XX. EPILOGO

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... e a te
se sei rimasto con Blaise
fin proprio alla fine.



Dopo il funerale tutti gli studenti raccolsero le loro ultime cose, accompagnati da un chiacchiericcio mesto sovrastato dagli stridii e miagolii dei loro animali.
Come ogni anno salirono sulle carrozze senza cavalli, diretti verso Hogsmeade e, da lì, all'Espresso che li avrebbe riportati a casa.

Blaise salì su una carrozza a caso, senza guardarsi attorno; fu soltanto quando erano quasi arrivati che si accorse che nello stretto abitacolo c'erano solamente lui e la Lovegood, che lo osservava interessata e con una strana espressione onnisciente.
Blaise sapeva che era amica di Ginny ed era quasi altrettanto sicuro che Ginny non avesse detto nulla a nessuno di loro due, eppure Blaise era convinto che Luna sapesse qualcosa... certo, era una ragazza strana, eppure non stupida, e non solamente perché era una Corvonero. Un po' la ammirava, perché riusciva ad essere se stessa senza nascondersi dietro maschere come invece faceva lui. Doveva essere bello poterselo permettere...

Non si dissero nulla - lui la salutò appena con un cenno della testa quando arrivarono in stazione - e  Blaise si incamminò con passo calmo verso l'ultima carrozza del treno, quella che occupava tutti gli anni assieme ai suoi compagni.
In realtà all'interno dello scompartimento si respirava un'aria strana.
C'erano tutti: Tiger e Goyle, quasi spiazzati nei loro modi goffi e prepotenti ora che non c'era nessuno che pensasse al posto loro, Daphne, talmente assorta nei propri pensieri non provò nemmeno a flirtare con lui, Nott, con cui non aveva effettivamente più parlato da quella volta a pranzo. Fu Pansy a rompere il silenzio.

«È così strano essere qui senza Draco » disse con gli occhi lucidi, dando voce ai pensieri di tutti.
Certo, Draco mancava da giorni, ma essere su quel treno senza di lui era una sorta di conferma che non sarebbe più tornato. Era l'ennesima dimostrazione che tutto stava cambiando.

«Però l'aveva detto, no?» bofonchiò Goyle dopo un po', quasi imbarazzato.
Tutti lo guardarono, un po' sorpresi.
«A inizio anno... lui lo aveva detto che aveva progetti più importanti, che il Signore Oscuro... insomma...»
«È vero. Almeno lui adesso può far parte degli eventi, agire direttamente, invece che stare ad ammuffire in questa scuola. Oltretutto, ora che Silente è morto, se la McGranitt prenderà il suo posto credo che starà meglio di tutti noi.»

L'incredibile leggerezza e convinzione con cui Nott aveva pronunciato quelle parole infastidì Blaise enormemente. Non si rendeva conto di ciò che stava dicendo? Draco non aveva voluto tutto ciò che gli era accaduto, era una maschera quella che mostrava... non era un gioco. C'erano la sicurezza sua e della propria famiglia in ballo.

«Sei libero di andare con lui, nessuno ti trattiene» scattò Blaise, il tono di voce tagliente.
«Cosa vorresti dire?»

Gli altri ammutolirono, guardando alternativamente sia lui che Theodore. Nonostante tutto erano sempre andati d'accordo, eppure adesso si guardavano in cagnesco, in evidente tensione. Per loro era piuttosto strano vedere Blaise perdere la propria proverbiale pacatezza, perché non sapevano cosa si celasse davvero dentro il torbido che aveva dentro... lo sapevano solo Draco e coloro che, sfortunatamente, avevano avuto a che farci. E Ginny, a cui però aveva concesso soltanto un'occhiata rapidissima.

«Che niente sarà più come prima. Che senza Silente il mondo magico è in balia di Vol... del Signore Oscuro. Che anche Hogwarts cambierà... credete che Lui si lascerà scappare l'occasione di plagiare giovani menti secondo il suo volere? Credetemi, sarò davvero molto sorpreso se non metterà qualcuno dei suoi Mangiamorte all'interno del Castello. Davvero, non avete idea di ciò che state dicendo.»

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now