18.

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Che sia stata una divinità o semplicemente il fato non lo saprai mai, l'unica cosa certa è che il tuo telefono aveva cominciato a suonare.

Ininterrottamente.

E la suoneria era una delle più detestabili al mondo. Lo capisti dall'espressione infastidita che dipinse il volto di Jin, il quale aveva, oltretutto, smesso di tenerti a bada.

Sfruttasti l'occasione per liberarti dalla sua presa e ricominciare a salire le scale. Era come essere in un videogioco horror... solo che tutto era reale. Il dolore, più di ogni altra cosa.

Ti precipitasti nella camera e poi afferrasti il telefono. Jin ti seguì a ruota, e ora si trovava a qualche metro da te mentre cercavi di capire a chi avevi appena risposto.

Pronto?

Y/N! Stai bene? Ci stavi mettendo troppo a rispondere e quindi ti ho chiamato... scusa, forse non dovevo...

A dire il vero eri più che grata del fatto che Jungkook ti avesse chiamata. Diamine, quanto ti era mancata la sua voce... ma quello non era il momento giusto per pensare a ciò. Dovevi essere più coincisa possibile e fargli capire che eri in pericolo, senza essere troppo esplicita, altrimenti Jin ti avrebbe sicuramente attaccata di nuovo.

Sì mamma... sto bene

Mamma? Ahahah, da quando mi chiami così? È un tuo kink?

Sì, ho mangiato...

...cosa sta succedendo? Stai impazzendo?

No, Taehyung è venuto da me questa mattina. Stiamo parlando in camera.

Taehyung, tuo cugino?

"Muoviti a chiudere la chiamata" ti ordinò Jin muovendo le labbra.

Avevi poco tempo, e Jungkook era così stupido da non capire i tuoi messaggi in codice. Insomma: si vantava di essere un agente dell'FBI ma non capiva certe scemenze? Incredibile.

Se stai male, ti prego di dirmelo esplicitamente. Oggi sono un po' scemo

Non solo oggi... comunque, sì

Stai male?

Sì!

Devo venire lì?

Ho detto che Taehyung e io siamo in camera mamma...

Oh. Ho capito.
Sto arrivando, tieni duro

Una volta agganciato, tu e Jin eravate nuovamente da soli, posti l'uno di fianco all'altro. I vostri sguardi erano incatenati e in qualche modo non riuscivano a liberarsi; sembrava quasi che entrambi stesse ripercorrendo tutto ciò che vi aveva portato a quella situazione: principalmente era tutta colpa sua. Lui aveva iniziato a trattarti male, lui ti minacciava, lui... oh. Lui ti aveva denunciata.

Ecco perché avevi conosciuto Jungkook.

Non c'era altra spiegazione.

Ma perché desiderava così tanto che tu conoscessi qualcun altro, per giunta un agente, ben sapendo quanto lui fosse contro alle leggi? Una volta raccolta un po' di calma interiore, provasti a chiederglielo.

"Perché hai fatto in modo che io e Jungkook ci conoscessimo?" le tue mani vagavano sul tuo ventre in cerca di qualcosa da afferrare per avere più sicurezza, ma inutilmente. Ti ritrovasti a giocherellare con il bordo della felpa.

"Volevo che per una volta stessi con qualcuno che poteva proteggerti" pronunciò abbassando la testa. Dov'era finito il Jin aggressivo e arrabbiato di prima? Sembrava essersi volatizzato nel giro di pochi secondi. "Ma, poi mi sono reso conto che non voglio lasciarti andare."

"Non posso tornare con te dopo tutto quello che mi hai fatto, lo capisci?"

"No" sospirò, "so di essere impulsivo a volte, non penso a ciò che faccio, ma credimi io voglio stare con te più di ogni altra cosa" ora sembrava quasi sul punto di piangere.

Ingoiasti il groppo che ti si era formato in gola: era sempre stato un tuo punto debole vedere Jin sofferente e lui lo sapeva molto bene.

"Non è possibile tornare indietro, Jin. Hai sbagliato e non di poco. Mi hai fatto stare male, mi hai perfino denunciata! Sei fuori di testa, un maniaco"

"I-io..."

"Mani in alto" Jin rimase pietrificato.

Quella voce.

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora