35.

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Winner:
□ vai in carcere a parlare con Jin dicendolo a Jungkook

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Il giorno dopo, a mezzogiorno in punto, qualcuno suonò alla porta disturbando il dolce sonno tuo e di Jungkook.

Vi eravate dimenticati dell'arrivo di Taehyung e Jimin...

L'agente balzò giù dal letto di fretta e furia, dirigendosi fuori dalla camera mentre malediceva tutti i santi. Tu, invece, dovevi ancora connetterti alla realtà, perciò te la prendesti con molta calma.

La quiete presente nella stanza venne interrotta dall'arrivo di un tornado di nome Jungkook.

"Y/N, svegliati!" apristi un occhio solo per vederlo mentre si infilava i soliti jeans neri. Mugolasti.

"Forza! Giù da quel letto! Se non ti alzi, userò le cattive maniere" aprì l'armadio e, dopo aver preso una maglia bianca, se la infilò.

Ma tu non volevi svegliarti; volevi vedere fino a che punto si sarebbe spinto.

Jungkook si voltò furioso verso di te.

"Y/N, ci sono Taehyung e Jimin di sotto... ci stanno aspettando! È già tanto se tuo cugino non si è ancora arrabbiato"

"Non possiamo rimanere qui...?" domandasti facendogli gli occhioni dolci. Speravi che ci cascasse, ma purtroppo non fu così.

"Credimi, se potessi rimarrei su questo letto con te per tutta la giornata, ma tuo cugino è di sotto che ci aspetta e non ho nemmeno il pranzo pronto, quindi alzati e cambiati. Io ti aspetto giù"

"Sembri mio padre..."

"La questione del daddy lasciamola ad un altro giorno, okay?" dopo averti fatto l'occhiolino chiuse la porta e andò di sotto.

Mentre Jungkook cercava di tenere a bada tuo cugino e il bimbo (compito molto arduo visto che era come badare a due bambini, e non ad uno soltanto), ti cambiasti e scendesti. Non appena Taehyung ti vide, la sua espressione si fece un po' più cupa di quello che già era. Jimin, al contrario, ti sorrise gonfiando di conseguenza le guance e poi si aggrappò alla tua gamba sinistra.

"Ehi Jimin" lo salutasti, accarezzandogli i capelli profumati di miele. Lui strinse la tua gamba in un abbraccio.

Il rimprovero di papà Tae non tardò ad arrivare:"Jimin lascia subito la gamba di Y/N! Sei un bambino o una scimmia?"

"U-una sci-ugh no, un bam-bambino" la voce di Jimin era così dolce e tenera, che quasi ti sciogliesti.

Jungkook arrivò dalla cucina con un vassoio sul quale erano appoggiate quattro scatoline di cartone rosso.

"Ho preparato... beh, preparato è un parolone, diciamo che ho messo l'acqua calda nei barattoli per i noodles istantanei. Non avevo nient'altro in casa, scusami tanto Tae" se avessi potuto spiaccicarti una mano sulla fronte per la vergogna, sicuramente lo avresti fatto in quel momento.

"Non chiamarmi Tae"

Jungkook si schiarì la voce. "...Taehyung. Se volete accomodarvi..."

Ognuno prese posto attorno alla tavola da pranzo mentre l'agente distribuiva le scatoline e le bacchette.

"Jimin mangia i noodles?"

"Non sai neanche cosa mangia tuo figlio. Sì che li mangia, comunque"

"Oh già, dimenticavo che nemmeno tu sei tanto bravo a cucinare... scommetto che la dispensa di casa tua è piena di barattoli come questi"

"Basta, Jungkook. Taehyung e Jimin hanno fatto un viaggio di due ore per venire fino a qui, è naturale che Taehyung sia un po' stressato e nervoso" intervenisti tu, salvando la situazione e calmando le acque.

"Hai ragione. Scusami..."

"Non fa nulla"

Il pranzo, invece di fungere da momento per parlare e discutere dei problemi, si tramutò in una bolla di silenzio. Nessuno spiaccicava parola, nemmeno Jimin, il quale sembrava un bambino parecchio timido e riservato. Però era così carino...

"Taehyu-" Jungkook tentò di iniziare una conversazione quando avevate quasi tutti finito i noodles, ma Taehyung lo bloccò con un gesto della mano.

"Non voglio parlare davanti a loro" disse comprendosi la bocca, dato che stava masticando l'ultimo boccone, "facciamo dopo"

"Okay" mormorò Jungkook.

Quindi avresti dovuto lasciarli da soli e badare a Jimin... quest'ultima cosa non sarebbe stata per nulla facile visto tutte le volte che Taehyung lo aveva sgridato per la sua strana tendenza a mordere e leccare gli oggetti circostanti.

Quindi ti venne un'idea: perché non approfittare della situazione e andare da Jin? Avevi sentito dire che voleva parlarti e che i suoi comportamenti in prigione stavano diventando alquanto sgraditi dagli altri carcerati e dalle guardie, quindi perché non andare?

C'erano solo due problemini: Jungkook e Jimin.

Così, una volta finito di pranzare, prendesti per un attimo Jungkook in disparte.

"Voglio andare da Jin" dicesti con fermezza. Lui sgranò gli occhi.

"Cosa?! Sei fuori?! Ti ha picchiata, ti ha pedinata, ti ha minacciata, ti stava quasi per stuprare su delle fottute scale e ora che si trova in prigione vuoi incontrarlo?! Per cosa, poi?"

"Perché ha bisogno di qualcuno con cui parlare, Jungkook. Sta impazzendo. Sarà anche una delle persone peggiori del mondo, ma con lui ho passato anche dei bei momenti e posso dire di essere arrivata a conoscere una parte di lui. Non ha nessun altro a parte me, e in prigione non ci sta più con la testa..."

"Come la mettiamo con Jimin?" ecco. Appunto.

Incrociò le braccia al petto, in attesa di una tua risposta. Notasti che il suo piede aveva iniziato a muoversi su e giù, segno che era nervoso.

"Non può... stare... con voi...?"

"No" sbuffò.

"Sì" Taehyung sbucò alle tue spalle, spaventandoti. Da dove diavolo era saltato fuori? E poi, aveva sentito tutto? Beh, certo... Jungkook aveva leggermente alzato la voce all'inizio, quindi era anche plausibile.

"Puoi andare da Jin. Jimin starà qui con noi, tanto si addormenta subito dopo aver mangiato" continuò. Jungkook si aggiunse dicendo che avrebbe potuto dormire sul suo letto, mentre i due avrebbero discusso in salotto.

Tutto era sistemato, ora dovevi solo prepararti psicologicamente e andare da Jin.

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora