XVI. Chiusure

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«Blaise, ho riparato l'armadio. Tieniti pronto.»

Era una mattina come tante e lui e gli altri Serpeverde stavano andando verso l'aula di Incantesimi, avvolti come al solito da un chiacchiericcio quasi rassicurante. Daphne e Pansy malignavano come sempre, Tiger e Goyle avanzavano in silenzio e visibilmente di malumore. Nott camminava senza prestare attenzione a nessuno, neppure alla Bulstrode che tentava in tutti i modi di intavolare una conversazione con lui.

L'anno precedente l'aveva rifiutata senza alcun tatto, eppure lei pareva non essersi ancora rassegnata, nonostante le avesse palesemente detto che non era interessato a "ragazze grosse il doppio di lui e femminili quanto un troll".

Blaise camminava col suo solito passo cadenzato e la mente altrove, ma nonostante ciò aveva notato con la coda dell'occhio Draco rimanere indietro e, contro ogni sua aspettativa, fargli gesto di raggiungerlo. Aveva fatto finta di allacciarsi una scarpa - una scusa vecchia quanto il mondo, eppure sempre efficace - finché non fu superato da tutti i suoi compagni, per poi avvicinarsi a Draco per sentire cosa volesse dirgli, in realtà già immaginandoselo.
"Blaise, ho riparato l'armadio. Tieniti pronto".

A quelle parole qualcosa di estremamente pesante era piombato dentro di lui.
Era la piena consapevolezza: ormai era fatta.


Draco era stato dimesso dall'Infermeria un paio di settimane prima, tuttavia non gli disse mai se si fosse accorto o meno delle sue visite. A dire il vero era dalla loro ultima discussione che non gli rivolgeva parola, ma Blaise sapeva bene che sarebbe venuto da lui una volta giunto il momento, e così era stato. 

Blaise lo guardò - la rabbia ormai lontana - e gli mise una mano sulla spalla, senza dire niente perché non c'era niente da dire. Qualsiasi raccomandazione sarebbe stata inutile: sapevano di essere sull'orlo di un precipizio, pronti a saltare senza essere ben sicuri della profondità in cui sarebbero andati a ficcarsi.
Aumentò la stretta.
Da quel momento avrebbero dovuto soltanto aspettare il momento giusto, poi sarebbe cambiato tutto. Non appena Silente si fosse distratto un attimo Draco ne avrebbe approfittato, introducendo finalmente i Mangiamorte all'interno della scuola. Dimostrando al Signore Oscuro che non tutti i Malfoy erano degli inetti, riscattando il nome della sua famiglia e soprattutto salvando i suoi genitori, e se stesso... o almeno così credeva lui. Uccidendo uno dei maghi più abili e stimati di tutti i tempi. Facendo precipitare Hogwarts e l'intero mondo magico nel caos.

«Buona fortuna.»
Blaise tolse la mano dalla spalla di Draco e si incamminò nella direzione opposta rispetto a quella dell'aula di Incantesimi. In quel momento c'era un unico posto in cui desiderava essere, o meglio, una sola persona al mondo la cui presenza si era fatta improvvisamente necessaria, vitale. 
A breve sarebbe cambiato tutto e lui, soltanto per un istante, aveva bisogno di cedere a se stesso e a ciò che voleva davvero.


Draco alle parole dell'altro aveva semplicemente annuito, teso, ma con un lampo di folle soddisfazione negli occhi. In realtà non aveva ancora pensato al dopo. Erano mesi che dedicava tutto il suo tempo e la sua concentrazione alla riparazione dell'Armadio, ma non si era mai soffermato a riflettere su cosa fare davvero una volta sistemato. Osservò sovrappensiero Blaise sparire dietro l'angolo del corridoio, anche lui senza alcuna intenzione di seguire i compagni verso l'aula di Incantesimi.

Si sentiva solo come non mai.
Certo, quella condizione di solitudine se l'era andata a creare lui stesso, ma non poteva non dispiacersi per aver perso un amico... no, perso no. Nella stretta di Blaise aveva percepito tutto l'affetto che li univa e sapeva che nonostante tutto lui non l'avrebbe mai abbandonato.
Eppure non poteva perdersi dietro queste cose, non poteva permettersi distrazioni né punti deboli, perché il Signore Oscuro non perdonava neppure il più piccolo degli errori. 
Non poteva fare affidamento su nessuno - nessuno! -: non sulla sua famiglia, non su inetti come Tyger e Goyle, non su Blaise. Non poteva essere aiutato, non poteva essere capito, e non voleva neppure che lui o altri ci rimettessero la pelle.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Where stories live. Discover now