontamente una pergamena arrotolata da un nastro viola che conosceva bene.

«Scusami, il professor Lumacorno mi ha chiesto di darti questo. E ha aggiunto anche che rischia di offendersi se non ci vai.»

Pareva sinceramente dispiaciuta di averlo disturbato per una cosa del genere.

«Va bene, ti ringrazio» rispose Blaise con un sorriso quasi sincero, già incupitosi al pensiero del contenuto del messaggio. In effetti, deliberatamente disobbedendo a ciò che gli aveva detto sua madre, ne aveva saltate parecchie di quelle cenette barbose. La ragazza sparì tra gli scaffali e lui si rassegnò a leggere il messaggio: questa volta l'invito era per una festa di Natale, ed era consentito portare qualcuno. Fantastico, pensò sarcasticamente tra sé.

Ormai ufficialmente deconcentrato sospirò. Aveva proprio bisogno di una passeggiata per schiarirsi le idee.

Ancora non aveva varcato il grande portone e già assaporava l'aria fresca scompigliargli i capelli, immediatamente più rilassato. Camminò per un po' sul limitare della Foresta Proibita mentre la luce scemava, finché tutto fu avvolto da un'inquietante oscurità. Era quasi inverno, era normale che facesse buio presto. Sentì in lontananza delle grida interrompere quel silenzio di quiete: provenivano dal campo di Quidditch, così senza pensarci più di tanto virò da quella parte ed andò a sedersi, invisibile sugli spalti. Era in corso l'allenamento di Grifondoro e Blaise osservò a lungo una figurina dai capelli rossi filare con la sua scopa e continuare a segnare gol. Suo fratello invece, che non si spiegava cosa ci facesse in porta, sembrava incapace di parare quella cavolo di pluffa, finché non tirò per sbaglio un pugno ad una delle Cacciatrici. Anche da quella distanza riusciva ad intuire che doveva averle fatto piuttosto male... complimenti Weasley, davvero una mossa vincente. Ripresero l'allenamento e, seppure Blaise non se ne intendesse particolarmente di Quidditch, era impossibile non accorgersi che stavano giocando davvero da schifo. I suoi compagni sarebbero stati contenti: a quanto pareva quell'anno Serpeverde aveva buone probabilità di battere Grifondoro.

Gli allenamenti finirono ma lui continuò a starsene lì seduto, meditabondo, finché non vide la Weasley uscire dagli spogliatoi e decise di seguirla. Sentiva un inspiegabile ed ingiustificato bisogno di parlarle, che svanì nel momento stesso in cui Dean Thomas la raggiunse prendendola per mano. Si avviarono insieme verso il castello e Blaise, per evitare di ritrovarsi in mezzo all'intera squadra di Grifondoro, dovette rassegnarsi ad andare nella loro stessa direzione, sorbendosi un'infinita serie di baci e smancerie. Davvero di pessimo gusto. Finalmente arrivarono al Salone di Ingresso. Blaise, diretto al Settimo Piano da Draco, aveva già un piede sul primo scalino quando sentì distintamente Ginny e suo fratello urlarsi contro, le voci che rimbombavano per tutto il piano. Tornò indietro, origliando incuriosito; aveva saputo del famoso caratterino della Weasley, ma non aveva ancora avuto l'onore di osservarlo di persona.

«Non voglio che la gente dica che mia sorella è una...»
«Una cosa?» urlò Ginny, sfoderando la bacchetta « Una cosa di preciso?»
«Non voleva dire niente, Ginny...»
[...]
«Invece si!» sbraitò lei, infiammandosi con Harry. «Solo perché lui non ha mai baciato nessuno in vita sua, solo perché il più bel bacio che abbia mai ricevuto è stato da Zia Muriel...»
«Sta' zitta!» gridò Ron, più che rosso ormai quasi marrone.
«Col cavolo!» strillò Ginny, fuori di sé. «Ti ho visto con Flebo: tutte le volte che la incontri speri che ti baci sulle guance, fai pena! Se andassi in giro a pomiciare un po' anche tu non ti seccherebbe tanto che lo facciano tutti gli altri!»

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now