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yoongi

il mio sonno fu disturbato dal rumore di un telefono. pigramente mi misi seduto ed iniziai a cercare nel letto l'apparecchio da dove proveniva la suoneria rumorosa.
'aish.. dove cazzo è finito?' era l'unico pensiero che mi volava in mente alle 13:37 di un pacifico sabato "mattina".
dopo qualche minutino di ricerca e varie continue chiamate lo trovai. sullo schermo appariva ciò

my hope, my angel
sta chiamando...
accetta rifiuta

"cosa vuoi hobi? fai che sia una buona ragione per disturbare la mia dormita"
hoseok era il mio migliore amico, da ormai qualche anno, quasi 12..
nonostante fosse sempre stato al mio fianco era uno scassa balle.
"buongiorno anche a te yoongi, anche io ti voglio bene"
disse aggiungendo una risata alla fine della frase.
grattai il lato della mia testa e sbadigliai, in seguito mi alzai dal letto.
"allora, il fatto è: so quanto tu possa amare la musica.. e i bambini.. okay la prima parte non centra. insomma ti ho trovato un lavoro come babysitter!" fece come al solito uno dei suoi versi che rallegravano sempre le mie giornate.
mi conosceva davvero bene.. che mi piacesse la musica non era un mistero, dato i record registrati insieme al mio secondo migliore amico, namjoon, ma che mi piacessero i bambini..beh, quello era poco saputo.
non che me ne vergognassi, ma di certo le persone non si immaginano che lo stesso yoongi che scrive testi infuocati per RM, ama cuccioli di umani e che sogna di prendersene cura da quando è piccolo. è un piccolo contrasto della mia personalità.
prima di chiudere la chiamata lo ringraziai, e lui mi disse che aveva già messo dei volantini con il mio numero in giro per la città.
quest'ultima cosa non era molto di mio gradimento, ma non lo ha fatto per spacciare il numero di Agust D, ovviamente aveva messo un mio secondo numero, quello di yoongi, anche se tutto sommato io e namjoon non eravamo molto famosi, almeno, lui si, io lo aiutavo solo con la base e i testi, non ero un tipo da palco, non ancora..

dato l'orario saltai colazione e pranzai direttamente con un piccolo piatto di pasta e una leggera insalata, dopodiché sparecchiai le stoviglie e mi lavai i denti.
detti un'occhiata al telefono per vedere l'ora. erano le 14:44, in meno di mezz'ora sarei dovuto andare da namjoon per lavorare su un'ultima canzone che sarebbe uscita il mese stesso.
mi diressi verso camera mia per aprire l'armadio e quindi scegliere cosa mettermi, ovvero un paio di jeans neri strappati ed una grande maglietta bianca sopra, niente felpa dato il primo caldo della stagione.
già da prima sentivo dei rumori provenire da fuori, ma non ne diedi tanta importanza, solo quando uscii vidi la situazione: i nuovi vicini di casa si erano appena trasferiti.
sapevo che a sostituire la vecchia Loretta, donna di 86 anni ormai trasferita in una casa di riposo, ci sarebbe stata questa nuova famiglia però fuori vedevo solo gli uomini in divisa accompagnati da un altro uomo, evidentemente il padre.
vedendo la fatica dell'ultimo a prendere uno scatolone corsi in aiuto con un sorriso in volto.
"lasci che la aiuti" dissi per poi afferrare l'altro lato dell'oggetto pesante. appena portato la scatola in casa mi presentai.
"min yoongi, sono il suo vicino di casa, le do il benvenuto a Seoul!" sporsi la mia mano usando uno dei miei migliori lati per fare una buona prima impressione. 'la prima impressione è quella che conta' dicevo sempre mia madre.
"grazie mille per prima yoongi..sai, l'ernia ad una certa età decide di uscire senza preavviso... scusa, possiamo darci del tu?" rispose il signore mentre teneva posata una mano dietro sulla schiena e l'altra nella mia.
"certo, nessun problema.." dissi velocemente.
"oh! seojun, park seojun. grazie ancora, noto che sei di fretta, vai pure. appena avrai tempo, sei hai piacere, ti presenterò il resto della famiglia, mh?" mi propose con un grande sorriso.
"grazie davvero, mi sta aspettando un mio amico, e certo.. avrò piacere di conoscere la su- tua famiglia" risi per l'ultima parte, non ero abituato a dare del tu subito, ma quest'uomo era particolarmente simpatico.
ero uscito appena in tempo dall'abitazione per raggiungere la fermata dell'autobus. corsi dentro e presi uno dei primi posti liberi che avevo trovato.
presi gli auricolari e misi su un po' di musica: "go" degli nct dream; iniziai a picchiettare il suo ritmo sul bordo del finestrino mentre il veicolo si dirigeva verso la casa del mio amico.
passò qualcosa come un quarto d'ora e l'autobus si fermò, io scesi, feci qualche passo e mi trovai nel quartiere, poi mi diressi alla casa e suonai.
senza vedere chi fosse namjoon mi aprì il cancello ed io entrai.
"hyung, sei te?" disse in lontananza.
"certo, chi vuoi che sia?" non rispose alla mia ironia, ma poco dopo si presentò nella sala dove ero rimasto ad aspettare.
"okay, la base è praticamente pronta, ho solo bisogno di qualche consiglio per il tes- yoongi, perché sei così felice?" si interruppe notando la mia felice espressione.
"mh, nulla in particolare, hobi mi ha trovato un lavoro come babysitter e ho appena conosciuto il mio nuovo vicino" risposi tranquillamente.
"ma è fantastico! e.. com'è il nuovo vicino?" il suo volto cambiò verso la fine della frase, come se fosse chissà che.
"nam. no. primo, non sono gay, secondo, avrà si e no 50 anni.." dissi seriamente.
"tu..non sei gay.." poi scoppiò a ridere.
"senti, la mia è stata solo una piccola cotta per taehyung, ed era quattro anni fa. in più no, non sono gay, sono bisex." dissi spingendolo leggermente in modo giocoso.
"ah si? e dimmi, da quant'è che non ti piace una ragazza?" namjoon continuò a ridere.
"che ne dici di iniziare a finire la canzone?"
cercai palesemente di cambiare discorso, e lui lo notò.
"quanto sei pessimo a fingere.. comunque hai ragione, andiamo a finire il testo.."
così, senza entrare troppo nel dettaglio, andammo nel suo studio a completare il testo. la canzone parlava proprio di amore, del fatto che non abbia confini e che ognuno può amare chi vuole senza averne paura.
namjoon e jin, il suo ragazzo, stavano insieme da qualche anno, e pensava fosse giusto che anche i suoi fans lo sapessero. non voleva direttamente farlo sapere, non era ancora pronto, ma aveva intenzione di mettere alcuni indizi, proprio come aveva fatto taehyung nella sua canzone "stigma". anche lui era fidanzato, e gay, stava con jungkook da un annetto nonostante i due si amassero da diversi anni.
mentre namjoon leggeva il testo mi misi a riflettere, sia sul fatto che tutti i miei amici erano famosi per qualcosa, ma specialmente per la mia sessualità.
ero davvero gay? ormai lo avrei dovuto sapere a 20 anni, ma ancora le mie idee non erano ben chiare.
c'era questa ragazza, suran, a cui piacevo, la quale più di una volta mi chiese di uscire con lei, ma non ci riuscivo. non per il nervoso, non perché non mi piacesse, ma c'era qualcosa che non mi convinceva.. così a lei dissi di essere gay, ma nemmeno io stesso ne ero certo. questo episodio mi fece riflettere: non mi piacevano più le ragazze? forse non mi sono mai piaciute...

biberon;; [finita]Where stories live. Discover now