XII. Passi avanti

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ATTENZIONE ATTENZIONE: ho scritto una oneshot del IV capitolo (o meglio, della scena del lago) dal punto di vista di Ginny. Se vi interessa e vi va di passare a darle un'occhiata la trovate sempre sul mio profilo. Si intitola "Incontri Inaspettati" ... fatemi sapere se vi piace come idea :) 

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Più passava il tempo e più Blaise si sentiva sopraffatto dai propri pensieri. Oltre ai compiti sempre più impegnativi ed il poco tempo libero che dedicava quasi unicamente ad aiutare Draco, doveva pure occuparsi pure di un'altra questione: l'esame di Materializzazione.

Da quando c'era stata la prima lezione lui ed i suoi compagni avevano continuato ad esercitarsi con Twycross, il loro Istruttore, e Blaise, dopo appena un paio di mesi, era finalmente riuscito a Materializzarsi nel proprio cerchio di legno. Era stato uno dei primi, anche se ovviamente la Granger lo aveva come al solito battuto sul tempo. Twycross stravedeva per lei, non faceva che prenderla come esempio ed elogiarla, sottolineando quanto i suoi movimenti fossero esatti e quanto prendesse seriamente le sue lezioni.
Patetico.

Infine - oltre all'Armadio Svanitore, ai compiti e all'esame imminente - c'era un ulteriore pensiero che andava ad aggiungersi agli altri, e quel pensiero aveva occhi azzurri e fiammeggianti capelli ramati. La cosa lo irritava non poco: perché cavolo non riusciva a togliersela dalla testa?
Era solo un gioco, certo, eppure...

Cercava di impedirselo, ma si era ritrovato ad osservare sempre più spesso in direzione del tavolo di Grifondoro. Quando passeggiava per i corridoi e scorgeva dei capelli rossi, nonostante lo celasse ai suoi compagni, non poteva evitare di guardare di sfuggita per vedere se era lei. Le poche volte che si imbattevano l'una nell'altro ovviamente si ignoravano come avevano sempre fatto eppure, quando ogni tanto i loro sguardi si incontravano, ciò che scorgeva in quello della ragazza non gli piaceva per niente.
O meglio, gli piaceva molto, e per questo cercava di sfuggirle.
Lui era Blaise Zabini, non si legava a nessuno, non gli importava di nessuno, e questo non sarebbe mai cambiato.
Mai.

«... così bravo, vero Blaise?»
«Oh, sì, certo.»
Si era riscosso in fretta dalle proprie fantasie nelle quali non si era neppure accorto di entrare. Erano a cena e tutti stavano parlando dell'imminente esame di Materializzazione. Oltre a lui avrebbero partecipato pure Pansy e Tiger, gli unici ad avere l'età giusta, e mentre gli altri discutevano lui si era distratto un attimo, improvvisamente concentrato su un paio di occhi color del cielo che lo stavano fissando fino ad un attimo prima. Con un paio di risposte vaghe era riuscito a riprendersi, camuffando la propria disattenzione con la stanchezza, ma mentre tutti erano tornati tranquillamente a parlare lui poteva percepire distintamente un paio di occhi su di sé, molto diversi da quelli di poco prima.
Riemerse dal proprio calice con indifferenza, incontrando finalmente lo sguardo indagatore di Draco; si limitò ad osservarlo di rimando con espressione interrogativa e beffarda.
Draco non disse nulla, ma gli lanciò un'occhiata significativa: sapeva che era distratto, e Blaise sperò con tutto se stesso che non capisse mai il motivo della sua distrazione.

L'Esame si teneva ad Hogsmeade, in un campo incolto appena fuori dal villaggio. Lui ed i suoi compagni se ne stavano in piedi innervositi, aspettando che Twycross, impegnato a confabulare col loro Esaminatore, si decidesse a dare inizio all'esame. Blaise si guardò attorno.
Qualcuno azzardò un sorrisetto nervoso nella sua direzione, ma la maggior parte dei ragazzi era chiusa in un silenzio concentrato, teso o, come nel caso di Weasley, costellato da preghiere a mezza bocca. Blaise, come suo solito, ostentava una plateale impassibilità.
«Come diavolo fai a startene così tranquillo?» bofonchiò Tiger accanto a lui, mentre si torceva le mani sudaticce.
«Beh, semplicemente non c'è nulla di cui preoccuparsi. Oltretutto l'ansia in questi casi è altamente controproducente.»
Quelle parole gli fecero guadagnare qualche occhiataccia da parte di coloro che gli erano abbastanza vicini da sentire.
«La fai facile tu!»
«Perché lo è.»
Tiger non disse più nulla, probabilmente insultandolo mentalmente. Eppure Blaise non lo faceva per mostrarsi superiore, o almeno non solo: lui era sinceramente rilassato, anzi, sapeva di essere in grado di Materializzarsi e non vedeva l'ora di mostrare una volta di più la sua abilità.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now