ii

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jimin

"jiminie?" chiamò la dolce voce di mia madre.
essendo quasi l'una sapevo già che ci fosse pronto il pranzo.
misi così via i miei giochi, tolsi le calze, che a mamma non piacciono, e scesi giù.
"come mai ci hai messo così tanto?" chiese subito mettendomi in ansia.. non sapevo mentire, non a mia madre.
"io..io ecco..ehm.." misi le mani dietro la schiena e guardai il pavimento, completamente nervoso.
"oh, fa niente, ora sta arrivando papino e c'è pronto da mangiare, siediti cucciolo"
non appena finì la frase arrivò in cucina mio padre, aveva gocce di sudore sulla fronte che si asciugò con il braccio sinistro.
"papi!!" gli corsi in braccio senza pensare al cattivo odore e la pelle appiccicaticcia.
papà era uno dei pochi che non mi giudicava per i miei pupazzi o le mie adorabili calze, a differenza di mia madre.. spesso lei mi diceva che sono una vergogna e che dovrei comportarmi da vero uomo, dato che ho 18 anni, e se mi vede con addosso delle calze mi becco un ceffone.. ma lei è comunque mia madre, mi vuole bene.
"papà, andiamo a mangiare!" dissi prendendolo per la mano e portandolo al tavolo, mammina ci guardava sorridente.
babbo era così stanco perché avevamo appena traslocato e ha aiutato lui i signori degli scatoloni. lui è il mio eroe, mi ha sempre protetto da ogni tipo di attacco e insulto, tranne quelli a scuola.
io vado a scuola solo per jungkook, il mio migliore amico, lui mi fa dimenticare tutte le cose brutte che mi dicono gli altri, proprio come la danza! amo ballare, è quasi come uno sfogo, dentro il ballo metto tutte le mie emozioni: felicità, tristezza, rabbia, tranquillità, stupore,...
finito il leggero piatto chiesi il permesso a mia madre di tornare su, lei mi disse che prima avrei dovuto sparecchiare, dopo sarei salito. quindi mi alzai e misi tutti i piatti in lavastoviglie, diedi un bacino a mamma e papà e tornai su.

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baebae.jiminie nuove calze! anche nuova felpa hehe💖 grazie @/taeskook

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taeskook nulla jiminie! è stato bello fare compere con te ieri, ti voglio tanto bene❤
tatabitch aw.. che dolce il mio babyboy
taetaeskook 😇

honey_jimin sei perfetto😢

soft.aby.boy cazzo se sono gay...

anns voglio avere le tue gambe! T-T

molti commenti erano di amore, alcuni erano dei ragazzi nella mia scuola..

djhonaddy che frocio del cazzo, sei un perdente haha

quello era il mio compagno di classe, john, ho sentito chiamarlo "fuckboy" anche se non so cosa voglia dire.. fatto sta che mi chiamava sempre "frocio" e quando ho chiesto il significato a mio padre mi ha detto che significa "gay" ma in un brutto modo. mia madre dice sempre che essere gay è una cosa brutta, che la natura dice che l'uomo deve stare con la donna, non con un altro uomo.
inoltre john mi dice spesso che sono infantile o indietro con la mente, ma non capisco mai il perché..
rimasi a vedere il mio profilo ancora per un po', poi arrivò in camera mia qualcuno e io nascosi subito il telefono e mi nascosi dietro la porta avendo paura fosse mia madre.
"jimin, piccolo, stai tranquillo, mamma è andata a fare compere" era mio padre, per fortuna. mi asciugai la fronte facendo un piccolo 'fiú' in segno di sollievo ed aprii la porta a mio padre.
"che carine queste calze! sono quelle che ti ha regalato jeongguk vero?" disse contento.
subito iniziai a saltare e annuire, era bello che a mio padre piacessero le mie calze!
"si, me le ha prese ieri!" dissi sorridente.
"okay, sono venuto per dirti una cosa: ho appena conosciuto il vicino di casa, sembra avere la tua età.. che ne dici se lo invito sta sera a cena? però mamma non ci sarà, deve andare dalla zia, va bene per te?" mentre mi parlava mi prese in braccio e mi riempì di baci. risi per il solletico della sua barba e cercai di spingerlo via.
"papà! mi fai il solletico!" continuai a ridere e lui mi mise giù.
"sono felicissimo di incontrare il nuovo vicino! chissà se gli piaceranno anche a lui le mia calze e i miei pupazzi!"
ero davvero felice quando ero con mio padre e sentivo che anche lui lo era.
"allora provo a chiamarlo, mi ha lasciato il numero." e se mi salutò con un ultimo bacio.
appena sentii i suoi piedi arrivare al piano inferiore iniziai a saltellare per la camera, contento per la nuova amicizia.
"avete sentito? conoscerò un nuovo ragazzo!" dissi ai miei peluches, tra i quali ne presi uno, il mio preferito, e lo strinsi a me.
presi un colpo sentendo la suoneria del mio telefono e andai subito a vedere chi fosse.

kooooookss💕🍪
jimin!!
ti va di uscire in centro?
tae oggi è dai suoi...mi sento solo...

nonostante mia madre dicesse che essere gay era una cosa brutta, ero comunque molto amico di jungguk, per fortuna lei non sapeva che lui lo fosse!

you
ciao kookie!
certo, mi vieni a prendere tu?
ah aspetta, devo chiedere a mio padre.

"papààà?" chiamai mentre scendevo a saltelli le scale; non prestai attenzione all'ultimo gradino e caddi, facendomi del male.
mio padre corse in soccorso, come un vero supereroe, e mi chiede che avessi fatto.
io strinsi il ginocchio che avevo picchiato a me ed iniziai a piangere.
"piccolo, non piangere.. vieni qua.." e mi prese in braccio.
dopo andò sul divano e accese la televisione, c'era Scooby-Doo!
dimenticai subito del piccolo dolore appena causato ed iniziai a ridere ed applaudire.
"sii! Scooby-Doo!!"
"il mio piccolo ragazzo.." disse dandomi ancora dei baci sulla guancia.
"cosa dovevi dirmi?" disse una volta finita la puntata.
"oh, si, jeongguk mi ha chiesto se potevo uscire con lui dato che si sente solo, sai taetae è dalla sua mammina e il suo papino.." l'ultima parte del discorso la dissi a testa bassa, mi dispiaceva per lui..
"ovvio, non c'è problema. se vuoi andiamo a prenderlo noi"
annuii guardandolo sorridente e aggiunsi:
"sei il papà migliore del mondo!" poi lo abbracciai stretto in vita.

appena arrivato davanti casa sua scesi per andarlo a chiamare. jeongguk uscì di casa e corse da me a braccia aperte ed io lo abbracciai.
"kook!" semi-urlai e lui mi arruffò i capelli.
salimmo in macchina e chiesi a mio padre di accendere la radio. appena sentii la canzone che c'era guardai kook con occhi che dicevano 'oddio questa canzone!' e iniziammo a cantarla insieme.
"cause all of the staaaars are fading awayyyy
just try not to woorry, you'll see them some daaayyyy take what you neeeed and be on your wayyy and stop crying your heart ouuut~" andammo insieme, passò poco che si unì pure mio padre.
"ragazzi, voi due siete davvero bravi, potreste fare qualcosa insieme." aggiunse mio padre guardandoci dallo specchietto.
le mie guance divennero rosse e mi nascosi nelle maniche della mia felpona rosa. jeongguk mi guardò e rise.
"beh, tuo padre ha ragione.. effettivamente potrei parlarne con tae." disse kook.
finito il piccolo viaggio arrivammo in centro e mio padre ci lasciò giù.
"oh, jimin! mi son dimenticato di dirti che yoongi non può raggiungerci stasera.. sarà per un'altra volta, okay?" disse abbassando la testa per vedere dal finestrino.
"certo, non c'è problema" risposi.

mezz'ora dopo

"quindi tae ti ha portato al ristorante elegante?" chiesi tenendo in mano delle buste contenenti vari indumenti.
"si! è stato bellissimo! poi il suo ca- oh.."
"il suo cosa?" dissi incuriosito dato il fatto che avesse interrotto di improvviso la sua frase.
"n-nulla, non ora jimin.." disse velocemente.
"uffa! sono stufo! perché non mi spiegate mai certe cose?" dissi fermandomi sui miei due piedi in mezzo alla strada.
"jimin, non fare così, un giorno le scoprirai tu stesso queste cose.." rispose jeongguk prendendomi per il polso e portandomi via. io misi il broncio.
una cosa mi fece bloccare. john.
"ciao frocetti!" disse a noi due.
"vediamo cosa avete preso.." disse e mi strappò le borse di mano.
"stai fermo!" urlò jeongguk.
"altrimen-" senza che john potesse smettere di parlare jeongguk gli tirò un pugno.
io mi nascosi tra le maniche e le lacrime iniziarono a scendere sul mio volto. odiavo la violenza.
"figlio di putt-"
"no! niente parolacce!" fermai jeongguk.
"jimin.. non piangere.." disse notando le mie lacrime.
senza dire nulla me ne andai tenendo la manica del giubbotto di pelle di jeongguk.
volevo solo tornare a casa, da mamma e papà.

biberon;; [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora