44.

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Ti recasti al bar il giorno successivo, con il cuore in gola e la stessa ansia che giaceva nel tuo cuore quel giorno in cui ti disse che doveva parlarti di una cosa importante, e che alla fine intendeva Jimin.

Ripensare a questo ti fece sentire i sensi di colpa. Jimin stava ancora a casa dei tuoi zii, e sicuramente Taehyung stava andando fuori di testa... sapevi bene quanto si affezionasse alle persone, e Jimin era senz'altro un bambino molto importante per lui. Non averlo accanto per un giorno era straziante, figuriamoci per due intere settimane.

Entrasti nel bar e ti prendesti posto ad un tavolo. Eri arrivata prima di Jungkook, che strano.

Poco dopo lui arrivò e si sedette di fronte a te; aveva uno sguardo assente all'inizio, ma poi, dopo averti vista, i suoi occhi si illuminarono un po'. Era comunque una luce spenta e triste...

"Ciao" dicesti, "mi dispiace per quello che ti è successo in questi giorni"

"Tranquilla, hai detto la verità ed è giusto così." sembrava che volesse evitare il contatto visivo... no, non stava affatto bene.

"Davvero, scusa"

"Puoi chiedere scusa quante volte vuoi, ma tanto il mio lavoro è andato a quel paese, mio figlio non lo vedo da secoli, Taehyung non mi vuole più parlare di nuovo e tu... tu... sei ancora qui che mi corri dietro"

"Che dovrei fare, scusa?!"

Jungkook non disse nulla. La verità era che lui avrebbe preferito che tu continuassi con la tua vita, perché per te voleva il meglio. Stare con lui portava solo dei pericolosi guai, e nonostante ne avessi avuto la conferma, qualcosa ti riportava ancora una volta a lui.

"Jimin potrà tornare a stare da Taehyung tra qualche giorno." disse, cambiando discorso. Questo ti sollevò molto: una cosa in meno per cui sentirsi in colpa.

"Ottimo!" esclamasti.

"Già... ma... Y/N, devo chiederti una cosa importante"

"Cosa?" il suo sguardo divenne serio, e ti guardò dritto negli occhi.

"Sei ancora disposta a stare con me nonostante quello che è successo?"

"Credo di sì" dicesti senza pensarci.

"Devi esserne sicura."

"Sì," affermasti allora, "ne sono sicura, Jungkook"

"Allora vuoi... non so..." era imbarazzato, si poteva notare dal suo modo di guardarsi intorno e dal fatto che le sue guance si erano dipinte di rosso. "E-essere la mia ragazza...?"

Spalancasti gli occhi: cosa?! Jeon Jungkook aveva finalmente trovato il coraggio di chiederti una cosa simile dopo mesi e mesi? Probabilmente stavi sognando. O forse no. In ogni caso il tuo cuore stava per esplodere.

"Sei viva?" lui rise. A quel punto capisti che non era un sogno, così allungasti la mano prendendo la sua e lo guardasti negli occhi.

"Certo che sì, Jungkook"

"Okay, sei viva, ma vuoi essere la mia ragazza sì o no? Devo ritirare la proposta?"

...che idiota.

"Intendevo che voglio essere la tua ragazza!"

Jungkook si alzò di scatto con un enorme sorriso sul volto, si avvicinò a te e, prendendoti per la nuca, avvicinò il tuo viso al suo, facendo combaciare le vostre labbra. Ancora una volta realizzasti quanto ti fosse mancato. Stare senza Jungkook era come vivere senza ossigeno. Lui ti faceva sentire amata, importante e indispensabile.

Lui approfondì il bacio, rendendolo un po' più appassionato del previsto. I vostri respiri si mescolarono.

Dopo qualche minuto si staccò e ti guardò negli occhi, appoggiando la fronte alla tua.

"Torniamo a casa, Y/N"

"La tua?"

"La nostra."

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderWhere stories live. Discover now